Battlefield 3

di Roberto Vicario
L'IMPORTANZA DI UN NOME

I tempi dell'annuncio da parte di DICE del seguito di uno dei giochi che l'utenza PC ha amato di più in assoluto per quanto riguarda il frammento di mercato degli sparatutto in prima persona, sono ormai lontani. In questi mesi si sono susseguite diverse notizie, alcune utili altre meno, riguardo al titolo con un hype che mese dopo mese cresceva sempre più. La nomea di “Call of duty killer” ha gravato sin dall'inizio sulle spalle degli sviluppatori e il consenso da parte della critica non ha fatto altro che aumentare l'interesse del consumatore elettronico in quello che é a tutti gli effetti (sopratutto per quel che riguarda l'esposizione mediatica) un vero e proprio fenomeno. Avendolo finalmente tra le mani ci siamo cimentati in quella che ha é stata, senza troppi giri di parole, un'esperienza dal triplice volto. Ma andiamo con calma ed analizziamo con calma il single player, la cooperativa e il multiplayer del titolo.

table_img_22810
table_img_21112

FANTAPOLITICA ESTREMA

La prima modalità di gioco, nonché novità assoluta per la serie (escludendo ovviamente la serie "laterale" di Bad Company), é quella riguardante la campagna per giocatore singolo, e per schiettezza e serietà vi anticipiamo essersi rivelata sicuramente la parte più debole dell'offerta proposta dal titolo EA. La storia ci metterà nei panni di un marines, il Sergente Henry Blackburn, nella scomoda posizione di essere stato accusato dalla CIA di aver collaborato alla disposizione di un bomba nucleare sul territorio americano (più precisamente a New York). Lo stile narrativo scelto dagli sceneggiatori di DICE ci farà rivivere un lunghissimo flashback in cui il sergente cercherà di raccontare per filo e per segno tutto quello che é successo per impedire che l'ordigno venga detonato e sopratutto per comprovare la sua totale innocenza. I diversi livelli di gioco ci vedranno impegnati principalmente in Iran dove il despota Faruk-al-Bashir ha preso il potere con la forza, grazie al fondamentale aiuto di Solomon, mercenario a capo del PLR un movimento terroristico che si scoprirà essere il vero burattinaio di turno.


617

Di fatto la scena iniziale, che serve anche da tutorial, ci aiuta nell'apprendimento dei comandi di gioco e non é altro che il (quasi) epilogo della vicenda. Il gioco rispecchia i canoni visti già in Bad Company 2 e Medal of honor, con un susseguirsi degli eventi molto lineare e con diverse sezioni estremamente scriptate che di per se potrebbero non essere un vero e proprio problema, ma che a causa di uno evolversi della storia che fa risaltare vistosi buchi narrativi, non enfatizzano più di tanto l'azione. Le 12 missioni che andremo a giocare ci porteranno ad impersonare anche altri personaggi all'interno della storia come Colby Hawkins un pilota di F18, il caporale Collins addetto ai carri e persino Dimitri Mayakovsky un agente speciale russo. Come avrete intuito il gioco presenta delle sezioni sui mezzi che però risultano troppo circoscritte alla semplice azioni di sparare a tutto quello che si muove sullo schermo o semplicemente di rimanere bloccati con il puntare su determinati obiettivi sensibili per alcuni secondi. Unica eccezione é una sezione in cui potremo prendere le redini del carro armato per farci strade nelle disastrate strade di Teheran.

021