Beyond Galaxyland, una pixellosa avventura spaziale – Recensione PC
La recensione del GDR 2.5D in chiave sci-fi di Sam Enright, una magnifica storia tra le stelle da vivere tutta d’un fiato
Beyond Galaxyland è un gioco di ruolo fantascientifico che fonde una classica avventura intergalattica in stile Star Wars con una tradizionale formula JRPG a turni, ispirata ai mostri sacri del genere. Disponibile su PC tramite Steam, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X|S, questo titolo è stato sviluppato dal solo e talentuoso Sam Enright sotto l’egida di United Label. Il gioco vanta una veste grafica 2.5D in pixel art estremamente stilosa e una trama coinvolgente che ci ha tenuti incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Ecco la recensione di un’altra gemma dal mercato indipendente.
In Beyond Galaxyland, vestiremo i panni di Doug, un liceale che si ritrova suo malgrado bloccato nella Galaxyland del titolo, una sorta di zoo tra le stelle camuffato da sistema solare, dopo aver attraversato un portale in una grotta vicino casa sua. Il suo unico desiderio è tornare a casa, ma scopre che la Terra è stata distrutta da un virus siderale chiamato “La Fine”. Tuttavia, non tutto è perduto: c’è ancora speranza di salvare il suo pianeta e impedire che questa minaccia spaziale conquisti l’universo. Doug si troverà coinvolto, assieme al suo porcellino d’india mutante, Boom Boom, in un’avventura ricca di dramma, risate, pericoli e amicizie, che lo porterà ai quattro angoli dell’universo in cerca di una soluzione.
La storia di Beyond Galaxyland è davvero affascinante. Sebbene l’espediente del protagonista “pesce fuor d’acqua” non sia una novità nel genere fantasy, la produzione di Sam Enright si distingue per un intreccio originale e intrigante. Il cast di protagonisti e comprimari è buffo e carismatico al punto giusto, animando un canovaccio variegato che, pur mantenendo un tono leggero, non manca di momenti drammatici e intensi. La trama principale non dura moltissimo: si può arrivare ai titoli di coda in meno di 10 ore. Tuttavia, ci sono così tanti segreti, missioni secondarie e sviluppi fuori dal copione, uno più interessante dell’altro per di più, che potreste tranquillamente raddoppiare la cifra.
La formula di gioco ci condurrà a zonzo attraverso un mix di ambientazioni che spaziano dalla fantasia alla fantascienza (e persino alla preistoria). Esploreremo insediamenti rurali, città illuminate al neon, foreste incantate, antichi complessi alla deriva nello spazio, templi sommersi, deserti, ghiacciai... Ogni angolo dell’universo ospiterà razze aliene uniche, ciascuna con i propri usi, costumi e lingue. Immaginatelo come una sorta di Mass Effect in miniatura, ma senza le espressioni stravaganti e i modi del Comandante Shepard (Doug è un ragazzo piuttosto emotivo). Potremo interagire con quasi tutti gli NPC sullo schermo, e sono parecchi, a testimonianza dell’ottima cura dedicata al worldbuilding.
Quanto al sistema di combattimento, ci troviamo innanzi ad un gioco di ruolo a turni con ATB alla Final Fantasy vecchio stampo, impreziosito da dinamiche basate sul tempismo per ridurre i danni subiti (in stile Paper Mario o Mario & Luigi) e un sistema di cattura dei mostri, che diventeranno Evocazioni e saliranno di livello, acquisendo nuove abilità (qualcuno ha detto Pokémon?). Quasi tutte le creature, biologiche e meccaniche, che ci troveremo contro potranno essere reclutate (persino i boss), quindi assegnate ai vari personaggi del party per poi essere schierate in combattimento al costo di un po’ di SP (i punti magia di turno).
Non solo, è anche possibile scattare fotografie a personaggi e mostri, che arricchiranno il nostro album e ci permetteranno di visualizzare i punti salute e le debolezze dei bersagli immortalati in passato. Questa meccanica, semplice ma efficace, si integra perfettamente con l’incipit narrativo del nostro protagonista spaesato, costretto a fare foto a destra e a manca per capirci qualcosa della nuova realtà che lo circonda.
I combattimenti non sono particolarmente complessi, grazie ai numerosi equipaggiamenti dagli effetti più disparati che si possono trovare in giro e alle evocazioni, estremamente utili nonostante i pochi SP disponibili, anche ai livelli più alti. Questo vale per la campagna principale, che non richiede grinding per essere completata, ma basta approcciarsi ad uno dei boss segreti per trovarsi di fronte a una vera sfida. E se non fosse abbastanza, una volta completato il gioco sarà possibile ricominciarlo (conservando oggetti, foto e catture) con una serie di modificatori che aggiungono un pizzico di difficoltà extra.
Sul profilo tecnico il livello di dettaglio raggiunto da Beyond Galaxyland è semplicemente impressionante. Sprite enormi e ricchi di dettagli si combinano a formare scorci mozzafiato che poco hanno da invidiare con le produzioni più blasonate in tre dimensioni. Le animazioni sono elementari ma svolgono egregiamente il loro lavoro, così come gli effetti speciali, mentre in sottofondo riecheggia una colonna sonora dalle numerose sfumature, con oltre 50 brani tra elettronica, hip-hop e blues. Una gioia da ammirare e da ascoltare.