Battlestations Midway

di Marco Modugno
- A4! -
- Mancato! _
- B2!
- Colpito!
- B3!
- Colpito e affondato! Dannazione, era il mio ultimo cacciatorpediniere! -.
Quanti passi mossi dalla tecnologia digitale dai tempi beati delle battaglie navali disputate a bassa voce, da un banco all'altro, su fogli a quadretti strappati proditoriamente dai quaderni di matematica durante una noiosa lezione di trigonometria.
Allora, il maggior rischio che si correva era una nota o un'interrogazione a sorpresa, con annesso votaccio.
Oggi, una volta inserito il DVD di Battlestations Midway nel vassoio della vostra grande X, invece, il pericolo maggiore è quello di non riuscire più a smettere. Specialmente se come me siete cresciuti in un'epoca in cui la Seconda Guerra Mondiale, raccontata in presa diretta da nonni e genitori, non era considerata paleozoico ma passato prossimo, e i giochi d'infanzia molto spesso si traducevano in battaglie sul pavimento della vostra cameretta tra orde di soldatini Airfix o Atlantic o modellini di navi e aeroplani, pronti a rivivere, qualche volta riscrivendo la storia, le epiche battaglie viste al cinema o in televisione.


Ricordo ancora come fosse ieri l'emozione provata nel vedere al cinema, secondo film in assoluto ad implementare l'allora innovativa tecnologia del Sensurround, il kolossal hollywoodiano "Midway", un filmone interpretato, tra gli altri, da Charlton Heston, Henri Fonda, Toshiro Mifune, Robert Mitchum e James Coburn che non ho timore di consigliare a chiunque di voi se lo sia perso. E' giunto il momento, per noi "veterani" del pad e per i più giovani, di smettere di sognare ad occhi aperti eroici decolli su allarme a bordo di un vecchio aerosilurante Devastator dal ponte della Enterprise, pronti a scommettere la vita contro lo sbarramento antiaereo di una portaerei giapponese. O altrettanto pericolose missioni di scorta su un caccia Zero con il sole rosso della Marina Imperiale dipinto sulle ali, per consentire ai bombardieri in picchiata di recapitare il loro micidiale carico di morte. Battlestations Midway, gioco Eidos basato su un'accurata ricostruzione storica degli eventi bellici che portarono la Guerra del Pacifico ad evolversi dall'attacco a sorpresa a Pearl Harbor fino al "punto di svolta" dell'epico scontro navale di Midway, appunto, prima grande sconfitta giapponese dalla quale dipese l'intero esito della campagna successiva, rende il sogno di tutti gli strateghi, aspiranti piloti navali o comandanti di marina virtuali realtà.

In un unico gioco, disegnato e voluto più per il pubblico delle console che per un'utenza PC solitamente più tecnicistica e assetata di realismo a tutti i costi, vengono riunite le prerogative di un ottimo RTS e di un eccellente action shooter, regalando ore di divertimento a chiunque abbia la minima pazienza di giocare con attenzione il completo tutorial, dedicando poco più di una mezz'oretta a familiarizzare con le meccaniche base di gioco. Il resto, infatti, è divertimento puro. La campagna in single player vi farà indossare la divisa cachi di un giovane ufficiale comandante americano di motosiluranti, coinvolto negli eventi bellici all'indomani dell'attacco sorpreso alle Hawaii sferrato dall'aviazione navale giapponese. Attraverso 11 missioni non sempre brevissime, il vostro eroe dovrà scalare la gerarchia della US Navy fino a raggiungere la qualifica di comandante di flotta, cui sarà affidato il coordinamento di un complemento navale composto di unità di superficie e subacquee, incluse le portaerei, squadroni di aviazione imbarcata o con base a terra, cantieri navali, eccetera.
La carne sul fuoco, all'apparenza, è davvero tanta, al punto da poter intimidire chi non ha grande dimestichezza con il genere RTS, preoccupato, magari, di non riuscire a stare dietro a tutto, perso tra mille comandi, opzioni e incombenze.


