Bladestorm: Nightmare

di Tommaso Alisonno

La Guerra dei Cent'Anni – Circa...



Nel XV secolo la corona Inglese vantò diritti sul trono di Francia, e quando i Francesi risero loro in faccia scoppiò un conflitto che prese poi il nome di Guerra dei Cent'Anni nel quale combatterono personaggi come il principe Edoardo, Filippo il bello e naturalmente Giovanna d'Arco. Questa storia é stata già raccontata dal team Omega Force in Bladestorm: The Hundred Years War, ma adesso il team di Koei Tecmo ci riprova portando il gioco sulla nuova generazione e aggiungendo un'intera nuova modalità storia a tema “Fantasy”. Quest'ultima parte dal presupposto che, per motivi che non vi sveleremo, la Francia venga improvvisamente invasa da mostri vari: goblin, scheletri, ciclopi, grifoni, persino draghi! Attanagliati da questa nuova minaccia, Inglesi, Francesi e Mercenari si troveranno a dover unire le forze – ma che fine ha fatto la Pulzella d'Orleans?

Sia che scegliate di giocare il “gioco di base”, che comunque é presente nel pacchetto, sia che optiate invece per questo nuovo scenario (denominato per l'appunto “Nightmare”) il vostro personaggio principale sarà sempre realizzato tramite l'editor apposito e, in quanto “mercenario”, non avrà un passato particolare. La nuova storyline Fantasy, però, dà a questo personaggio il ruolo da protagonista che la storia reale non gli ha dato, e per farlo partecipare attivamente ai dialoghi ed alle cinematiche ecco comparire il “partner”, ossia un altro personaggio di nome Magnus.



Un Sistema Inalterato



Per quanto riguarda la modalità Storia classica e di base anche il “core” della modalità Nightmare il gioco segue ovviamente quanto proposto nel 2007, ma visto che 7 anni e mezzo non sono certo pochi é bene fare un riassunto. Nei panni del vostro personaggio avrete il compito di guidare dei drappelli armati all'interno del campo di battaglia, raffigurante ovviamente una regione della Francia; lo scopo é quello di conquistare alcune piazzeforti senza lasciar morire determinati alleati – oltre a noi stessi. E' bene non confondere Bladestorm con un titolo Musou: per quanto superiore alla media, il vostro personaggio non é un “supereroe” e ha bisogno del supporto delle sue truppe per combattere (da solo é carne morta al primo scontro). Quando assumerete il comando di un drappello, automaticamente imbraccerete un'arma dello stesso tipo delle truppe e sotto alla barra della vita comparirà l'indicatore delle unità residue.
Inglesi, Francesi e Mercenari si troveranno a dover unire le forze


A questo punto i soldati (o cavalieri, o goblin, o maghi, o grifoni, o draghi…) seguiranno in linea di massima i vostri movimenti, e quando premerete il tasto d'attacco si lanceranno verso il nemico più vicino. Ciascuna unità ha tre abilità speciali attivabili mediante la pressione di un relativo tasto frontale, mentre il quarto servirà ad abbandonare il controllo del plotone per assumere quello di un altro. Altri comandi consentono di “serrare i ranghi”, di attivare un “vessillo” che garantisca alle truppe un bonus temporaneo, o di richiamare un “plotone di scorta” precedentemente arruolato.

A seconda della loro tipologia, le unità avranno vantaggi o svantaggi contro gli avversari: la cavalleria, per esempio, é forte contro gli spadaccini ma debole contro i picchieri; per quanto questo spesso porti alla “morra cinese” (gli spadaccini sono forti contro i picchieri), l'ampio numero di unità porta spesso a soluzioni più intricate. Ad ogni modo, a determinare l'effettiva forza della truppa penserà il livello raggiunto dal personaggio in quella specifica tipologia, livello incrementabile con l'esperienza diretta o mediante appositi trattati di strategia.

Nonostante il sistema di base sia inalterato, tra la campagna classica e la Nightmare esisteranno svariate differenze. Tanto per cominciare, lo svolgimento delle missioni: nel primo caso sceglierete un contratto da un elenco, nel secondo seguirete una storia lineare. Inoltre nella nuova modalità avrete a disposizione più di un personaggio: oltre al vostro eroe, infatti, ci saranno Magnus e gli altri personaggi con cui “farete amicizia” lungo la storia; sul campo di battaglia potrete alternarvi nel controllo di fino a 4 personaggi, ed il game-over arriverà solo quando saranno tutti sconfitti.

