Battlefield 2142
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La saga di Battlefield, come molti di voi sapranno, trae origine dalla necessità di evolvere la dinamica degli sparatutto 3D on-line verso un più divertente e pratico utilizzo di mezzi bellici che non siano limitati al fido M16. Nasceva così Battlefield 1942, che trasse il suo successo dall'enorme quantità di modificazioni che vennero sviluppate. La saga proseguì col recente Battlefield 2, che non narrava più della seconda guerra mondiale ma era ambientato in uno scenario decisamente più moderno: la guerra al terrorismo. Sullo stesso motore, e con buona parte delle dinamiche, vede l'esordio questo Battlefield 2142, naturale evoluzione, non solo temporale.
L'effetto serra, che anche oggi mostra preoccupanti anticipazioni, porterà la terra nel 2142 a una brutale glaciazione tale da rendere le zone abitabili mete della maggior parte della popolazione terrestre, innescando una terribile migrazione alla rovescia. Essendo esse limitate, è ovvia l'equazione drammatica di cinica puntualità: molti moriranno, pochi privilegiati sopravviveranno.
Ecco servito il pretesto bellico scatenante, dove l'unione europea dovrà vedersela con una coalizione pan asiatica per il controllo, appunto, delle zone abitabili rimanenti.
Lo scontro sarà supportato da una serie di apparati bellici estremamente tecnologici, come carri armati con celle magnetiche che ne sosterranno il peso, o Mech dalle devastanti potenzialità offensive, ma non privi di efficaci contromisure passive, per finire nell'arma di comando suprema, il Titan, di cui parleremo diffusamente in seguito.
Pur supportato da una primitiva modalità single player (con la sola presenza di Bot senza una vera e propria campagna), Battlefield 2142, deve il suo gustoso gameplay in gran parte alla componente on-line, sposando una vena rpg che pur distanziandolo nettamente, lo fa assomigliare più dei predecessori a un MORPG.
Questo perché delle 7 classi di cui era composto Battlefield 2, ne sono rimaste solo 4 (geniere, marines, supporto e cecchino) ma racchiudono in esse tutte le abilità che avevamo saputo apprezzare delle 7 citate.
Avremo quindi un marines che saprà curare i feriti, un geniere che riparerà i mezzi, ecc.. semplificando forse il concetto di specializzazione ma rendendo più fluido il comando dell'azione senza dover cercare l'uomo giusto per compiti troppo specifici.
Chi prenderà il controllo dell'azione, ruolo chiave in questa produzione, potrà gestire la squadra in maniera più intuitiva, con la possibilità, se non si sarà troppo contenti dell'operato, di un rapido ammutinamento.
Abbiamo citato una componente RPG, di cui non abbiamo ancora parlato: ebbene, con l'obbligo di registrazione di un profilo, come la più classica avventura on-line che consente uno sviluppo geometrico del personaggio, anche
Battlefield sposa questa filosofia.
L'esperienza sul campo, nei server ranked, verrà premiata con gradi di comando più elevati, la possibilità di sbloccare armi e una maggiore resistenza ai danni, o una più marcata efficacia nell'infliggerli: questo potrebbe scatenare squilibri, ma l'esperienza che ne abbiamo tratto, invece, rende più qualificata la sfida, avendo la possibilità di sapere prima contro chi combatteremo.
Ovviamente il più alto di grado sarà colui che presumibilmente prenderà il comando, noi soldati semplici non dovremmo far altro che seguire le sue disposizioni per svolgere micro missioni che, se completate, ci daranno punti utili al nostro sviluppo.
Tutto questo è studiato per rendere meglio nella modalità Titan, che necessita di un certo coordinamento per risultati appaganti.
La modalità Conquest la conosciamo fin da BF1942, e sostanzialmente risulta in un evoluto cattura la bandiera che sposta il fronte dell'azione sempre nell'ultima zona conquistata, o in caso di avanzamento nemico, di difesa dell'ultimo avamposto ancora in nostro possesso.
Più bandiere saranno conquistate e difese, più velocemente i punti nemici (200 inizialmente) scenderanno, conquistando tutte le bandiere si otterrà una vittoria immediata. La vera novità di questo videogioco è la gustosa modalità Titan. Innanzitutto cosa sono i Titan? Enormi navicelle orbitanti di comando difese da un campo energetico. L'azione, in questa modalità, si svolge in due fasi distinte, necessario sarà un certo coordinamento: prima di poter abbattere un Titan si dovranno distruggere gli scudi che lo proteggono, per fare questo a terra si trovano 5 postazioni missilistiche tattiche, che con un regolare countdown lanceranno sulla nave nemica una testata, conquistandole tutte non si vincerà la partita ma solo un più veloce abbattimento dello scudo nemico.
Una volte resa la nave vulnerabile si potranno scegliere 2 vie: l'approccio logorante, colpendo lo scafo con le postazioni missilistiche, o l'azione viva, entrando nella navicella nemica (con l'aviazione o con speciali capsule), distruggendo i 4 terminali di controllo e, infine, colpendo il reattore che innescherà una reazione a catena.
