Barbie Super Sports

di Redazione Gamesurf
EMULI DI TOMBA?
Per i più grandicelli lo snowboard é sicuramente la disciplina più interessante. La visuale é posta alle spalle del personaggio poligonale e la sensazione di velocità leggermente più marcata. Lo scopo é sempre lo stesso, andare incontro al maggior numero di tagliandi, ma l'impossibilità di fermarsi unita alle improvvise diramazioni nel percorso rende il gioco un po' più coinvolgente. In questo caso i tre percorsi, "discesa dei palloncini", "caccia ai pupazzi di neve" e "slalom alpino", differiscono leggermente fra loro. La discesa dei palloncini richiede di acciuffare i palloni di un determinato colore evitando gli altri, il secondo percorso ha molte gallerie segrete ai lati del tracciato mentre la terza pista é uno scontro testa a testa con la CPU (o secondo giocatore) per chi arriva primo al traguardo attraversando uno slalom disseminato di bandierine. Globalmente, lo snowboard sembra tagliato per bambini un po' più grandicelli, in questo modo Mattel é venuta incontro a due classi di età, quella under 10 con lo skating, e quella over, con lo snowboard. Graficamente, Barbie Super Sports é un prodotto di cassetta e gli elementi tridimensionali sono poco curati e puramente funzionali al gioco

É evidente che questo titolo é stato plasmato per un pubblico poco esigente dato che, nonostante i poligoni sullo schermo siano spesso pochissimi, il gioco viaggia appena sui trenta quadri al secondo ed ha anche delle chiare indecisioni nello scrolling che, a bassa velocità, viaggia leggermente a singhiozzo. Anche i motivi applicati ai modelli poligonali e all'ambientazione stessa sono di qualità mediocre e poco vari. Gli scenari dello skating sono decisamente piatti e poco atmosferici, lo snowboard ha dalla sua qualche lieve effetto, come la neve che cade sul fondo e una realizzazione tecnica globalmente migliore. Poca cosa comunque, anche se, probabilmente, questo non pregiudica l'obiettivo di Barbie Super Sports, che vuole principalmente essere uno svago per i più piccoli, distinguendosi da giochi che nella complessità ripongono la propria bellezza, ma anche l'inadeguatezza a un pubblico di giovanissimi.