Infine, come già accennato, la modalità Nightmare introdurrà un discreto numero di nuove unità Fantasy, unità che naturalmente costituiranno per buona parte le truppe nemiche ma che anche i nostri personaggi potranno controllare – tutto questo grazie all'ausilio di un misterioso artefatto intorno a cui, di fatto, ruota la vicenda. Certo, questo non modificherà il sistema di gioco, ma cavalcare un grifone o un drago ha sempre il suo fascino.



Si Poteva Fare di Pi



Purtroppo, sembra proprio che Tecmo Koei abbia preso decisamente sottogamba il fatto che Bladestorm, pur apparso su una sola generazione fa, sia in tutto e per tutto un gioco “vecchio” e salvo le doverose aggiunte relative alle nuove unità ha dedicato una cura veramente esigua a questo porting. All'infuori dell'incremento di risoluzione e di qualche ritocchino e filtro qua e là, infatti, la qualità dei modelli e delle textures é rimasta pressoché immutata, e se questo in certa misura potrebbe essere “ammissibile” su PS3, certo non é così su PS4. Le cose migliorano nella modalità Nightmare, con draghi, grifoni, cieli viola e altri effetti interessanti, ma siamo decisamente al di sotto della potenzialità della macchina.

A queste considerazioni si aggiungono poi una serie di glitch veramente dozzinali: truppe e mostri che si incastrano con le mura e l'ambiente circostante, soldati che non riescono ad aggirare alberi o altre unità, compenetrazioni gravi e altro ancora. Buono invece il giudizio sul sonoro: le musiche originali e alcuni nuovi temi realizzati per la storia alternativa sono infatti presenti in grande spolvero, gli effetti speciali ben realizzati e i doppiaggi disponibili nei due formati Inglese e Giapponese. Sparisce invece la traduzione dei testi in Italiano (presente, seppur imperfetta, nel primo Bladestorm), lasciandoci dunque in balia esclusivamente dell'Inglese.



Si DOVEVA Fare di Più



Il Bladestorm del 2007 era una sorta di prototipo, il tentativo di Omega Force di cimentarsi in qualcosa di differente dai classici Musou e contemporaneamente di sviluppare su un hardware relativamente nuovo: per questi motivi, al risultato dell'epoca sono state sicuramente perdonate molte mancanze. Questo Bladestorm Nightmare, pur andando a limare uno dei difetti del capitolo originale – ossia la mancanza di “mordente” della storia, con il personaggio del giocatore troppo slegato, mentre qui diviene il protagonista della nuova modalità – non fa praticamente niente per eliminare tutti gli altri.


Il team ha posto una cura esigua nel porting


Il risultato é un gioco dall'aspetto e il feeling vecchi di oltre 7 anni a cui é stata aggiunta una modalità Nightmare di per sé interessante, ma troppo breve e circoscritta per giustificare da sola un acquisto (fate conto che sia un DLC compreso nel prezzo). Inoltre, una volta che si entra nell'ottica del fatto che le nuove truppe funzionano esattamente come le vecchie, anche la “maestosit” dei draghi lascia spazio al fatto che siano nemici da trucidare esattamente come tutto il resto. Insomma: cambia l'aspetto ma non la sostanza. E' stata anche introdotta la possibilità di mandare i propri mercenari editati “in missione” online, ma si tratta più che altro di un metodo più o meno rischioso (si scommettono soldi e oggetti) per cercare di guadagnare dei premi comuni.

In conclusione, Bladestorm Nightmare si presenta come un prodotto vecchio, ancora odorante di naftalina, a cui é stata data una mano di vernice per renderlo un po' più brillante senza però aggiustarlo ed ammodernarlo nelle sue carenze. Se dal 2007 ad oggi non avete mai giocato il primo Bladestorm potreste anche trovarlo interessante, ma in generale é ora che il concept venga ri-analizzato e poi applicato a qualche altro progetto.