Bit.Trip Complete

di Davide Tognon
In Runner, il quarto episodio di Bit.Trip, scende finalmente in campo CommanderVideo. Per l'occasione, ognuno dei canonici tre livelli é stato frazionato in tanti piccoli scenari, contraddistinti da un continuo saliscendi di piattaforme bidimensionali irte di ostacoli fantasiosi quali UFO, castori pachidermici, spuntoni colorati e così via. Il protagonista attraversa uno scenario per volta, a velocità costante: la sua corsa non può essere infatti arrestata né rallentata. Al giocatore spetta il compito di evitare gli scogli che sbarrano il cammino di CommanderVideo, ricorrendo a semplici mosse come il salto, la scivolata o il rimbalzo su un trampolino. La prerogativa di Runner é che non si ammette errore: lo scenario deve essere superato alla perfezione, al primo intoppo si ritorna ai nastri di partenza, senza eccezioni. Questa particolarità rende Runner il titolo potenzialmente più coinvolgente, ma anche più frustrante, dell'intera Bit.Trip Complete. Il passo dall'esaltazione per aver tagliato il traguardo, alla disperazione per l'ennesimo inciampo su una piattaforma, é molto breve. Oltre a badare agli ostacoli, si può altresì racimolare i lingotti d'oro sparpagliati lungo il percorso, spesso collocati maliziosamente in posizioni critiche, ossia tali da indurre a sbagli gratuiti. La rischiosa raccolta dei lingotti però paga, perché fa accedere ad alcuni scenari bonus. Runner si controlla con il solo Wiimote.

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In Fate, quinto capitolo della Saga, si é alle prese con uno shooter a scorrimento orizzontale. Si impersona ancora CommanderVideo, che spara come le astronavi di R-Type e soci ma, a differenza di esse, non é libero di spostarsi a piacimento, bensì é obbligato a seguire la "vibrazione", una linea che si propaga sullo schermo come l'onda in un grafico. Questo piccolo accorgimento basta per conferire al gioco il pizzico di originalità necessario: quando il nemico apre il fuoco, essendo costretti a rimanere sulla linea del fato, ovviamente non si può zigzagare per schivare i proiettili, ma bisogna valutare con attenzione il punto dove posizionarsi. Fate é il titolo più lento della Bit.Trip Complete, nonché quello dove il dualismo musiche-gameplay risulta meno sviluppato, ma riesce lo stesso a dimostrarsi godibile. Per muovere CommanderVideo si adopera l'analogico del Nunchuk, mentre per direzionare i propri colpi si mira col Wiimote (in alternativa, si può usare il Classic Pad).
Chiude la rassegna il sesto ed ultimo esponente della serie, Flux. Flux é estremamente simile a Beat, tanto che si può ritenere il primo come una sorta di evoluzione del secondo. Non occorre dilungarsi in descrizioni, poiché valgono le considerazioni già svolte per Beat, tenendo conto di due sostanziali differenze: la racchetta si trova sul lato destro dello schermo, anziché sul sinistro; inoltre, non ci si limita a respingere i quadratini (o palline), dovendo anche evitare i cerchietti che entrano in rotta di collisione col bastoncino. Va ammesso che le due tipologie di oggetti, quadratini e cerchietti, non sono sufficientemente diversificate, avendo forme assimilabili e lo stesso colore (bianco), con il pericolo che si cada in confusione.

Per terminare la disamina dei capitoli che compongono Bit.Trip Complete é necessario menzionare il multiplayer. Esso ha carattere cooperativo: i giocatori collaborano per portare a termine i livelli (che restano gli stessi del singleplayer e perciò, con la "forza" del gruppo, riescono più facili da affrontare) ed ottenere punteggi più elevati. In ogni titolo, la questione multi é trattata in modo peculiare. In Beat e Flux, ad esempio, a ciascun utente spetta la sua racchetta. Una curiosità: il manuale suggerisce, in caso di difficoltà quando si é da soli, di munirsi di molteplici Wiimote, per servirsi di molteplici racchette come se si fosse in compagnia. Insomma, un invito aperto a barare, a patto che si riesca a manovrare correttamente i Mote (chi compie l'impresa di gestirne 4 contemporaneamente in Beat, tutto da solo, merita la nostra stima!).

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In Core, invece, la croce rimane una, condivisa dai due giocatori che sparano un raggio a testa. In Void, a ciascuno il proprio cerchietto, mentre Runner, per la sua natura, non si presta al multiplayer. Lo stesso discorso varrebbe per Fate; il condizionale é d'obbligo, perché il simpatico manuale consiglia a due amici di spartirsi i compiti: uno si muove e l'altro punta (come dire, mezzo controller a testa; in tale proposta, non manca una certa dose di irriverenza...).

Nell'introduzione, si é accennato a succose aggiunte: oltre alle classifiche online, che consentono di confrontare i propri risultati con quelli del resto del mondo, si annoverano 20 inedite "challenges" per ogni titolo (120 in totale), ossia delle veloci sfide supplementari, ovviamente impegnative, che aumentano la longevità di Bit.Trip Complete. Si può poi sbloccare contenuti aggiuntivi come artwork o musiche. Inoltre, alla confezione é allegato un CD contenente la colonna sonora, qualora si desideri ascoltarla a parte.

Passando al comparto video, qui viene ricreato il look ruvido e pixelloso rinvenibile nei videogame degli anni '80. All'inizio della partita la grafica é minimale, con quel tocco spartano tipico degli arcade di un tempo; quando si entra nel vivo dell'azione, però, gli sfondi neri lasciano spazio a figure multicolore e le ondate incessanti di palline disegnano continue coreografie. La scena é dominata da elementi 2D, anche se non manca qualche struttura 3D, logicamente squadrata, a margine (specialmente in Runner).

L'audio in Bit.Trip riceve una vera e propria consacrazione. Non é un semplice sottofondo e non si limita ad accompagnare l'azione, bensì prende per mano il giocatore e gli indica la strada da percorrere. Ogni mossa é sottolineata da un effetto acustico e il ritmo suggerisce quando si dovrà compiere la successiva. Le sonorità elettroniche riportano ancora una volta al mondo degli arcade, trasferendone l'atmosfera ai giorni nostri.
Per concludere, inserendo il DVD di Bit.Trip Complete nel Wii si intraprende un viaggio che, partendo dagli albori del videoludo, giunge fino a quella che é l'essenza stessa del gaming, ossia il semplice, immediato intrattenimento. Il modo migliore di affrontare questo viaggio consiste nel mettersi comodi e lasciarsi trasportare dalle musiche. Le meccaniche tipicamente retrò dei giochi che formano la raccolta potrebbero non venire apprezzate da chi gradisce solo gli ultimi derivati dell'industria videoludica, ma in compenso faranno la gioia degli appassionati di vecchia data, nonché di chiunque cerchi un'esperienza arcade veloce e divertente.