Bleach: The Blade of Fate
di
Noi temiamo ciò che non possiamo vedere
Ichigo Kurosaki potrebbe sembrare un ragazzo qualunque, se non fosse per la sua capigliatura arancione e la sua spiccata affinità con le risse a scuola. Invece, ad essere sinceri, c'é qualcosa di ben più strano nel DNA del nostro quindicenne. Infatti, Ichigo, ha la particolare capacità di vedere e percepire i fantasmi, situazione non certo divertente, ma con cui ormai ha imparato a convivere, anche dopo la morte della madre, avvenuta proprio per colpa di uno spirito maligno. Il particolare equilibro che é riuscito a ritagliare nelle sua giornate, viene però frantumato quando incontra Rukia, uno shinigami, cioé uno spirito della morte, adibito al trapasso delle anime e alla lotta degli spiriti maligni, gli hollow (anime umane malvage).
Rukia, che ha l'aspetto di una giovane ragazza, viene nel mentre attaccata proprio da un hollow, che la ferisce gravemente, mettendola fuori combattimento, per poter fare strage di tutti gli umani nei paraggi. L'unico modo che Ichigo ha per salvare la sua famiglia, é quello di accettare di ricevere i poteri di Rukia, diventando esso stesso uno shinigami, per sconfiggere il demoniaco avversario. Terminata la lotta, emerge una particolare situazione: ormai quasi tutte le forze di Rukia sono state trasmesse a Ichigo, che si trova costretto a dover fare lo shinigami al posto di lei, che inizierà ad addestrarlo. Tutto sembra procedere secondo una particolarissima e inusuale armonia, sinché qualcosa si rompe. Il travaso di energia avvenuto tra Rukia e Ichigo non é infatti passato inosservato nella Soul Society, quartier generale degli shinigami.
Vengono così inviati sulla terra Byakuya Kuchiki, suo fratello, e il luogotenente Renji Abarai, per riportarla nel suo mondo e farle scontare una condanna a morte. Ma il legame con Ichigo ormai é troppo forte e, il nostro eroe, in compagnia di alcuni fidati amici, partirà nel tentativo disperato di salvarla, anche a costo di sconfiggere uno ad uno tutti i più forti guerrieri del mondo delle anime. Ed é proprio qui che inizia la nostra avventura, con l'ingresso dei nostri protagonisti nella Soul Society, uno dei capitoli più amati di Bleach, manga di Tite Kubo, ormai edito anche in Italia, a cui ha fatto seguito un apprezzato anime.
Due schermi per due dimensioni
Era il 2006 quando nel lontano Giappone, faceva la sua comparsa Bleach: The Blade of Fate, ospitato dai due schermi del Nintendo DS. Il gioco, affidato da SEGA alle talentuose mani del team Treasure, giunge oggi in Italia, impreziosito da una completa localizzazione nella nostra lingua, applicata a tutti i testi presenti nella cartuccia. Quello che ci troviamo davanti, é un picchiaduro in due dimensioni, basato sulla solida strada tracciata dall'indimenticabile Street Fighters II e decine di altri titoli che hanno riempito di fasti la storia del videogame.
Chi ha già provato titoli dei Treasure, sa che spesso vi si possono trovare gradite sorprese e interessanti soluzioni per il gameplay e, anche questa volta, l'attesa non é stata smentita. Ad una intelligente rivisitazione dei punti fermi di molti titoli che hanno saputo lasciare il segno, Treasure ha deciso di affiancare un particolare utilizzo di fantasiose carte da gioco, che sempre più hanno preso campo nel mondo dei fumetti, degli anime e, naturalmente, dei videogiochi. Sommando i vari addendi, ecco prendere forma un gameplay ibrido, in cui trovano posto attacchi, parate, strategie di movimento, colpi segreti ed effetti delle carte appartenenti al mazzo di ogni combattente. Partendo dal menù principale, saremo subito accolti da una lista davvero ben nutrita di scelte.
