Banjo Tooie

di Redazione Gamesurf
Il commento sonoro si rivela invece assolutamente indiscutibile, caratterizzato com'é da una serie infinita di simpatici motivetti impossibili da dimenticare, versi dei vari protagonisti divertentissimi ed effetti sonori sempre azzeccati
Banjo Tooie offre insomma quanto ogni appassionato del primo episodio si sarebbe potuto aspettare e forse qualcosa di più: certo non ci troviamo di fronte a un titolo rivoluzionario, ma capace perlomeno di offrire un congruo numero di "espansioni" e arricchimenti tali da giustificare ampiamente la spesa. Sembra quasi impossibile pensare che la Rare possa fare qualcosa di più di Banjo Tooie, non perché si tratti effettivamente di un prodotto "perfetto", quanto perché con buone probabilità la completezza la ricchezza tale che caratterizzano Banjo Tooie l'hanno portato a rappresentare quasi un caso a parte rispetto ai normali giochi di piattaforme. Si sta ormai giocando sul limite del baratro. Dal nostro punto di vista Banjo Tooie offre una serie di situazioni talmente variegata che quasi (quasi) va a intaccare l'esperienza di gioco "basilare", insomma, a tratti si ha quasi la paura che ci siano troppi stacchi nel gioco, troppe cose diverse da fare e missioni da portare a termine... Un'ulteriore espansione di questo concetto potrebbe effettivamente portare un gioco all'essere semplicemente "troppo di tutto", rischiando di offire una struttura forse poco coerente al suo interno, costellata com'é di fasi alterne di diverse situazioni di gioco. Sia ben chiaro, non stiamo condannando questo Banjo Tooie, ma eventuali possibili sviluppi del genere. La storia ci dirà come si muoveranno Rare e Nintendo, anche se siamo quasi pronti a scommettere che l'imminente Conker, da questo punto di vista, si rivelerà più vicino alle "vecchie" glorie dei giochi di piattaforme.