Bleach: Soul Resurrección
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Benvenuti nell'Hueco Mundo
Torna Bleach in una nuova versione videoludica, questa volta dedicata a PlayStation 3, offrendo a tutti i fan della saga uno spaccato della saga di Tite Kubo, talentuoso mangaka che ha saputo conquistare milioni di lettori, senza contare il successo della serie animata legata alle avventure di Ichigo e degli altri personaggi nati dalla sua sapiente matita. Soul Resurrecciòn ci porta direttamente alla fine della saga della Soul Society, ponendosi come un prodotto intenzionato ad offrirsi ad un pubblico già appassionato alla serie in questione. Il gioco si presenta come uno dei tanti brand che, per darsi una dimensione ludica, sceglie di sposare lo stile ormai proprio dei vari Dynasty Warriors, dove il personaggio selezionato si muove per livelli più o meno lunghi falciando nemici di poco conto per poi giungere faccia a faccia con i boss di turno. Niente di più, niente di meno.
Inizieremo la nostra avventura con la possibilità di utilizzare un paio di personaggi e andando avanti con i vari capitoli a nostra disposizione arriveremo ad averne una ventina, mixando shinigami vari, espada e altre amenità. Inizialmente potrete indirizzare i vostri sforzi sullo Story Mode, dove affronterete situazioni tratte appunto da alcuni capitoli della storia originale, avendo un protagonista fisso che cambierà da situazione a situazione. Iniziando ci si rende subito conto di come il team di sviluppo si sia mosso per un target di pubblico già a conoscenza di tutti gli avvenimenti, perché a spiegarci i fatti da contorno alle battaglie ci sarà solo una brevissima introduzione scritta, elemento che, sin dall'inizio, taglia fuori dai giochi chiunque volesse avvicinarsi a Soul Resurrecciòn senza aver letto il manga o aver visto il relativo anime.
Il gameplay é molto semplicistico e ci chiede semplicemente di seguire un percorso lineare per raggiungere un nemico da sconfiggere, regolando prima orde di avversari decisamente abbordabili. Possiamo contare sui classici attacchi semplici, combo, mosse speciali, scatti, parate e altri comandi già visti, senza scordare una barra “Ignition” da riempire concatenando i colpi. Quando sarà completa potremo attivarla con la pressione di un tasto dorsale e diventare così molto più forti, se vorremo inoltre “bruciare” tutta l'energia in una sola mossa, potremo assistere ad alcuni tra i colpi più letali visti nell'universo di Bleach. Nulla di eclatante o innovativo, ma i fan noteranno con piacere che i vari personaggi possono vantare alcune differenze tra loro, discretamente rese pad alla mano.
Per pochi “eletti”
Ci si muove in ambientazioni estremamente spoglie che offrono unicamente corridoi e simil-arene, lasciando a desiderare anche per la presenza di oggetti con cui interagire. Dovrete accontentarvi di qualche scarno elemento da distruggere per reperire alcuni bonus. Chi conosce Bleach sa perfettamente che i luoghi delle avventure di Ichigo e compagnia sono talvolta poco elaborati, ma questa non é una scusa per una realizzazione tanto povera. Il discorso può facilmente passare alla grafica in cell shading, che offre infatti un connubio tra personaggi ben fatti e modellati a dovere, con una qualità ormai inattaccabile (se non per un po' di aliasing) e appunto gli ambienti, tanto vuoti quanto mal resi. Quantomeno una tale povertà poligonale permette al motore grafico di muovere il tutto con discreta regolarità, mostrando solo rare incertezze e una serie di buoni effetti speciali.
Ad ogni modo, dedicandovi alla storia principale, scoprirete che a disposizione ci saranno solo una quindicina di capitoli, affrontabili si con diversi livelli di difficoltà, ma completabili in un massimo di 15 minuti l'uno. Rimarranno poi una serie di missioni slegate dalla trama e affrontabili con qualsiasi personaggio, senza scordare la possibilità di una modalità dedicata al far segnare nuovi record di punteggio da caricare sulla apposita classifica online. Potrete inoltre spendere i “punti” racimolati nelle varie partite per far salire di livello i vostri personaggi preferiti con un metodo simile alla sferigrafia di Final Fantasy. D'altro canto vi accorgerete che alcune missioni sapranno farvi sudare e un upgrade sarà quantomai gradito. Fine. L'offerta ludica di Soul Resurrecciòn termina qui, fatta eccezione per una gallery sbloccabile dove visionare i modelli dei protagonisti. Un po' poco, anche per il più “bleachiano “ di voi.
Salutiamo però con piacere la possibilità di selezionare le voci dei personaggi sia in inglese che in giapponese, ma registriamo una totale mancanza della lingua italiana, sia che si tratti di parlato che di testi scritti, con il tutto che si mescola con un impianto audio di medio valore. Nessun multiplayer e nessuna modalità online fanno il resto, finendo di dare le ultime pennellate ad un quadro tutt'altro che indimenticabile. Bleach: Soul Resurrecciòn é un prodotto appena sufficiente, con diversi difetti che vanno da una resa tecnica altalenante sino ad una struttura abbastanza monotona che riesce a donare solo qualche ora di divertimento grazie alla buona resa dei personaggi e al loro carisma. Da prendere se proprio non potete fare a meno di avere tutto ciò che é legato a questa saga o se, per una volta, non volete perdere l'occasione di affettare nemici nei panni di Ulquiorra, Grimmjow o Nnoitra.