A questo punto si avrà circa un minuto per scappare e salvare la pelle, decisamente un azione alla James Bond.
Come si evince la complessità di questi meccanismi non consento di fraggare casualmente a zonzo per la mappa, ma obbligano a una certa componente tattica: le classi e l'esperienza non fanno altro che dare un certo ordine di priorità, potendo gestire più facilmente l'azione e consentendo a chi comanda di scegliere gli uomini giusti per specifici compiti.
Sul campo di battaglia la tecnologia si è evoluta non poco, oltre ai già citati carri a celle troveremo mezzi di supporto che lanceranno missili stile Katiushia, piccole jeep, postazioni anti aeree, tutti rigorosamente mantengono lo stile di guida di Battlefield 2, con una minore incidenza dell'aviazione.
Ma i veri protagonisti sono loro, i Mech, in grado di diventare devastanti e protetti da contromisure passive.
Molto simpatici anche gli impulsi elettromagnetici che renderanno inutilizzabili, per qualche secondo, i mezzi: se ben combinati possono diventare mezzi devastanti, sottolineando ancor di più la natura organizzativa del titolo.
Anche il gameplay si differenzia molto dalla zona aperta, in cerca di postazioni missilistiche da conquistare, agli stretti corridoi della nave, dove vivranno battaglie in stile guerre stellari, con la possibilità di usare mitragliatrici automatiche su trepiedi e in cui il soldato singolo diventerà il protagonista.
Battlefield 2142 utilizza lo stesso identico sistema di visualizzazione del precedente capitolo, fa largo uso di shaders (che ad inizio partita ottimizza automaticamente), ma presenta scenari che talvolta, pur mantenendo un elevato dettaglio di prossimità, tendono a costruire la scena un po' troppo marcatamente, anche al massimo livello di dettaglio.
La fluidità, con un giga di ram, è più che discreta su schede di fascia media (x1600 pro, 7600 gs) anche abilitando qualche filtro.
Stilisticamente ci troviamo di fronte a una predominanza di grigi e bianchi, con mappe che vedono città decadenti, o battaglie in complesse località africane dove si nota una certa variabilità di zone, nel complesso la caratterizzazione ci pare riuscita e lo stile trasmette una percezione visibile di fredda tecnologia.
Il sonoro, ottimamente implementato, che supporta X-fi di creative per rendere al meglio, offre musiche ed effetti di eccelente qualità.
La registrazione obbligatoria per poter usufruire di un servizio non è una novità certamente, nemmeno le pubblicità in un videogioco, ma che la registrazione sia un pretesto per adattare le pubblicità di un prodotto a seconda delle nostre preferenze, crediamo sia una pratica all'esordio nel mondo dei videogiochi.
Battlefield 2142, infatti, è in grado di recuperare informazioni anonime riguarda alle preferenze dell'utente, monitorando i siti visitati e adattando tali dati per scegliere la pubblicità in game più attinente ai gusti personali.
L'effetto serra, che anche oggi mostra preoccupanti anticipazioni, porterà la terra nel 2142 a una brutale glaciazione tale da rendere le zone abitabili mete della maggior parte della popolazione terrestre, innescando una terribile migrazione alla rovescia. Essendo esse limitate, è ovvia l'equazione drammatica di cinica puntualità: molti moriranno, pochi privilegiati sopravviveranno.
Ecco servito il pretesto bellico scatenante, dove l'unione europea dovrà vedersela con una coalizione pan asiatica per il controllo, appunto, delle zone abitabili rimanenti.
Lo scontro sarà supportato da una serie di apparati bellici estremamente tecnologici, come carri armati con celle magnetiche che ne sosterranno il peso, o Mech dalle devastanti potenzialità offensive, ma non privi di efficaci contromisure passive, per finire nell'arma di comando suprema, il Titan, di cui parleremo diffusamente in seguito.
Pur supportato da una primitiva modalità single player (con la sola presenza di Bot senza una vera e propria campagna), Battlefield 2142, deve il suo gustoso gameplay in gran parte alla componente on-line, sposando una vena rpg che pur distanziandolo nettamente, lo fa assomigliare più dei predecessori a un MORPG.
Questo perché delle 7 classi di cui era composto Battlefield 2, ne sono rimaste solo 4 (geniere, marines, supporto e cecchino) ma racchiudono in esse tutte le abilità che avevamo saputo apprezzare delle 7 citate.
Avremo quindi un marines che saprà curare i feriti, un geniere che riparerà i mezzi, ecc.. semplificando forse il concetto di specializzazione ma rendendo più fluido il comando dell'azione senza dover cercare l'uomo giusto per compiti troppo specifici.
Chi prenderà il controllo dell'azione, ruolo chiave in questa produzione, potrà gestire la squadra in maniera più intuitiva, con la possibilità, se non si sarà troppo contenti dell'operato, di un rapido ammutinamento.
Abbiamo citato una componente RPG, di cui non abbiamo ancora parlato: ebbene, con l'obbligo di registrazione di un profilo, come la più classica avventura on-line che consente uno sviluppo geometrico del personaggio, anche
Battlefield sposa questa filosofia.
