Battlefield 2: Modern Combat

Battlefield 2 Modern Combat
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Rivoluzionario. Non riesciamo a pensare ad un termine più adatto per definire il gameplay dei giochi della serie Battlefield, a partire dall'ormai vetusto 1942, capaci di apportare in pochi anni un vero e proprio sconvolgimento nelle modalità di gioco online degli FPS. Se prima dell'uscita del capostipite lo standard era quasi ovunque il deathmatch alla Doom 2, con sporadiche digressioni nel capture the flag in cui s'iniziava ad introdurre il concetto di squadra (Tribes), il primo BF, nato da una felice intuizione della DiCE, permise finalmente ai giocatori di rivivere in modo virtuale qualcosa di molto simile ad una vera battaglia, consentendo loro di muoversi attraverso mappe larghe chilometri, servendosi di veicoli, aerei o mezzi navali, in scontri campali che impegnavano decine di giocatori alla volta, identificati non già da un mero colore o nome di fantasia, ma dalla divisa storica di un esercito alleato o dell'Asse. Ancor oggi, a distanza d'anni, i titoli della serie sono leader sui server mondiali dedicati agli shooter e l'elevato standard d'immedesimazione e divertimento non è eguagliato da nessun concorrente, per quanto blasonato (chi ha detto Counterstrike?).

Quel fuoristrada laggiù avrà bisogno di qualcosa di più di una mano di vernice!
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Cattivi 'sti cinesi!
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Il paesaggio bucolico fa da sfondo ad un selvaggio scontro a fuoco
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L'implementazione delle connessioni di rete dedicate alle console ha permesso a Battlefield di approdare, qualche mese fa, sulle console della penultima generazione, Xbox e PS2, oltre ad un'originale e godibile trasposizione per PSP, con un titolo dedicato sottotitolato Modern Combat.
Lo stesso, con una grafica completamente rivista e aggiornata all'elevato standard della primogenita delle piattaforme next-gen, viene ora rilasciato ad appannaggio esclusivo dei possessori di Xbox 360.
Che fosse ora che un titolo della serie BF venisse reso disponibile per i sempre più numerosi e soddisfatti fan dell'ultimo giocattolo della Microsoft è evidente. Cosa può risultare più appetibile per un'utenza fortemente incline, per la natura stessa della console, al gioco in rete, di un titolo che rimane a tutt'oggi il campione degli FPS online?
Il problema è che le eccezionali caratteristiche tecniche della nuova macchina dello zio Bill vengono sfruttate dal porting di Modern Combat solo per migliorare, e di parecchio ad onor del merito, la grafica del gioco, portando la stessa ad un livello d'eccellenza inedito perfino sulla versione PC. A meno, è implicito, di non possedere un computer "ninja" raffreddato ad azoto e dotato degli ultimissimi ritrovati della tecnica hardware, decisamente meno abbordabile sotto il profilo del prezzo del costo, tutto sommato contenuto, della 360.
Il resto altro non è che la trasposizione pedissequa del titolo omonimo, uscito per la sorella maggiore Xbox e per la PS2 qualche mese fa, accolto con molta freddezza dall'utenza anche a causa di qualche difetto di troppo del gameplay.

L'occhio vuole senz'altro la sua parte, ma non si può pensare che esplosioni fotorealistiche, modelli texturizzati di armi e veicoli che sembrano presi di pari passo dalle riprese di un reporter "embedded" della NBC, impegnato in zona di combattimento, e una manciata di nuove mappe, rese immediatamente disponibili (le stesse peraltro che gli utenti Live della vecchia Xbox avevano potuto scaricare dalla rete), possano compensare del tutto qualche difetto di progettazione di troppo, ai quali si è scelto inspiegabilmente di non rimediare, nella fase d'implementazione di questa release "top di gamma" del gioco.
Prima di evidenziare i difetti, però, è bene puntualizzare come BF2:MC sia comunque un gran bel gioco, meritevole d'essere provato (la demo, tra l'altro, è scaricabile gratis dal Marketplace di Live) da appassionati di FPS e non, capace di conquistare ed avvincere giocatori esperti e novizi fino a far perdere loro ogni nozione di tempo per ore ed ore. Altrimenti, non sarebbe giustificato il nostro voto che, se lo pone dietro un capolavoro come GRAW, lo colloca comunque tra i giochi da avere, non foss'altro per la libertà ineguagliata garantita dal suo gameplay, così simile alle battaglie con i soldatini, combattute da bambini, sul tappeto della nostra indimenticata cameretta.
Il fatto che il multiplayer di BF2:MC mantenga livelli elevati di fruibilità e divertimento, giustificando da solo l'acquisto del gioco, motiva la nostra scelta, contraria all'abitudine, di parlarne per primo. Le mappe disponibili, su cui scontrarsi in squadre di un massimo di 12 giocatori per parte (numeri lontani, anzi lontanissimi dai 64 in tutto di BF2 per PC), sono varie e ben strutturate, arricchite da postazioni fisse, bunker, campi d'aviazione e altri edifici nei quali sono posizionate le bandiere dei punti di controllo da acquisire.

