Battlefield 2

di Marco Modugno
Il futuro dei giochi di guerra online è già qui. Battlefield 2, infatti, minaccia di mandare in pensione i concorrenti, inclusi i suoi due predecessori dedicati alla seconda guerra mondiale e a quella del Vietnam, presentandosi come l'FPS online "definitivo". Forte di una grafica che si confronta senza pudori con la migliore concorrenza, di un sonoro che include un sistema di comunicazione vocale integrato, e di un parco mezzi e armamenti che fa invidia al catalogo Jane's del Dipartimento della Difesa USA, il titolo DICE rappresenta, per gli appassionati di guerre virtuali, un'esperienza immersiva e coinvolgente come mai prima d'ora. Il gioco che eredita i molti pregi dei primi due capitoli, aggiungendo però diverse nuove feature innovative, permette, stavolta, d'indossare la tuta mimetica di un marine degli Stati Uniti, di un soldato della Cina Popolare o di un fedayn della Coalizione Mediorientale (MOC), impegnato in scontri all'ultimo sangue sullo sfondo di un fin troppo verosimile inizio del Ventunesimo Secolo.
Armi e mezzi disponibili sono ricalcati con fedeltà da quelli in dotazione agli eserciti moderni, con qualche sorpresa inaspettata (chi avrà venduto dei gipponi Iveco VM90 ai Cinesi?). Il giocatore può scegliere tra sette diversi kit d'armamento per ciascuna nazione. Sono presenti l'assaltatore, il mitragliere, il geniere, il medico, il soldato delle Forze Speciali, lo specialista anticarro e il tiratore scelto. Quest'ultimo, a dire la verità, ha perso gran parte del suo smalto, privato della capacità di fungere da avvistatore avanzato per l'artiglieria e d'effettuare "single shot kills". La cosa non potrà che fare piacere a quanti, me compreso, hanno sempre provato un odio atavico per i "camper", appiattati per tutta la partita a dominare le strozzature della mappa o i punti di respawn, armati di fucile da cecchino.


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I kit sono comunque tutti ben equilibrati tra di loro e la possibilità per medici e genieri di curare o riparare tutto ciò che si trova in un'area circostante, anche restando a bordo di veicoli, rende finalmente appetibili questi ruoli spesso negletti. La stessa varietà vige tra i veicoli, che spaziano dalle spassose buggy irte di mitragliatrici stile Delta Force, ai pachidermici tank M1 Abrams o T72. Non mancano mezzi nautici e aerei, dagli elicotteri d'assalto, micidiali nelle mani giuste, ai jet da combattimento, veri signori del campo di battaglia. Anche in quest'ambito, comunque, la presenza di molteplici posizioni fisse di lanciamissili terra-aria e controcarro in giro per la mappa, rende il confronto sempre equilibrato, al punto che talvolta, specie nelle anguste locazioni urbane, ci sentiremo più sicuri a procedere a piedi, piuttosto che a bordo di un mostro cingolato da sessanta tonnellate. Le mappe disponibili, in attesa di mod e add-on annunciati, sono 12, ma il loro numero va necessariamente triplicato, visto che ciascuna di esse viene modificata in automatico, nelle dimensioni e nel numero dei punti di respawn, a seconda che alla partita partecipino 16, 32 o 64 giocatori. E' presente la sola modalità conquest, quella che peraltro ha reso memorabili gli scontri in rete sui server dei precedenti capitoli della serie. Niente deathmatch o capture the flag, a confermare una logica di gioco improntata sull'approccio tattico di squadra. L'intento del team di sviluppo d'imprimere una vera e propria svolta evolutiva alla comunità degli FPS di massa è confermata dalle nuove feature di comando incluse nel gameplay.


Battlefield 2, infatti, prevede la possibilità di ciascun giocatore di creare una squadra di combattimento fino a sei elementi, o di unirsi ad una già costituita, accedendo ad un canale di comunicazione vocale dedicato ai membri della stessa. In questo modo, viene a crearsi una sorta di "cameratismo" immediato, che facilita, al di là dei soliti menu di comandi e risposte predefinite, lo sviluppo sul campo di una tattica cooperativa, proprio come nella realtà. Il salto di qualità, però, è costituito dalla presenza della figura del comandante, talmente innovativa da meritarsi un box dedicato. Un approccio simile, ovviamente, è favorito dalla partecipazione di giocatori collaborativi, pronti a "giocare di ruolo", oltre che collezionare frag in giro per la mappa. La presenza su un dato server, al contrario, di gruppetti di lamer piantagrane ed individualisti, potrebbe rovinare un bel po' dell'atmosfera, in assenza di un sistema che obblighi il giocatore a far parte di una squadra, invece di lasciarlo libero di scegliere, e della possibilità di censire e rintracciare in rete gli amici abituali, o magari solo i giocatori con cui ci si è trovati bene in precedenza. Peraltro, l'implementazione di un sistema premiante di crescita del profilo di ciascun giocatore, al di là della distribuzione di gradi e medaglie puramente decorativi, tende a premiare i giocatori più abili, facilitati nell'accesso ai ruoli di comando.

BF2, insomma, rappresenta davvero un must per appassionanti e neofiti del genere, capace di catturare l'attenzione, e di catturare ogni briciola del nostro tempo libero, per mesi e mesi. Ad un comparto grafico quasi ineccepibile, fa da contraltare un'ottima implementazione sonora. Gli effetti di armi e mezzi suonano realistici come mai prima d'ora, specialmente alle orecchie di quanti, come il sottoscritto, hanno un po' d'esperienza maturata "sul campo". Manca la colonna sonora vintage di Battlefield Vietnam, purtroppo, sostituita da dimenticabili musichette stile orientale o arabeggiante, a seconda degli scenari. BF2, d'altronde, non è certo il tipo di gioco che vuole farsi ricordare per le musiche.
Tanta qualità, però, ha il suo prezzo. BF2, infatti, è riservato ai fortunati possessori di macchine potenti, dotate di hardware d'ultima generazione, specialmente se si vuole godere di una risoluzione grafica che ci faccia apprezzare in pieno i virtuosismi dei programmatori. Su una macchina con un processore da 3,2 GHz, 1 Gb di Ram e una ATI 9600 da 256 Mb ho avuto qualche difficoltà ad alzare la risoluzione oltre i 1024x768 pixel. Per fare di meglio, ci vorrebbe un computer ninja e abbastanza RAM da zavorrarci uno Zeppelin. Parziale giustificazione a tutto ciò può ravvisarsi nell'enormità delle mappe e nel numero di giocatori gestiti in ogni partita ma, data la natura online del gioco, che facilita il formarsi attorno ad esso di una comunità persistente, avrei preferito rinunciare a qualche fronzolo grafico, in cambio di un'accessibilità del titolo anche agli utenti di fascia più bassa.
Stesso discorso vale per la connessione internet. Riservato agli utenti di collegamenti a banda larga, BF2 soffre non poco con le connessioni più lente e dà il suo meglio, in termini di fluidità, in LAN o con collegamenti "Mega". Note dolenti a parte, comunque, il titolo DICE rappresenta il punto di svolta nel mondo degli FPS online, allo stesso modo in cui World of Warcraft e Guild Wars stanno rivoluzionando l'universo dei MMORPG. Non provarlo, per chiunque sia anche solo vagamente interessato al genere, a patto di possedere una macchina all'altezza, sarebbe un peccato imperdonabile. Ci vediamo sui server!