Betrayer

di Simone Rampazzi
Un aspetto da non sottovalutare in un'avventura di stampo horrorifico é certamente la storia. Questo perché la medesima deve cercare di attirare il pubblico con dinamiche ben ritmate, sequenze improvvise e, soprattutto, riuscire a creare il giusto collante tra il sistema di gioco ed una buona dose di difficoltà a rendere il tutto appetibile al pubblico.

Il lavoro partorito recentemente dai ragazzi della Blackpowder Games ci mette in mano un'avventura intrisa di mistero, ambientata nei primi anni del 1600 sulle coste del Nord America. Approfondendo le documentazioni rilasciate durante il gioco, si apprende che la medesima fa riferimento a misteriosi eventi, legati alla sparizione di almeno un centinaio di persone nella colonia di Roanoke. Storicamente parlando, molte sono le teorie legate alle vicende dei popolani dispersi, ma l'interpretazione che ci viene proposta quest'oggi con Betrayer é un offerta videoludica coraggiosa, incentivata da uno stile decisamente originale.

Graficamente, infatti, il titolo ci lascia a bocca aperta non appena avviato il gioco, mostrandoci un palettatura completamente in bianco e nero, movimentata solamente da sfumature rosso cremisi legate alla comparsa di oggetti importanti quali mostri, bauli o armi ed equipaggiamento da raccogliere. La qualità delle texture é intrigante, visto che sono capaci di regalarci paesaggi profondi e caratterizzanti, in grado di ricreare quell'atmosfera, cupa e ricca di mordente, ideale per storie di questo tipo. possibile comunque modificare dal pannello opzioni le impostazioni di visualizzazione, portando il titolo a colori, ma temiamo che questo genere di scelta possa più che altro far perdere di vista le reali intenzioni degli sviluppatori, intenti nell'usare il bianco e nero per creare un'atmosfera più cupa.




Interessante la presenza di una campana dalle strane proprietà magiche, trovata all'interno di un fortino deserto, abitato solamente da statue pietrificate per chissà quale ragione. Una volta suonato il mistico strumento, la realtà intorno a noi si distorcerà mostrandoci una dimensione parallela dove potremo incontrare degli spettri parlanti particolarmente simpatici ed utili per scoprire nuovi indizi sull'avventura. In tale modalità sarà impossibile incontrare degli scheletri, fortunatamente molto più deboli dei conquistadores, ma in grado lo stesso di crearci problemi una volta attaccati da un gruppo più folto.

Lo stesso comparto audio aiuta il giocatore ad immedesimarsi nell'avventura e, grazie alla visualizzazione su schermo in prima persona, rafforza il rapporto empatico tra giocatore e protagonista. Bisogna ammettere, però, che il gioco non riesce a metterci totalmente a nostro agio. Anzi, il medesimo si comporta in maniera terribilmente complessa, servo di un sistema tecnico fin troppo realistico non solo per il reperimento degli oggetti (che richiedono una buona dose di pazienza, legata all'esplorazione) ma anche una precisa attenzione nello spostarsi per queste lande inospitali, visto che i nemici rappresenteranno una seria e considerevole minaccia.



A meno che non vengano impostati parametri per semplificare la difficoltà del titolo, Betrayer ricrea un atmosfera decisamente poco serena, con avversari pronti a farvi la pelle in men che non si dica. Per difenderci, purtroppo, potremo fare affidamento su un arco, un moschetto ed un tomahawk ma non pensate che le medesime siano armi letali, anzi, le frecce dovranno essere usate sapientemente per non rischiare di colpire a vuoto un armatura, il moschetto avrà un tempo di ricarica veramente imbarazzante e l'ultimo tomahawk solitario avrà una gittata fin troppo breve. Anche il reperimento delle monete, indispensabili per commerciare beni di sopravvivenza, a tratti risulterà tedioso, colpa di un sistema un po' troppo restrittivo e poco diluito, che costringe il giocatore a momenti di esplorazione troppo lunghi, aiutati dalla presenza di una mappa praticamente scarna.

Entrate nell'ottica che il vostro alter-ego dovrà necessariamente mettersi in gioco con le unghie e con i denti, e che per farlo senza passare a miglior vita saranno indispensabili una buonissima dose di pazienza ed un ottima mira, così da riuscire ad andare a fondo con gli strani eventi folli che girano intorno a questa misteriosa leggenda.