Beach Volleyball

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Anche sfruttando un sistema così semplificato, i problemi di Beach Volley appaiono evidenti già dopo un brevissimo periodo di allenamento, ma per analizzare meglio questo aspetto, c'é il paragrafo seguente?

LIMITI, PECCHE, E LEGGEREZZE
Giunti a inizio 2001 é sempre più facile lanciarsi in spericolate invettive contro i limiti tecnici, ormai assodati, della grigia PlayStation. Tali invettive trovano puntuale riscontro nella generale pixellosità dei titoli creati su questa console, che devono inevitabilmente cedere il passo a produzioni sicuramente più "raffinate" perché create su hardware più recenti quali Dreamcast oppure PlayStation 2 (macchine che lavorano a risoluzioni più alte rispetto alla Psx). Il gioco Infogrames non ha alcun bisogno di confrontarsi con titoli di altre piattaforme, anche più potenti, poiché basta l'ampio catalogo Psx, o la sotto-sezione dei giochi sportivi, per far cadere nel dimenticatoio ogni proposito di successo. Tutto, e sottolineo tutto, nell'aspetto tecnico del gioco lascia a desiderare: dalla definizione degli atleti (definirli "manichini" é ingeneroso verso la categoria dei Crash Test Dummies) al sonoro, limitato a due-tre effetti immersi nel silenzio totale, interrotto a sua volta dalla classica musichetta techno che appare durante i cambi di campo. Come inaspettata ciliegina sulla torta, c'é da segnalare il frame rate, che si dimostra insufficiente per garantire una pronta risposta ai comandi
Beach Volleyball
I modelli poligonali non fanno gridare al miracolo

Il problema della fluidità appare come un'enorme mancanza da parte degli sviluppatori, calcolando la quantità media di oggetti 3D presenti su schermo (che é molto bassa). Solitamente, una struttura di gioco ben progettata riesce a superare problemi come quelli elencati ma, nel caso di Beach Volleyball, l'impresa appare titanica se non addirittura impossibile. I controlli, apparentemente semplici, ma effettivamente limitanti ci lasciano in balia dell'intelligenza artificiale della PlayStation e del nostro compagno di squadra che, manco a farlo apposta, sembra gareggiare in qualcosa di completamente estraneo allo sport del beach volley, prodigandosi in "perle" come il totale disinteressamento della palla o la completa astensione (sciopero?) da qualsiasi attività motoria. Così come appare a un occhio esperto, o a chi apprezzi semplicemente i titoli di alto profilo, Beach Volleyball risulta essere soltanto un tentativo mal implementato di portare questo sport nel mondo dei videogiochi. A quanto pare, l'attesa per un eventuale "Tony Hawk da spiaggia" sarà ancora molto lunga...
Beach Volleyball
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Beach Volleyball

Lo sport della pallavolo è sicuramente una delle attività meno adatte a essere trasportate in un videogioco, come dimostrano i pochissimi tentativi fatti in questo campo durante gli anni passati. Dal canto suo, Beach Volleyball prova a inserire alcune componenti arcade in quella che resta una meccanica di gioco classica, semplificando i controlli e dando un'impronta "televisiva" allo sport omonimo. A conti fatti, le buone idee dei Carapace Studios si scontrano inevitabilmente con evidenti carenze tecniche, quali la fluidità insoddisfacente e il metodo di controllo troppo condizionato dalla CPU (giocando ci si sente, infatti, in totale balia della Psx). A poco servono le considerazioni sui limiti della PlayStation, quando basta guardare al passato recente per trovare ottime uscite sportive in quasi tutte le categorie. Beach Volleyball è quindi un'occasione mancata, e un tentativo abbastanza modesto di dare alla pallavolo un rappresentante videoludico degno di questo nome.

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