Battle Realms
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Il gioco, infatti, prevede un numero massimo di unità controllabili quantificabile in poche decine, questo é lo spirito della semplificazione che Ed Del Castillo ha apportato agli strategici: anziché centinaia di unità uguali poche decine dove ogni elemento é importante. Non avremo più quantità rilevanti di contadini inutilizzati perché, nella foga dei combattimenti o di altri sviluppi abbiamo perso d'occhio decine di unità: sono poche quindi sono controllabili. Al posto di cinquanta moschettieri prepareremo cinque chimici perché la scala delle battaglie prevede una quarantina o una cinquantina di combattenti al massimo: semplifica la gestione del gioco ma non il gameplay, taglia i tempi morti ma non la strategia. Se sbagliamo a creare le nostre unità abbiamo sbagliato strategia: possiamo perderle in una battaglia impossibile ma non possiamo accatastarle ad altre e crearne di nuove, Battle Realms non é lo strategico di chi produce più unità in meno tempo (non solo, perlomeno), ma di chi prepara il piano migliore. I guerrieri del drago sono insuperabili nel corpo a corpo ma le loro fireball non viaggiano lontane come le frecce degli arcieri che pure richiedono molto meno addestramento, questo é un esempio delle scelte tattiche che ci troveremo a fare nella modalità battaglia e nello story mode dove Liquid Entertainment ha creato missioni che richiedono l'uso di specifiche unità in situazioni impossibili per gli altri combattenti
In un certo senso potremmo affiancare Battle Realms a Sudden Strike, per il numero fisso di unità impiegabili, ma con la differenza della sezione manageriale e della scala ridotta dei combattimenti (con uno svantaggio che possiamo definire solo psicologico) nel titolo di Ed Del Castillo. Grazie al ridotto numero di guerrieri da gestire é più facile tenere sotto controllo il campo di battaglia ed evitare di perdere soldati in giro per lo scenario come avveniva in altri strategici: le risorse militari sono ottimizzate. I nostri combattenti possono essere sempre divisi in sottogruppi, selezionabili attraverso una determinata combinazione di tasti ma se vengono selezionati in blocco i loro volti con le loro rispettive capacità compaiono in una finestra in basso sullo schermo, facilitando attivazione di questa o di quella abilità speciale. Purtroppo non sono previste formazioni di alcun genere ma i guerrieri si comportano generalmente in modo intelligente ed appropriato al loro ruolo (ad esempio, tenendosi a distanza di sicurezza se sono arcieri) anche se a volte é difficile trattenerli dall'attaccare un nemico nelle vicinanze per raggiungere un precisato obiettivo
In un certo senso potremmo affiancare Battle Realms a Sudden Strike, per il numero fisso di unità impiegabili, ma con la differenza della sezione manageriale e della scala ridotta dei combattimenti (con uno svantaggio che possiamo definire solo psicologico) nel titolo di Ed Del Castillo. Grazie al ridotto numero di guerrieri da gestire é più facile tenere sotto controllo il campo di battaglia ed evitare di perdere soldati in giro per lo scenario come avveniva in altri strategici: le risorse militari sono ottimizzate. I nostri combattenti possono essere sempre divisi in sottogruppi, selezionabili attraverso una determinata combinazione di tasti ma se vengono selezionati in blocco i loro volti con le loro rispettive capacità compaiono in una finestra in basso sullo schermo, facilitando attivazione di questa o di quella abilità speciale. Purtroppo non sono previste formazioni di alcun genere ma i guerrieri si comportano generalmente in modo intelligente ed appropriato al loro ruolo (ad esempio, tenendosi a distanza di sicurezza se sono arcieri) anche se a volte é difficile trattenerli dall'attaccare un nemico nelle vicinanze per raggiungere un precisato obiettivo