Il "Little Bird" è un'esclusiva della versione da console. Micidiale!
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Buttiamo giù quel calabrone ragazzi, altrimenti si mette male...
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.... ecco cosa intendevo!
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Sono presenti le modalità di gioco, capture the flag e conquest, quest'ultima preferita dal popolo dei server Live e più vicina allo spirito bellico "serio" del gioco. Purtroppo, manca la possibilità di scegliere la fazione CMO (la coalizione mediorientale protagonista delle migliori mappe di BF2) e la rivoluzionaria possibilità di assumere il ruolo del comandante. Presenti invece i kit classici, fuciliere, medico, geniere, special forces, cecchino e armi pesanti, con armi e accessori via via sbloccabili nel corso della vostra carriera militare virtuale. Il successo in alcune prodezze nel gioco online, talvolta, vi farà meritare anche punteggi validi per lo score generale obiettivi del vostro profilo Live (lo stesso accade con talune missioni del gioco campagna).
Tutto qui, e non è poco, se pensate che le 16 mappe sono vaste quanto basta da sentire la necessità di procurarsi un veicolo per attraversarle, e che potrete combattere a bordo di una più che adeguata panoplia di veicoli armati, dai gipponi ai mezzi corazzati pesanti, fino agli elicotteri d'assalto e ai caccia bombardieri a reazione. L'assegnazione di ruoli ben precisi a seconda dei kit scelti, tipica della serie, favorisce indubbiamente il gioco di squadra penalizzando, specie nelle partite più combattute, i "battitori solitari", facile preda dei gruppi più affiatati. Il medico riceve punti curando, il meccanico riparando i mezzi danneggiati e così via. Se non vi adeguate, potete scordarvi di sbloccare gli avanzamenti, che consentono l'utilizzo di nuove armi e altre utili prerogative, come quella di poter portare più munizioni.

Oltretutto, la possibilità di comunicare in viva voce in tempo reale con i compagni di squadra, grazie alla cuffia collegata al pad, fa sì che ci si senta un po' pirla a giocarsene lì solo soletto, senza abbozzare un minimo di strategia comune.
Il gioco in single player è decisamente un'altra musica, invece. La campagna in solitario prende lo spunto da un ipotetico coinvolgimento di unità dei Marines americani e dell'Esercito Popolare Cinese in un Kazakhistan sull'orlo di una guerra civile, mettendovi nelle condizioni, nel corso delle 20 missioni previste, di assumere il controllo, a seconda dei casi, dell'una e dell'altra fazione, costituendo di fatto un utile training per il gioco in rete. A differenza di quanto avviene online, poi, il giocatore potrà scambiarsi di posto, in qualunque istante, con uno qualsiasi dei suoi compagni di squadra, purché ancora vivo, permettendo interessanti opzioni tattiche (tipo raggiungere in un baleno una posizione abbastanza elevata per spacciare quel fastidioso cecchino...).