Torna Bleach in una nuova versione videoludica, questa volta dedicata a PlayStation 3, offrendo a tutti i fan della saga uno spaccato della saga di Tite Kubo, talentuoso mangaka che ha saputo conquistare milioni di lettori, senza contare il successo della serie animata legata alle avventure di Ichigo e degli altri personaggi nati dalla sua sapiente matita. Soul Resurrecciòn ci porta direttamente alla fine della saga della Soul Society, ponendosi come un prodotto intenzionato ad offrirsi ad un pubblico già appassionato alla serie in questione. Il gioco si presenta come uno dei tanti brand che, per darsi una dimensione ludica, sceglie di sposare lo stile ormai proprio dei vari Dynasty Warriors, dove il personaggio selezionato si muove per livelli più o meno lunghi falciando nemici di poco conto per poi giungere faccia a faccia con i boss di turno. Niente di più, niente di meno.
Inizieremo la nostra avventura con la possibilità di utilizzare un paio di personaggi e andando avanti con i vari capitoli a nostra disposizione arriveremo ad averne una ventina, mixando shinigami vari, espada e altre amenità. Inizialmente potrete indirizzare i vostri sforzi sullo Story Mode, dove affronterete situazioni tratte appunto da alcuni capitoli della storia originale, avendo un protagonista fisso che cambierà da situazione a situazione. Iniziando ci si rende subito conto di come il team di sviluppo si sia mosso per un target di pubblico già a conoscenza di tutti gli avvenimenti, perché a spiegarci i fatti da contorno alle battaglie ci sarà solo una brevissima introduzione scritta, elemento che, sin dall'inizio, taglia fuori dai giochi chiunque volesse avvicinarsi a Soul Resurrecciòn senza aver letto il manga o aver visto il relativo anime.
Il gameplay é molto semplicistico e ci chiede semplicemente di seguire un percorso lineare per raggiungere un nemico da sconfiggere, regolando prima orde di avversari decisamente abbordabili. Possiamo contare sui classici attacchi semplici, combo, mosse speciali, scatti, parate e altri comandi già visti, senza scordare una barra “Ignition” da riempire concatenando i colpi. Quando sarà completa potremo attivarla con la pressione di un tasto dorsale e diventare così molto più forti, se vorremo inoltre “bruciare” tutta l'energia in una sola mossa, potremo assistere ad alcuni tra i colpi più letali visti nell'universo di Bleach. Nulla di eclatante o innovativo, ma i fan noteranno con piacere che i vari personaggi possono vantare alcune differenze tra loro, discretamente rese pad alla mano.
Per pochi “eletti”
Ci si muove in ambientazioni estremamente spoglie che offrono unicamente corridoi e simil-arene, lasciando a desiderare anche per la presenza di oggetti con cui interagire. Dovrete accontentarvi di qualche scarno elemento da distruggere per reperire alcuni bonus. Chi conosce Bleach sa perfettamente che i luoghi delle avventure di Ichigo e compagnia sono talvolta poco elaborati, ma questa non é una scusa per una realizzazione tanto povera. Il discorso può facilmente passare alla grafica in cell shading, che offre infatti un connubio tra personaggi ben fatti e modellati a dovere, con una qualità ormai inattaccabile (se non per un po' di aliasing) e appunto gli ambienti, tanto vuoti quanto mal resi. Quantomeno una tale povertà poligonale permette al motore grafico di muovere il tutto con discreta regolarità, mostrando solo rare incertezze e una serie di buoni effetti speciali.
Ad ogni modo, dedicandovi alla storia principale, scoprirete che a disposizione ci saranno solo una quindicina di capitoli, affrontabili si con diversi livelli di difficoltà, ma completabili in un massimo di 15 minuti l'uno. Rimarranno poi una serie di missioni slegate dalla trama e affrontabili con qualsiasi personaggio, senza scordare la possibilità di una modalità dedicata al far segnare nuovi record di punteggio da caricare sulla apposita classifica online. Potrete inoltre spendere i “punti” racimolati nelle varie partite per far salire di livello i vostri personaggi preferiti con un metodo simile alla sferigrafia di Final Fantasy. D'altro canto vi accorgerete che alcune missioni sapranno farvi sudare e un upgrade sarà quantomai gradito. Fine. L'offerta ludica di Soul Resurrecciòn termina qui, fatta eccezione per una gallery sbloccabile dove visionare i modelli dei protagonisti. Un po' poco, anche per il più “bleachiano “ di voi.
Salutiamo però con piacere la possibilità di selezionare le voci dei personaggi sia in inglese che in giapponese, ma registriamo una totale mancanza della lingua italiana, sia che si tratti di parlato che di testi scritti, con il tutto che si mescola con un impianto audio di medio valore. Nessun multiplayer e nessuna modalità online fanno il resto, finendo di dare le ultime pennellate ad un quadro tutt'altro che indimenticabile. Bleach: Soul Resurrecciòn é un prodotto appena sufficiente, con diversi difetti che vanno da una resa tecnica altalenante sino ad una struttura abbastanza monotona che riesce a donare solo qualche ora di divertimento grazie alla buona resa dei personaggi e al loro carisma. Da prendere se proprio non potete fare a meno di avere tutto ciò che é legato a questa saga o se, per una volta, non volete perdere l'occasione di affettare nemici nei panni di Ulquiorra, Grimmjow o Nnoitra.