Battle realms: Winter Of The Wolf
di
OH, CHE BEL CASTILLO MARCONDIRONDIRONDILLO
Niente e nessuno è immune al successo, figuriamoci i videogiochi! Questo filosofico preambolo serviva per ricordare come, anche nel nostro amato mondo videoludico, si preferisce sfruttare al massimo un prodotto accolto positivamente dal pubblico, in genere, secondo due distinte modalità: realizzando sequel (impegno più gravoso poiché, di solito, si utilizzano motori grafici completamente rinnovati e s'introducono caratteristiche non presenti nel precedente capitolo) oppure sviluppando le famigerate espansioni (sicuramente un lavoro più facile). In questo caso siamo proprio di fronte a un espansione di Battle Realms, il capolavoro di Ed Del Castillo che, indubbiamente, può fregiarsi dell'appellativo di gioco di successo: pensate che è stato addirittura definito dal magazine online IGN il miglior gioco di strategia del 2001.
Riuscirà "Winter of the Wolf" (che sarebbe il nome dell'espansione) a suscitare l'interesse con le sue nuove missioni e unità? E ancora, domanda ben più importante: riuscirà Battle Realms, nel suo complesso, a difendersi dagli attacchi dei ben più giovani RTS come Warcraft III o Age of Mythology, oppure inizierà a mostrare i segni del tempo? Lo scoprirete solo continuando a leggere...
IL CLAN DEL LUPO
Temporalmente, in realtà, Winter of the Wolf è un prequel: gli eventi narrati si svolgono, infatti, sette anni prima di ciò che accade nel gioco originale Battle Realms. Lord Oja, capo del clan del Serpente non è ancora stato ammazzato e Kenji, uno dei suoi due figli, non ha ancora scelto se scegliere la via dell'onore e far rinascere il leggendario clan del Drago, oppure prendere le redini dell'infido e malvagio clan del Serpente. L'espansione si concentra, dunque, sugli altri due clan del gioco: il clan del Loto e quello del Lupo. Quest'ultimo, un tempo formato da nobili guerrieri amanti della natura, venne ridotto in schiavitù dagli stregoni del Loto, esseri dotati di arcani poteri, poiché necessitavano di lavoratori per le loro miniere di scisto.
I Lupi lavoravano notte e giorno per scavare il prezioso minerale di cui i maghi del Loto, che non avevano la forza fisica per recuperarlo personalmente, avevano disperatamente bisogno. Ovviamente una cosa del genere per gli orgogliosi guerrieri del Lupo era inconcepibile: il forte desiderio di libertà portò i lavoratori a organizzare una rivolta, aspettando il momento giusto per colpire, forti del fatto che i loro attrezzi da lavoro (picconi, mazzuoli, badili...) potevano rivelarsi pericolose armi. Capitanati da Dorsogrigio, ben presto sarebbe arrivato il giorno in cui i Lupi avrebbero potuto spezzare le loro catene e rivedere la luce del sole...