In realtà il gameplay, dopo le inevitabili incertezze dettate dall'esperienza iniziale, si snoda senza incidenti permettendo a tutti, salvo i più refrattari e impazienti forse, di ottenere velocemente ottimi risultati, al punto di giungere in un massimo di sei-otto ore alla fine della campagna in solitario.
Nel mentre, però, scordatevi la noia, coinvolti nella pianificazione e gestione tattica della flotta in tutte le sue componenti attraverso una dettagliata mappa di teatro aggiornata dinamicamente dallo spostamento delle unità vostre e nemiche. In qualsiasi momento del gioco, qualora non vi sentiate troppo tagliati per comandare scrivanie ingombre di mappe, siete liberi di trasferirvi all'istante sulla plancia di una qualsiasi delle vostre navi (o sommergibili) o nel cockpit di un apparecchio da caccia o da bombardamento, pronti a compiere con le vostre mani il "lavoro sporco".
Va detto ad onor del merito che l'IA del gioco svolge il suo lavoro così egregiamente da consentirvi di gestire almeno il 75% dei compiti dalla mappa tattica. Difficilmente una vostra unità mancherà di ottemperare ai compiti assegnatigli o si dedicherà a comportamenti illogici e magari autolesionistici. Sarà la smania d'azione, più che l'effettiva necessità, a spingervi ad assumere il controllo diretto di una o più unità per cimentarvi nell'uso diretto dei sistemi d'arma contro il nemico. E la cosa, vista la spiccata impostazione arcade accessibile a tutti dei controlli di tutti i mezzi coinvolti, non mancherà di regalarvi gratificazioni e sorrisi a trentadue denti.

Dove il titolo manca qualche colpo, invece, è nel comparto tecnico, afflitto da una grafica che non sempre, forse per colpa dell'estensione delle mappe e dalla quantità delle variabili in gioco, esenti da pause di ricaricamento, si mostra all'altezza della situazione.
Se alcune texture di mezzi e locazioni sono convincenti e accurate, altre invece, afflitte da imprecisioni, pop-up ed inspiegabili compenetrazioni, lasciano intuire qualche svista in sede di postprogrammazione e test, magari dovute alla fretta d'uscire sul mercato.
Stessa cosa dicasi per la colonna sonora. Abbiamo trovato un po' troppo ripetitivo il fraseggio via radio durante le missioni, mentre le musiche e gli effetti di esplosioni e così via riescono a raggiungere a malapena la sufficienza. Soprattutto nel comparto effetti speciali, ci sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più in termini di spettacolarità, anche se evidentemente la Eidos ha preferito evitare fronzoli giudicati forse eccessivi per un RTS, sia pure action oriented.
L'implementazione del multiplayer, al contrario, riesce davvero a fare la differenza, giustificando con la sua aggiunta di longevità il prezzo pieno di un gioco la cui campagna in solitario rischia di lasciare con la bocca amara e la pancia mezzo vuota il pubblico dei gamer maggiormente hardcore.
Né riescono a sopperire le Sfide, missioni aggiuntive da giocare in single player per le quali, tuttavia, gli sviluppatori mostrano di aver preso la definizione alla lettera, implementando un livello di difficoltà in grado di mettere a dura prova la pazienza di chiunque non abbia scelto una vita da asceta in un tempio Shaolin.

E allora giocatelo online, infierendo verbalmente, sempre nei limiti della buona educazione mi raccomando, per ogni incrociatore che affonderete alle vostre, fino a quattro per schieramento, controparti umane, sparse per il mondo e riunite virtualmente, per il tempo effimero di una partita, attraverso l'ormai sperimentato servizio Live. Ci prenderete gusto, vedrete, al punto d'affezionarvici. E tra provocazioni, attacchi a sorpresa, vittorie e rovesci della sorte, sembrerà anche a voi, per molte ore a venire, di rivivere, moltiplicato molte volte, il divertimento ingenuo e autentico di quelle battaglie navali scolastiche disputate su semplice carta a quadretti.