Black
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BLACK sta per Black Operation, ossia quelle missioni speciali di assalto e omicidio di cui gli Stati Uniti hanno sempre negato l'esistenza, secondo la stampa camuffandole da attacchi terroristici. In seguito ad una serie di queste operazioni, il Sergente Kellar, una nota "testa calda" abituato più ad uccidere che ad eseguire gli ordini, viene arrestato e condotto al cospetto di un non meglio identificato agente federale, da cui sarà invitare a raccontare la sua versione dei fatti, che si traduce in un resoconto piuttosto dettagliato delle sue missioni contro l'organizzazione terroristica denominata "7ª Ondata" e la ricerca del fantomatico "Quarto uomo". Trama a parte, BLACK è indiscutibilmente un FPS (sparatutto con visuale in prima persona) dallo stampo estremamente classico: una dopo l'altra, saremo chiamati ad interpretare Kellar nelle otto missioni legate alla vicenda della 7ª Ondata.
Per quanto sia possibile attuare occasionalmente delle "uccisioni silenziose", il titolo basa la sua routine sulle sparatorie a campo aperto, caratterizzate da un costante altissimo volume di fuoco e molteplici ripari più o meno occasionali da sfruttare.
Gli indicatori di giochi sono limitati alla barra della salute, l'indicatore delle munizioni per l'arma attualmente equipaggiata (potrete trasportarne contemporaneamente solo due), nonché le granate a mano e i kit di pronto soccorso trasportati. A questi si aggiungono solo il mirino, costantemente puntiforme e dal colore variabile in funzione di cosa o chi state puntando (bianco normalmente, rosso se puntate un nemico, verde se puntate un amico, nero se puntate un oggetto esplosivo) e un indicatore a mezzaluna rosso che si illumina quando un colpo vi raggiunge o vi sfiora, indicando la direzione di provenienza dell'attacco. I comandi sono altresì piuttosto stringati: con l'ausilio delle leve analogiche vi muovete nelle quattro direzioni e ruotate su voi stessi, lasciando la croce direzionale alla selezione dell'arma, l'impostazione del tipo di fuoco (singolo, automatico e o semi-automatico), più l'utilizzo di un kit di pronto soccorso trasportato. Gli altri tasti gestiscono il puntamento accurato, il movimento accovacciato, il reaload dell'arma o l'innesto di un eventuale silenziatore, oltre naturalmente al comando di fuoco o di lancio granata. Lo scopo di ciascuna missione sarà quello di conseguire uno dopo l'altro una serie di obiettivi principali che ci verranno comunicati volta per volta, mantenendo però un occhio di riguardo per la ricerca dei cosiddetti "obiettivi secondari": si tratterà fondamentalmente di rintracciare documenti, armi, mappe o altri "segreti" nascosti qua e là nella mappa.
Un certo numero di questi obiettivi secondari (tranne alla difficoltà più bassa) sarà richiesto per garantire il successo della missione, mentre il rinvenirli tutti permetterà di sbloccare dei premi extra.
Fondamentalmente il concetto di gioco è tutto qua: ci pensa l'adrenalina a fare il resto, in simbiosi con la maestosità delle mappe, la vastità degli ambienti e la pregevolezza del motore grafico (di cui parleremo tra un attimo), rendendo il gioco un "Must" nel suo genere. La giocabilità intrinseca di un FPS non è sicuramente in discussione, ed i controlli ottimizzati per console garantiscono il massimo della gestibilità dopo appena una o due missioni. Anche l'intelligenza artificiale è piuttosto buona: i nemici cercano riparo, battono in ritirata se feriti o in minoranza in attesa di migliori circostanze, e vi caricano a viso aperto solo se coperti dal fuoco alleato. Il "fuoco amico", a meno di espolosioni, è disattivato (non potrete danneggiare gli alleati così come i nemici non potranno danneggiarsi tra loro) ma ciò non toglie che gli altri personaggi tendano ad evitare di attraversare qualsiasi traiettoria di fuoco e i vostri alleati non sparano se voi intralciate la loro.
Se vogliamo parlare di difetti, c'è da dire che il salvataggio è possibile solo al termine di una missione, e per quanto siano presenti dei "checkpoint" presso cui ripartire in caso di game-over è piuttosto seccante che sia talvolta necessaria un'ora intera, se non una e mezza, da dedicare al gioco per evitare di dover rigiocare, la volta successiva, tutta la missione da capo. Altro difetto, anche se di natura ben diversa, è la mancanza del MultiPlayer: per quanto sia infatti indubbio che il gioco è concepito per offrire il massimo dell'intrattenimento in singolo, è anche vero che inserire una manciata di arene per sfidare perlomeno un amico in split screen (questo senza pretendere il gioco online) sarebbe stata cosa molto gradita, specie quando le missioni sono dall'inizio alla fine solamente otto.
Certo, la presenza di quattro livelli di difficoltà, di cui l'ultimo accessibile solo trovando tutti i segreti al terzo livello, prolunga un po' la longevità, ma per il resto il gioco rischia di durare piuttosto pochino.
