Beyond Good & Evil 20th Anniversary Edition: La Recensione del Ritorno di Jade
Ubisoft ci riporta su Hillys per il ventennale di uno dei suoi giochi più amati
Beyond Good & Evil fu il gioco-rivelazione del 2003: sviluppato dal team Ubisoft Montpellier sotto la direzione di Michel Ancel venne pubblicato in prima battuta su PS2 ma arrivò a strettissimo giro su PC, Xbox (la prima) e Nintendo Gamecube; su tutte le piattaforme ottenne un ottimo consenso di pubblico e critica. L'avventura varia ed articolata, sebbene limitata agli “spazi” che quella generazione hardware consentiva, dell'intraprendente Jade conquistò tutti e già dal 2008 si cominciò a parlare di un possibile sequel – o prequel. Nel frattempo sono passati (oltre) vent'anni e – dopo aver fatto tappa su una Remaster HD nel 2011 – il gioco è tornato sugli scaffali lo scorso Giugno in questa Edizione del Ventennale di cui adesso vi andiamo a parlare.
Beyond Good & Evil: la Guerra per Hillys
Il pianeta Hillys è un piccolo globo quasi totalmente oceanico ed è abitato solo in corrispondenza di un piccolo arcipelago, ma nonostante ciò è sia un ricettacolo di razze umanoidi provenienti da tutta la galassia in cerca di guadagni dall'industria mineraria locale sia uno scenario di guerra: è infatti costantemente sotto la minaccia di una specie aliena nota come DomZ, contro cui combattono le Squadre Alfa [il cui simbolo, stranamente, è una Omega], anch'esse giunte da altri sistemi. Nell'orfanotrofio del faro gestito dal vecchio “maialone” Pey'j vive la ventenne Jade che lo aiuta a far quadrare i conti svolgendo occasionalmente dei servizi fotografici a pagamento. Dopo l'ennesimo attacco dei DomZ la ragazza viene contattata da un misterioso signor De Castellac che le propone di svolgere un pericoloso reportage: sarà solo il primo tassello di una storia di mistero e avventura in cui emergerà molto presto come le Squadre Alfa non sono ciò che affermano di essere e in cui il passato sconosciuto di Jade tornerà a farle visita.
Jade è naturalmente la protagonista della storia, e sarà assistita nella sua avventura da principio da Pey'j e successivamente dall'agente segreto Doppia H. Il gioco è in effetti una commistione di generi, sebbene il nucleo portante dell'esperienza sia quello di un 3D-Action esplorativo in cui ben presto si aggiungeranno gli elementi Stealth: solitamente l'obiettivo delle singole zone/missioni sarà infatti quello di raggiungere determinati punti-chiave per scattare una foto, possibilmente evitando i contatti coi nemici più pericolosi, ma ovviamente talvolta Jade dovrà sfoderare il suo bastone e combattere per la sua vita.
Le varie zone che la ragazza potrà [o dovrà] visitare nell'arco dell'avventura sono unite tra loro da una sorta di open-world acquatico su cui circolare a bordo di un hovercraft: questo è ben più di un mero mezzo di trasporto in quanto è dotato di apposito cannoncino per sostenere combattimenti e nell'arco del gioco sarà possibile [necessario] installare vari upgrade che gli consentiranno volta per volta di raggiungere zone prima inaccessibili. Non mancano neanche le gare di velocità contro altri corridori, che avranno anche una ragion d'essere nella trama. Chiudono il cerchio vari minigiochi e segreti di ogni genere sparsi qua e là.
Beyond Good & Evil dal 2003 al 2024
Quanto detto finora vale ovviamente tanto per il gioco originale quanto per la nuova versione, ed ovviamente anche per la remaster del 2011: vediamo pertanto quante cose sono cambiate nell'arco di questi vent'anni abbondanti. Cominciamo col dire che, ovviamente, non siamo al cospetto di un Remake, quindi il sistema base del gioco, lo sviluppo delle mappe, il sistema di inquadrature e di controllo e l'esperienza di gioco sono tutti elementi sostanzialmente immutati. L'interfaccia è stata svecchiata implementando una nuova mappatura dei comandi a rendendo l'Hub a scomparsa, ma tramite il menù opzioni è possibile ripristinare la configurazione originale. Ciò non di meno c'è da dire che alcune soluzioni dell'epoca risultano adesso un po' “infelici”, come per esempio il fatto che per colpire le cose al di fuori del combattimento si debba utilizzare il comando di interazione e non quello di attacco, il ché genera un po' di confusione.
Non siamo però al cospetto del semplice “compitino”, visto che su altri elementi, soprattutto riguardo al comparto grafico, dobbiamo segnalare un miglioramento netto: paragonando il gioco all'originale, infatti, ci si accorge che oltre alla doverosa ripulitura delle textures e lo scaling ad alta definizione – ben evidente quando si effettua uno zoom dei dettagli con la macchina fotografica – si è provveduto anche a “smussare” gli angoli di molti modelli. Sono state poi aggiunte le ombre dinamiche e nuovi effetti di illuminazione che rendono il tutto un po' meno “posticcio”. Ovviamente non siamo al cospetto di un risultato da Next-Gen – ma neanche da PS4, capiamoci – ma per un gioco che ha oltre vent'anni sul groppone si tratta sicuramente di un ottimo lifting.
È rimasto inalterato il comparto audio, e non è difficile capire perché: già all'epoca la musica e gli effetti erano ottimi, così come i doppiaggi in Italiano. L'unica nota stridente è la sincronizzazione tra l'audio e le cinematiche dei dialoghi, ma è qualcosa che risale al gioco originale e probabilmente c'era poco che si potesse fare [se non rifare tutti i filmati da zero].
Beyond Good & Evil tra Passato, Presente e Futuro
Ciò che colpisce giocando a BG&E dopo tutto questo tempo è il fatto che l'avventura di Jade, con tutti i suoi difetti relativi all'età, sia ancora un grandissimo gioco, senza se e senza ma. La struttura delle missioni, la progressione dell'esplorazione, il backtracking, la commistione tra i minigiochi e la trama principale – molte delle perle necessarie per acquistare gli upgrade si ottengono appunto tramite i minigiochi – rendono l'esperienza di gioco estremamente piacevole oggi come allora, ed anche se ovviamente non può più esserci la sensazione di originalità avuta al tempo ci si stupisce ancora di come sia stato possibile mettere tutto questo insieme a inizio secolo. E poco importa se alcune consuetudini dell'epoca [come ad esempio il fatto che sia possibile “perdersi irrimediabilmente delle cose”, come la foto di un boss o l'accesso ad un'area segreta] al giorno d'oggi farebbero gridare allo scandalo.
C'è comunque spazio anche per qualche novità, come ad esempio l'introduzione della modalità SpeedRun per chi ama mettersi alla prova sul serio. Ma soprattutto quello che molti fan stavano aspettando era qualche riferimento a Beyond Good & Evil 2: il progetto, di cui non si è più parlato dopo una Demo mostrata nel 2019, è presente in questa edizione del ventennale sottoforma di alcuni elementi cosmetici – abiti ed equipaggiamento – che è possibile rinvenire in vari negozi, nonché in alcuni Datadisk aggiunti che mostrano sostanzialmente degli artwork relativi al prossimo capitolo – che dovrebbe di fatto costituire il Prequel della storia [ma non dimentichiamo che il finale di BG&E lascia comunque spazio a dei seguiti...] ma su cui Ubisoft continua a mantenere un riserbo al limite dell'imbarazzante.
In conclusione Beyond Good & Evil è un gioco che ancora merita un posto d'onore sul vostro scaffale e questa 20