Oltre alle classiche opzioni, balzano immediatamente all'occhio le molteplici possibilità di gioco. Dopo i più che abusati combattimenti arcade, l'attenzione viene monopolizzata dallo Story Mode e dal multiplayer. Con la modalità Storia rivivremo, come accennato sopra, le avventure della saga della Soul Society, suddivise in vari capitoli da sbloccare di volta in volta e giocabili con diversi personaggi, dando così alla trama differenti punti di vista, anche nella stessa situazione. Il multiplayer invece si offrirà in tre opzioni: tramite wi-fi, con giocatori di tutto il mondo o in wireless, con una sola cartuccia di gioco o con una per ogni contendente.
Sfruttando la connessione wi-fi, potremo scegliere la regione del mondo in cui cercare avversari e, con qualche breve tentativo, saremo anche in grado di capire quali saranno le zone da preferire in nome della fluidità del gioco. In wireless, avere un maggior numero di cartucce significherà limitare i caricamenti e i tempi di passaggio di contenuti da un DS all'altro, oltre che una più elevata quantità di opzioni per il match.
Tra spada e stilo
Iniziando la nostra partita, noteremo senza attendere troppo quanto il gameplay colpisca il cuore del giocatore come un fulmine: non servono molti combattimenti per capire che ci si trova davanti ad un gioco divertente e ben studiato. Ichigo e compagnia, si muovono con estrema agilità sullo schermo, avendo a disposizione un campionario ben assortito di azioni da compiere. Oltre ai tre attacchi di base, suddivisi in veloce, medio e potente, un tasto della pulsantiera sarà adibito al Passo lampo, mossa dal duplice utilizzo: lo spostamento rapido e la momentanea invulnerabilità durante il movimento.
I dorsali sono poi chiamati a gestire la parata (settabile anche in automatico) e il salto in linea, grazie al quale potremmo spostarci dal tiro del nemico per andare, prospetticamente parlando, in un altro piano, come a simulare lo movimento del lottatore in un'ipotetico spazio tridimensionale (soluzione che molti ricorderanno nei giochi della SNK). Oltre alla classica barra della vita, avremo altri due indicatori, la Forza Spirituale, ricaricabile colpendo e venendo colpiti, adibita all'attivazione delle mosse speciali, e il Potere Spirituale, aumentabile col passare del tempo e consumato usando il Passo lampo, i salti in linea e le super mosse eseguite con gli attacchi potenti. Guardando il touch screen, troveremo le carte spirituali, vere e proprie card che potremo utilizzare durante i combattimenti, toccandole con lo stilo. Ogni carta avrà un effetto, che spazierà dal limitare le azioni del nemico, accrescere le proprie capacità o influire in vario modo sulle barre d'energia.
Il capolavoro dei programmatori, é proprio quello di aver miscelato in maniera pressoché perfetta tutti gli elementi, dando vita ad una giocabilità tanto frenetica e divertente quanto, soprattutto aumentando il livello di difficoltà, strategica. Il giocatore dovrà infatti decidere al meglio il da farsi, anche prima dei match, quando sarà chiamato a comporre il proprio mazzo di carte. Unica pecca riscontrabile, é il non facilissimo districarsi tra pulsanti per il combattimento e uso del touch screen per le card, cosa però ovviabile con qualche giorno di allenamento. Chi é poi stanco dell'abusata formula “1 contro 1”, sarà contento di trovare la possibilità di creare combattimenti per un massimo di quattro contendenti, suddivisi per squadre o nel più caotico tutti contro tutti.
Un manga tutto a colori
L'impatto visivo di Bleach: The Blade of Fate, strizza l'occhio ai tempi andati, in cui il Neo Geo era la console che dettava i tempi dei picchiaduro 2d. Colori accesi, sprite grossi e ben definiti, gran cura nei fondali (con purtroppo alcune eccezioni) e l'effetto zoom, in grado di ampliare o diminuire la visuale in base alla distanza dei lottatori, fanno il loro dovere, combaciando ottimamente con i disegni di Tite Kubo. Il vero punto a sfavore, é il calo sistematico della velocità di gioco quando avremo su schermo più di due personaggi.
