Beyond the Ice Palace 2: Recensione del metroidvania che ci piace

Beyond the Ice Palace 2 è quel castlevania-like che non ti aspetti

di Simone Marcocchi

Probabilmente leggendo il titolo, il vostro primo pensiero è quello di cercare su Steam (o su qualsiasi altra piattaforma), il primo capitolo di questo brand. In questo caso vi fermo subito, non lo trovate, Beyond the Ice Palace è un platform pubblicato da Elite Systems nel 1988 per le principali piattaforme dell'epoca, tra cui il sempiterno Commodore 64 e ZX Spectrum. Per quanto il gameplay richiami in parte Ghosts 'n Goblins, con la possibilità di raccogliere diverse armi e utilizzare gli Spiriti della Foresta per attaccare i nemici, il suo seguito avrà tutt'altra ispirazione (poi ne parliamo). La trama segue un'epica battaglia tra il bene e il male, dove il giocatore deve sconfiggere una strega malvagia per salvare le foreste. Quest'ultima frase, che di fatto riassume un po' ciò che avviene nell'apparizione del primo capitolo, viene contestualizzata e ben narrata all'inizio di questo titolo, ma la sua diffusione all'epoca potrebbe non essere stata così capillare affinché in tanti giovani (dell'epoca) e meno giovani (oggi) ne ricordino l'esistenza. 

Metroidvania ne abbiamo?

Intelligentemente gli sviluppatori di STORYBIRD Studio hanno capito subito che i Metroidvania - anche se in questo caso è più Castlevania, che Metroid - funzionano alla grande ancora oggi, che abbia la grafica retrò e di conseguenza la compatibilità per Steam Deck, che abbia la possibilità di essere giocato da chiunque anche su Switch o su PS4, c'è da dire che ormai l'ambizione del settore indie ha capito che questo genere di action-platform fa ancora proseliti, e a ben donde, ma andando oltre le prime interessantissime immagini e l'esaltante trailer, come se la cava il gioco PQube, PixelHeart una volta preso il pad in mano?
Andiamo con ordine, diciamo che la storia è un po' il diretto seguito del primo episodio apparsa sul finire degli anni '80 e al sovrano, a cui era andata tutto sommato bene la spedizione contro la strega, diciamo che la sorte ha (più o meno) voltato le spalle, nonostante l'umanità conti ancora su di lui. La freccia che lo avevo benedetto, è stata intercettata, ponendo fine alla sua vita come re e come uomo, anzi peggio, finendo pure incatenato e maledetto (di bene in meglio), ma nonostante tutta questa fortuna, riesce a liberarsi ed è giusto un filo incattivito, come voi il lunedì mattina quando dovete andare a lavoro e scoprite di non avere il caffè.

Il sistema di combattimento è uno degli aspetti più affascinanti del gioco. Armato delle catene che una volta lo imprigionavano, il protagonista può utilizzarle in modi creativi per sconfiggere i nemici. Le catene non sono solo armi, ma strumenti versatili che possono essere usati per interagire con l'ambiente, risolvere enigmi e superare ostacoli. Questo aggiunge una dimensione tattica al gameplay, costringendo i giocatori a pensare fuori dagli schemi e a sfruttare al massimo le risorse a loro disposizione.

L'esplorazione è un altro punto forte, dato che le varie zone sono disseminate di aree nascoste e segreti da scoprire, incentivando i giocatori a esplorare ogni angolo del regno decadente. La mappa è intricata e ben progettata, con percorsi multipli che offrono diverse sfide e ricompense. Questa struttura non lineare permette ai giocatori di scegliere il proprio percorso e di affrontare il gioco a modo loro, aumentando la rigiocabilità.

La progressione del personaggio è gestita attraverso un sistema di potenziamenti che possono essere trovati o guadagnati sconfiggendo boss colossali. Questi potenziamenti non solo migliorano le abilità del protagonista, ma sbloccano anche nuove aree del gioco, creando un ciclo di progressione gratificante. I boss stessi sono un punto culminante del gioco, ognuno con meccaniche uniche che richiedono strategie diverse per essere sconfitti.

Una via perigliosa

Tenendo conto che potete provarlo e testare con mano la bontà del progetto, grazie ad una demo che è ancora disponibile, nonostante la fine del periodo di Steam Next Fest, è anche giusto sottolineare alcuni punti che ho trovato non proprio oscuri, ma che comunque avrebbero potuto essere gestiti meglio. 

Certamente dal punto di vista estetico è stato svolto un lavoro di indubbio buon gusto e visivamente piacevole, eppure sul fronte artistico, gli sfondi in parallasse potevano essere più elaborati  e dettagliati, dato che spesso le ambientazioni si ripetono. Certamente sarete più concentrati a sopravvivere che a guardarvi intorno, ma un po' di attenzione in più non sarebbe stata sgradita. Per quanto il gioco non sia difficile, anzi, non sottovalutatelo, ma non è nemmeno così complesso da padroneggiare, offre qualche svantaggio nella legnosità di alcuni movimenti, come saltare-colpire, se sbagliate i tempi perdete lo slancio e venite colpiti subito da un avversario, mentre si sarebbe potuti essere un po' più morbidi nella sequenza o permettere un paio di colpi in sequenza. La stessa movenza del personaggio è un richiamo-omaggio all'era 8-bit, con un occhio di riguardo al 16-bit, ma in quest'ultimo mondo avrebbero potuto ispirarsi per una maggior dinamicità. Gli stessi nemici sono molto ripetuti e non del tutto ispirati, ancora di più se la bella idea della mossa finale che li spazza via offra un'animazione passabile. Un peccato che alcune scelte di level design o forse la fretta di completare il progetto abbiano ispirato meno gli sviluppatori a voler regalare qualche emozione in più, ma nel complesso è davvero divertente e stimolante.