Purtroppo, quando non vengono gestiti da controparti umane, nemici e alleati appaiono mossi da un sistema d'intelligenza artificiale altalenante e a tratti frustrante. Gli amici, nella maggior parte dei casi, procederanno con lentezza, senza fornirci l'appoggio che ci serve, oppure facendosi ammazzare con la loro condotta sconsiderata. Oltretutto i soldati del nostro schieramento, mentre saremo impegnati altrove, manifesteranno una scarsissima parsimonia nell'utilizzo delle munizioni, svuotando caricatori su caricatori verso nemici spesso irraggiungibili. Il risultato è che, quando dovessimo decidersi di scambiarci di posto con uno di loro, molto spesso avremo l'amara sorpresa di ritrovarci a secco!
Al contrario, i nemici sembrano tutti appena usciti da una scuola d'addestramento delle forze speciali. Letali anche da distanze impensabili con i loro kalashnikov di produzione nazionale, sempre all'erta al punto di non farsi quasi mai cogliere di sorpresa, in grado d'individuarvi anche se sporgete un'unghia da dietro un riparo, gli avversari gestiti dalla CPU non finiranno mai di suscitare in voi moti di rabbia e la tentazione di lanciare il pad contro lo schermo, fino alla fine della campagna.
Queste le note dolenti, anche se bisogna riconoscere, di contro, la varietà delle missioni della campagna, che permettono di utilizzare un po' tutti i veicoli e i kit presenti nel gioco, e la presenza di veri e propri filmati d'intermezzo tra una missione e l'altra, spesso conditi da credibili telegiornali in cui si stigmatizzano o approvano, a seconda della fonte, i risultati delle vostre ultime gesta belliche. Il completamento delle missioni, come nel gioco online, vi permetterà di crescere di grado, acquisendo armi ed equipaggiamenti supplementari.
Oltre alla campagna e al multiplayer, poi, sono inclusi nel dvd anche parecchi divertenti minigiochi, anch'essi validi per il vostro punteggio Obiettivi sul Live, che spaziano dalle gare di tiro a segno alle corse a bordo di veicoli, fino a competizioni che vi costringono a seguire nel più breve tempo possibile un dato percorso a checkpoint, saltando da un soldato all'altro con la tecnica di scambio in velocità di cui si parlava prima (rappresentata graficamente da un godibile effetto di zoom).

Alla fine, considerando che qualche aggiustamento dell'IA potrebbe venire anche da una successiva patch scaricabile dalla rete, assieme ai quasi scontati "pacchi" di nuove armi-opzioni-veicoli-divise, e che il multiplayer, a differenza della campagna in singolo, dà dei punti a blasonatissimi concorrenti (GRAW in testa, dove il numero dei partecipanti alle battaglie online è limitato a 16 e non si possono usare veicoli), pur tenendo conto di qualche difetto senz'altro eliminabile, qualora si fosse scelta la strada di proporre un titolo più innovativo, e soprattutto più vicino all'ineguagliato BF2 per PC, il nostro giudizio sul gioco è più che positivo.
L'abbiamo detto e lo ripetiamo. Se vi piace il genere bellico, compratelo e basta. Non ne resterete delusi, purché non vi aspettiate un'esperienza identica o superiore di quanto già sperimentato nella versione PC. Se, invece, avete ancora dei dubbi, scaricatevi l'ottima demo dal Marketplace e scoprite da soli se rimanere conquistati, o meno, dalla frenesia del campo di battaglia secondo DiCE.

Dogfight tra elicotteri. Il più pesante Hind non ha chance contro l'Apache Longbow.
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Semper fidelis! I marines prendono molto sul serio la loro tradizione anfibia
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La tua carriera di sniper sta per chiudersi... in anticipo!
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Battlefield 2: Modern Combat
8

Voto

Redazione

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Battlefield 2: Modern Combat

Dopo un porting non troppo fortunato su PS2 e Xbox, penalizzato dalle caratteristiche tecniche non adeguate delle due "vecchie" console, il più grande successo online della Electronic Arts sbarca su Xbox 360. Il cambiamento, a livello tecnico, si vede eccome, grazie ad una grafica completamente rinnovata in grado di soddisfare anche i palati esigenti di chi gioca all'omonimo titolo per PC da più di un anno. Quello che non convince del tutto, invece, è l'implementazione della campagna single player, add on indispensabile per un gioco da console che pure mantiene la sua vocazione prettamente online. I difetti nell'IA e qualche intoppo del gameplay, tuttavia, non riescono ad inficiare un giudizio comunque positivo su uno dei "must have" della nuova console Microsoft.

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