Tecnicamente, dicevamo, il prodotto è ottimo: il motore grafico gestisce ambienti estremamente vasti con un utilizzo veramente limitato del fogging, il quale più che un vero e proprio "muro coprente" è stato studiato giusto per mascherare le textures dei bersagli troppo lontani. Moltissime strutture sono "distruggibili", e nelle sparatorie più accanite colonne, tavole di legno, addirittura muri in cemento armato sono molto presto destinati a divenire dei veri colabrodo. Certo, è indubbio che il tutto si basi su una gran mole di precalcolato (due lapidi spaccate sono identiche tra loro come lo erano prima di essere distrutte), ma è altresì innegabile che il risultato finale sia estremamente gradevole. Ottimi anche i modelli 3D, comprese le textures dei vari tipi di giubbetti antiproiettile e tute mimetiche. Menzione d'eccezione alle animazioni, degne dei migliori stuntman di Hollywood: i nemici saltano in aria contorcendosi durante il volo, atterrano in pose scomposte, si tengono la parte colpita prima di accasciarsi al suolo, addirittura se cadono in prossimità di una ringhiera vi si afferrano disperatamente nel vano tentativo di ritirarsi su; peccato solo per il sangue censurato in nero. In tutto questo splendore tecnico, il motore grafico non arranca mai neanche per un secondo, mantenendosi sempre stabile sopra i 50 frame al secondo e toccando quasi costantemente i 60 (ammesso che abbiate un televisore che li supporti). Il commento tecnico è positivo anche per quanto concerne il sonoro: tutto il gioco è doppiato in Italiano da doppiatori professionisti, ogni singola arma ha un effetto sonoro proprio, e quest'ultimo cambia considerevolmente se montate il silenziatore, ed i passi vostri o degli altri personaggi emettono un suono differente a seconda della superficie calpestata. Se proprio vogliamo essere pignoli, c'è da dire che il set di voci dei nemici è limitato a due o tre, e pertanto a volte è difficile stabilire con esattezza "ad orecchio" quanti avversari stiamo per affrontare.
La musica è ugualmente ben realizzata, grazie soprattutto all'esecuzione della orchestra sinfonica degli Hollywood Studios: i temi sono maestosi nei menù ed incalzanti in determinate situazioni di combattimento concitato, mentre si mantengono silenziosi o appena accennati nelle esplorazioni in singolo, lasciandoci liberi di sentire chiaramente ogni singolo passo o rumore. Nel complesso, BLACK è un gioco veramente accattivante: tecnicamente ottimo, giocabile, trascinante e divertente, coi soli difetti del salvataggio e dell'assenza del MultiPlayer. Se siete degli appassionati di FPS, specie di stampo militare-cinematografico, non potete lasciarvelo sfuggire per niente al mondo, mentre se siete dei neofiti potreste trovarlo interessante e di vostro gradimento grazie al l'incoraggiante livello di difficoltà più basso.
Per quanto sia possibile attuare occasionalmente delle "uccisioni silenziose", il titolo basa la sua routine sulle sparatorie a campo aperto, caratterizzate da un costante altissimo volume di fuoco e molteplici ripari più o meno occasionali da sfruttare.
Gli indicatori di giochi sono limitati alla barra della salute, l'indicatore delle munizioni per l'arma attualmente equipaggiata (potrete trasportarne contemporaneamente solo due), nonché le granate a mano e i kit di pronto soccorso trasportati. A questi si aggiungono solo il mirino, costantemente puntiforme e dal colore variabile in funzione di cosa o chi state puntando (bianco normalmente, rosso se puntate un nemico, verde se puntate un amico, nero se puntate un oggetto esplosivo) e un indicatore a mezzaluna rosso che si illumina quando un colpo vi raggiunge o vi sfiora, indicando la direzione di provenienza dell'attacco. I comandi sono altresì piuttosto stringati: con l'ausilio delle leve analogiche vi muovete nelle quattro direzioni e ruotate su voi stessi, lasciando la croce direzionale alla selezione dell'arma, l'impostazione del tipo di fuoco (singolo, automatico e o semi-automatico), più l'utilizzo di un kit di pronto soccorso trasportato. Gli altri tasti gestiscono il puntamento accurato, il movimento accovacciato, il reaload dell'arma o l'innesto di un eventuale silenziatore, oltre naturalmente al comando di fuoco o di lancio granata. Lo scopo di ciascuna missione sarà quello di conseguire uno dopo l'altro una serie di obiettivi principali che ci verranno comunicati volta per volta, mantenendo però un occhio di riguardo per la ricerca dei cosiddetti "obiettivi secondari": si tratterà fondamentalmente di rintracciare documenti, armi, mappe o altri "segreti" nascosti qua e là nella mappa.
Un certo numero di questi obiettivi secondari (tranne alla difficoltà più bassa) sarà richiesto per garantire il successo della missione, mentre il rinvenirli tutti permetterà di sbloccare dei premi extra.
