Battle Realms
di
Redazione Gamesurf
L'antenato di Kenji, il re Tarrant il vecchio, aveva assistito all'annientamento del suo impero da parte dell'Orda, un esercito di bestie dannate che aveva fatto strage di chiunque incontrasse al suo passaggio. Quando capì che tutto era perduto il vecchio re usò il più prezioso simbolo del clan, l'Occhio del Serpente, per risvegliare lo spirito del Drago, come narrava la leggenda, che però tutti, da tempo, consideravano solamente una favola. Ma si sbagliavano. Il Drago si risvegliò e fu l'apocalisse: i sopravvissuti alla pioggia di detriti e ai terremoti rimasero nell'attesa di un'Orda che non arrivò mai. Il pericolo era scomparso, e con lui il clan del Drago, l'antico splendore e l'unità dell'impero, che ora era fratturato da un profondo precipizio lì dove il Drago si era manifestato. Dalle rovine del clan del Drago sorse il clan del Serpente, che senza la guida di Tarrant precipitò presto nella corruzione e l'ingiustizia, minacciato inoltre dai vicini e pericolosi clan del Loto e del Lupo
I CLAN DI BATTLE REALMS
In questo complesso scenario di lotte intestine fra gli stessi signori del clan del Serpente e le minacce dall'esterno si inserisce il solitario Kenji, di ritorno da un esilio che lo ha tenuto lontano per anni dalla sua terra. L'introduzione a Battle Realms sembra quella di un gioco d'azione a scorrimento che pian piano si trasforma in uno strategico vero e proprio: controlliamo solo Kenji e ci troviamo di fronte ai mercenari di Shinja, uno dei signori del clan del Serpente, che stanno massacrando alcuni contadini di un feudatario nemico, a questo punto ci viene offerta la possibilità di schierarci col Serpente, successore ideale ma molto meno nobile del clan del Drago oppure di difendere i contadini, risvegliando gli ideali del Drago in modo da ristabilire la giustizia a dispetto dei degenerati sopravvissuti all'Orda. A seconda della scelta ci troveremo a capo delle unità di un clan diverso, Serpente o Drago, ciascuno dotato di specifiche caratteristiche
I CLAN DI BATTLE REALMS
In questo complesso scenario di lotte intestine fra gli stessi signori del clan del Serpente e le minacce dall'esterno si inserisce il solitario Kenji, di ritorno da un esilio che lo ha tenuto lontano per anni dalla sua terra. L'introduzione a Battle Realms sembra quella di un gioco d'azione a scorrimento che pian piano si trasforma in uno strategico vero e proprio: controlliamo solo Kenji e ci troviamo di fronte ai mercenari di Shinja, uno dei signori del clan del Serpente, che stanno massacrando alcuni contadini di un feudatario nemico, a questo punto ci viene offerta la possibilità di schierarci col Serpente, successore ideale ma molto meno nobile del clan del Drago oppure di difendere i contadini, risvegliando gli ideali del Drago in modo da ristabilire la giustizia a dispetto dei degenerati sopravvissuti all'Orda. A seconda della scelta ci troveremo a capo delle unità di un clan diverso, Serpente o Drago, ciascuno dotato di specifiche caratteristiche
Battle Realms
Battle Realms
Battle Realms è un titolo che condensa l'essenza degli strategici in tempo reale in una formula altamente coinvolgente. Ed Del Castillo e i suoi collaboratori hanno saputo caricare di simbolismo e, aggiungerei, di filosofia, ciò che in altri titoli erano solo numeri e statistiche, in questo modo, superando la grandeur di molti strategici imponenti, hanno restituito umanità a questo genere di giochi. Riducendo il numero d'unità gestibili hanno semplificato un modello che rischiava di diventare complicato e stressante. Strategicamente, hanno favorito la qualità sulla quantità e hanno implementato un'interfaccia semplice da gestire. Graficamente Battle Realms si fa vanto di una grafica 3D stracolma di effetti che fa entrare a pieno merito anche gli strategici nel mondo delle tre dimensioni. Tatticamente non è altrettanto innovativo, se si esclude l'alchimia delle unità, ma il particolare gameplay lo rende forse lo strategico più divertente oggi sul mercato. Fatevi un regalo di Natale e compratelo, si astengano solamente coloro che odiano gli strategici!