L'esperienza sul campo, nei server ranked, verrà premiata con gradi di comando più elevati, la possibilità di sbloccare armi e una maggiore resistenza ai danni, o una più marcata efficacia nell'infliggerli: questo potrebbe scatenare squilibri, ma l'esperienza che ne abbiamo tratto, invece, rende più qualificata la sfida, avendo la possibilità di sapere prima contro chi combatteremo.
Ovviamente il più alto di grado sarà colui che presumibilmente prenderà il comando, noi soldati semplici non dovremmo far altro che seguire le sue disposizioni per svolgere micro missioni che, se completate, ci daranno punti utili al nostro sviluppo.
Tutto questo è studiato per rendere meglio nella modalità Titan, che necessita di un certo coordinamento per risultati appaganti.
La modalità Conquest la conosciamo fin da BF1942, e sostanzialmente risulta in un evoluto cattura la bandiera che sposta il fronte dell'azione sempre nell'ultima zona conquistata, o in caso di avanzamento nemico, di difesa dell'ultimo avamposto ancora in nostro possesso.
Più bandiere saranno conquistate e difese, più velocemente i punti nemici (200 inizialmente) scenderanno, conquistando tutte le bandiere si otterrà una vittoria immediata. La vera novità di questo videogioco è la gustosa modalità Titan. Innanzitutto cosa sono i Titan? Enormi navicelle orbitanti di comando difese da un campo energetico. L'azione, in questa modalità, si svolge in due fasi distinte, necessario sarà un certo coordinamento: prima di poter abbattere un Titan si dovranno distruggere gli scudi che lo proteggono, per fare questo a terra si trovano 5 postazioni missilistiche tattiche, che con un regolare countdown lanceranno sulla nave nemica una testata, conquistandole tutte non si vincerà la partita ma solo un più veloce abbattimento dello scudo nemico.
Una volte resa la nave vulnerabile si potranno scegliere 2 vie: l'approccio logorante, colpendo lo scafo con le postazioni missilistiche, o l'azione viva, entrando nella navicella nemica (con l'aviazione o con speciali capsule), distruggendo i 4 terminali di controllo e, infine, colpendo il reattore che innescherà una reazione a catena.
A questo punto si avrà circa un minuto per scappare e salvare la pelle, decisamente un azione alla James Bond.
Come si evince la complessità di questi meccanismi non consento di fraggare casualmente a zonzo per la mappa, ma obbligano a una certa componente tattica: le classi e l'esperienza non fanno altro che dare un certo ordine di priorità, potendo gestire più facilmente l'azione e consentendo a chi comanda di scegliere gli uomini giusti per specifici compiti.
Sul campo di battaglia la tecnologia si è evoluta non poco, oltre ai già citati carri a celle troveremo mezzi di supporto che lanceranno missili stile Katiushia, piccole jeep, postazioni anti aeree, tutti rigorosamente mantengono lo stile di guida di Battlefield 2, con una minore incidenza dell'aviazione.
Ma i veri protagonisti sono loro, i Mech, in grado di diventare devastanti e protetti da contromisure passive.
Molto simpatici anche gli impulsi elettromagnetici che renderanno inutilizzabili, per qualche secondo, i mezzi: se ben combinati possono diventare mezzi devastanti, sottolineando ancor di più la natura organizzativa del titolo.
Anche il gameplay si differenzia molto dalla zona aperta, in cerca di postazioni missilistiche da conquistare, agli stretti corridoi della nave, dove vivranno battaglie in stile guerre stellari, con la possibilità di usare mitragliatrici automatiche su trepiedi e in cui il soldato singolo diventerà il protagonista.
Battlefield 2142 utilizza lo stesso identico sistema di visualizzazione del precedente capitolo, fa largo uso di shaders (che ad inizio partita ottimizza automaticamente), ma presenta scenari che talvolta, pur mantenendo un elevato dettaglio di prossimità, tendono a costruire la scena un po' troppo marcatamente, anche al massimo livello di dettaglio.
La fluidità, con un giga di ram, è più che discreta su schede di fascia media (x1600 pro, 7600 gs) anche abilitando qualche filtro.
Stilisticamente ci troviamo di fronte a una predominanza di grigi e bianchi, con mappe che vedono città decadenti, o battaglie in complesse località africane dove si nota una certa variabilità di zone, nel complesso la caratterizzazione ci pare riuscita e lo stile trasmette una percezione visibile di fredda tecnologia.
Il sonoro, ottimamente implementato, che supporta X-fi di creative per rendere al meglio, offre musiche ed effetti di eccelente qualità.
La registrazione obbligatoria per poter usufruire di un servizio non è una novità certamente, nemmeno le pubblicità in un videogioco, ma che la registrazione sia un pretesto per adattare le pubblicità di un prodotto a seconda delle nostre preferenze, crediamo sia una pratica all'esordio nel mondo dei videogiochi.
Battlefield 2142, infatti, è in grado di recuperare informazioni anonime riguarda alle preferenze dell'utente, monitorando i siti visitati e adattando tali dati per scegliere la pubblicità in game più attinente ai gusti personali.