Bayonetta

di Bizio Cirillo
L'uso combinato dei cinque tasti, offre invece la possibilità di attivare un numero pressoché illimitato di combo, che andranno dalla normale “alternanza” dei colpi, alla realizzazione di splendidi Stylish Trick in grado di generare sia i “semplici attacchi tortura” nei confronti dei nemici meno potenti (dallo sculacciamento alla ghigliottina passando per la Vergine di Norimberga) che vere e proprie mega combo, capaci di convogliare il potere magico accumulato in battaglia nella folta chioma e nella tuta di Bayonetta e generare così giganteschi arti capaci di spazzare gran parte (per non dire tutti) dei nemici presenti sullo schermo.
Con un sistema del tutto simile a quello sopradescritto, i classici scontri contro i boss di fine livello potranno essere, invece, portati a termine rilasciando la “Belva interiore”, ovvero evocando una delle numerose e gigantesche fiere (non quelle di Natale, sia intesi) a disposizione della nostra eroina, in grado di finire l'avversario di turno con una tecnica tanto devastante e varia (capiterà sovente di assistere a veri e propri siparietti assolutamente in linea con l'aria scanzonata della protagonista) quanto appagante per gli occhi.



Relativamente al gameplay, pur non brillando certo per varietà, Bayonetta assicura un livello di sfida e di adrenalina difficilmente ritrovabili in altre produzioni dello stesso genere. Il titolo dei Platinum Games appare calibrato al millesimo, e non presenta ne sezioni di gioco troppo ripetitive ne tanto meno ostacoli insormontabili in grado di fiaccare il ritmo stesso del gioco. I quindici livelli (sedici considerando il prologo giocabile) facenti parte la modalità principale garantiscono, inoltre, dieci / dodici ore di puro divertimento, in cui non mancheranno ne intermezzi evocativi ne tanto meno siparietti in linea con l'atteggiamento sbarazzino ed ammiccante della sua protagonista. A proposito della durata complessiva del gioco, ci pare comunque opportuno precisare che il tempo é stato calcolato considerando il completamento della sola modalità principale, e che potrebbe pertanto raddoppiare se si tenesse conto del fatto che alcune arene di gioco e diverse combo potranno essere sbloccate solo dopo il completamento della sopraccitata modalità.

La tecnica della Strega
Tecnicamente parlando Bayonetta é senza mezzi termini uno dei più sofisticati esercizi di stile di questa generazione. L'esplosività (in tutti i sensi) della sua interprete non rappresenta infatti il solo elemento “esagerato” inserito nel gioco, vista la presenza di una notevole varietà dei nemici tanto particolareggiati dal punto di vista prettamente grafico (interessante a tal proposito la scelta di “vestire” gli avversari dalle sembianze demoniache con “scaglie angeliche” distruggibili nel corso del combattimento) quanto eleganti e sinuosi nelle loro movenze.
La presenza di un notevole numero di elementi dinamici contemporanei sullo schermo, non incide tra l'altro sulla velocità stessa dell'azione di gioco sempre attestata sui 60 FPS, questo grazie anche ad un motore in grado di gestire anche le situazioni più concitate senza particolari cali di framerate.
Parlando di aspetti leggermente sottotono, da segnalare un'eccessiva piattezza sia di alcune location a livello di texture, in cui si denota tra l'altro una scelta di colori piuttosto slavati ed in linea -guarda caso- con quanto già visto in senso negativo proprio nei primissimi episodi di Devil May Cry.



Sempre a proposito di aspetti negativi, si segnala un eccessiva tendenza da parte della telecamera a perdere di vista l'azione di gioco nelle situazioni più concitate (ma sarà altresì possibile riallineare la stessa tramite la semplice pressione dello stick analogico di destra) mentre al contrario da rimarcare la perfetta mappatura del PAD di casa Microsoft, in grado di assecondare alla perfezione - e rapidamente - le sollecitazioni del giocatore.
Capitolo a parte merita invece secondo noi il comparto audio. Sebbene la scelta di affidarsi ad una colonna sonora basata su musiche J-Pop con influenze Jazz molto vicine ai classici di casa SEGA (Outrun e After Burner giusto per citarne due) appaia tutto sommato mai fuori contesto, dall'altro la presenza di musiche rockeggianti un po' più “cattive” avrebbero forse aiutato ad immergere ancor di più il giocatore nelle splendide atmosfere del gioco. Nulla di realmente fondamentale, insomma, ma che in un ipotetico Bayonetta 2 sarebbero forse più gradite.