Fondamentalmente il concetto di gioco è tutto qua: ci pensa l'adrenalina a fare il resto, in simbiosi con la maestosità delle mappe, la vastità degli ambienti e la pregevolezza del motore grafico (di cui parleremo tra un attimo), rendendo il gioco un "Must" nel suo genere. La giocabilità intrinseca di un FPS non è sicuramente in discussione, ed i controlli ottimizzati per console garantiscono il massimo della gestibilità dopo appena una o due missioni. Anche l'intelligenza artificiale è piuttosto buona: i nemici cercano riparo, battono in ritirata se feriti o in minoranza in attesa di migliori circostanze, e vi caricano a viso aperto solo se coperti dal fuoco alleato. Il "fuoco amico", a meno di espolosioni, è disattivato (non potrete danneggiare gli alleati così come i nemici non potranno danneggiarsi tra loro) ma ciò non toglie che gli altri personaggi tendano ad evitare di attraversare qualsiasi traiettoria di fuoco e i vostri alleati non sparano se voi intralciate la loro.
Se vogliamo parlare di difetti, c'è da dire che il salvataggio è possibile solo al termine di una missione, e per quanto siano presenti dei "checkpoint" presso cui ripartire in caso di game-over è piuttosto seccante che sia talvolta necessaria un'ora intera, se non una e mezza, da dedicare al gioco per evitare di dover rigiocare, la volta successiva, tutta la missione da capo. Altro difetto, anche se di natura ben diversa, è la mancanza del MultiPlayer: per quanto sia infatti indubbio che il gioco è concepito per offrire il massimo dell'intrattenimento in singolo, è anche vero che inserire una manciata di arene per sfidare perlomeno un amico in split screen (questo senza pretendere il gioco online) sarebbe stata cosa molto gradita, specie quando le missioni sono dall'inizio alla fine solamente otto.
Certo, la presenza di quattro livelli di difficoltà, di cui l'ultimo accessibile solo trovando tutti i segreti al terzo livello, prolunga un po' la longevità, ma per il resto il gioco rischia di durare piuttosto pochino.
Tecnicamente, dicevamo, il prodotto è ottimo: il motore grafico gestisce ambienti estremamente vasti con un utilizzo veramente limitato del fogging, il quale più che un vero e proprio "muro coprente" è stato studiato giusto per mascherare le textures dei bersagli troppo lontani. Moltissime strutture sono "distruggibili", e nelle sparatorie più accanite colonne, tavole di legno, addirittura muri in cemento armato sono molto presto destinati a divenire dei veri colabrodo. Certo, è indubbio che il tutto si basi su una gran mole di precalcolato (due lapidi spaccate sono identiche tra loro come lo erano prima di essere distrutte), ma è altresì innegabile che il risultato finale sia estremamente gradevole. Ottimi anche i modelli 3D, comprese le textures dei vari tipi di giubbetti antiproiettile e tute mimetiche. Menzione d'eccezione alle animazioni, degne dei migliori stuntman di Hollywood: i nemici saltano in aria contorcendosi durante il volo, atterrano in pose scomposte, si tengono la parte colpita prima di accasciarsi al suolo, addirittura se cadono in prossimità di una ringhiera vi si afferrano disperatamente nel vano tentativo di ritirarsi su; peccato solo per il sangue censurato in nero. In tutto questo splendore tecnico, il motore grafico non arranca mai neanche per un secondo, mantenendosi sempre stabile sopra i 50 frame al secondo e toccando quasi costantemente i 60 (ammesso che abbiate un televisore che li supporti). Il commento tecnico è positivo anche per quanto concerne il sonoro: tutto il gioco è doppiato in Italiano da doppiatori professionisti, ogni singola arma ha un effetto sonoro proprio, e quest'ultimo cambia considerevolmente se montate il silenziatore, ed i passi vostri o degli altri personaggi emettono un suono differente a seconda della superficie calpestata. Se proprio vogliamo essere pignoli, c'è da dire che il set di voci dei nemici è limitato a due o tre, e pertanto a volte è difficile stabilire con esattezza "ad orecchio" quanti avversari stiamo per affrontare.
La musica è ugualmente ben realizzata, grazie soprattutto all'esecuzione della orchestra sinfonica degli Hollywood Studios: i temi sono maestosi nei menù ed incalzanti in determinate situazioni di combattimento concitato, mentre si mantengono silenziosi o appena accennati nelle esplorazioni in singolo, lasciandoci liberi di sentire chiaramente ogni singolo passo o rumore. Nel complesso, BLACK è un gioco veramente accattivante: tecnicamente ottimo, giocabile, trascinante e divertente, coi soli difetti del salvataggio e dell'assenza del MultiPlayer. Se siete degli appassionati di FPS, specie di stampo militare-cinematografico, non potete lasciarvelo sfuggire per niente al mondo, mentre se siete dei neofiti potreste trovarlo interessante e di vostro gradimento grazie al l'incoraggiante livello di difficoltà più basso.