Non solo lievi rallentamenti, ma quasi un effetto “moviola”. Nulla di troppo lento, sia chiaro, ma un difetto per un gioco che nelle occasioni normali fa della velocità un suo punto forte. Solo lodi invece per il sonoro, che conta alcuni brani tratti dalle colonne sonore dell'anime originale e un piacevole campionario di voci ed effetti. Per quanto riguarda la longevità, anche il più polemico dei gamer, troverebbe difficile muovere critiche al lavoro dei Treasure. Le modalità da portare a termine sono davvero tante, coadiuvate dalla presenza del Negozio, dove potrete sbloccare vari bonus spendendo i punti vinti seguendo la trama della storia principale. Inutile poi ricordare quanto possa essere teoricamente infinito il multiplayer, ottimamente supportato.
Dopo tante licenza sfruttate in malo modo, Bleach: The Blade of Fate segna un punto fisso non solo per gli amanti del manga, ma anche per chi é alla ricerca di un ottimo picchiaduro su Nintendo DS. I pochi difetti presenti, non intaccano un'esperienza di gioco semplicemente divertente e profonda. Naturalmente chi conosce a menadito le avventure di Ichigo, sarà più a suo agio a riconoscere i personaggi e a seguire la trama nella modalità Storia (dove alcuni dettagli non sempre sono esplicati), ma anche tutti gli altri, troveranno in questo titolo una piacevole sorpresa.
Ichigo Kurosaki potrebbe sembrare un ragazzo qualunque, se non fosse per la sua capigliatura arancione e la sua spiccata affinità con le risse a scuola. Invece, ad essere sinceri, c'é qualcosa di ben più strano nel DNA del nostro quindicenne. Infatti, Ichigo, ha la particolare capacità di vedere e percepire i fantasmi, situazione non certo divertente, ma con cui ormai ha imparato a convivere, anche dopo la morte della madre, avvenuta proprio per colpa di uno spirito maligno. Il particolare equilibro che é riuscito a ritagliare nelle sua giornate, viene però frantumato quando incontra Rukia, uno shinigami, cioé uno spirito della morte, adibito al trapasso delle anime e alla lotta degli spiriti maligni, gli hollow (anime umane malvage).
Rukia, che ha l'aspetto di una giovane ragazza, viene nel mentre attaccata proprio da un hollow, che la ferisce gravemente, mettendola fuori combattimento, per poter fare strage di tutti gli umani nei paraggi. L'unico modo che Ichigo ha per salvare la sua famiglia, é quello di accettare di ricevere i poteri di Rukia, diventando esso stesso uno shinigami, per sconfiggere il demoniaco avversario. Terminata la lotta, emerge una particolare situazione: ormai quasi tutte le forze di Rukia sono state trasmesse a Ichigo, che si trova costretto a dover fare lo shinigami al posto di lei, che inizierà ad addestrarlo. Tutto sembra procedere secondo una particolarissima e inusuale armonia, sinché qualcosa si rompe. Il travaso di energia avvenuto tra Rukia e Ichigo non é infatti passato inosservato nella Soul Society, quartier generale degli shinigami.
Vengono così inviati sulla terra Byakuya Kuchiki, suo fratello, e il luogotenente Renji Abarai, per riportarla nel suo mondo e farle scontare una condanna a morte. Ma il legame con Ichigo ormai é troppo forte e, il nostro eroe, in compagnia di alcuni fidati amici, partirà nel tentativo disperato di salvarla, anche a costo di sconfiggere uno ad uno tutti i più forti guerrieri del mondo delle anime. Ed é proprio qui che inizia la nostra avventura, con l'ingresso dei nostri protagonisti nella Soul Society, uno dei capitoli più amati di Bleach, manga di Tite Kubo, ormai edito anche in Italia, a cui ha fatto seguito un apprezzato anime.
Due schermi per due dimensioni
Era il 2006 quando nel lontano Giappone, faceva la sua comparsa Bleach: The Blade of Fate, ospitato dai due schermi del Nintendo DS. Il gioco, affidato da SEGA alle talentuose mani del team Treasure, giunge oggi in Italia, impreziosito da una completa localizzazione nella nostra lingua, applicata a tutti i testi presenti nella cartuccia. Quello che ci troviamo davanti, é un picchiaduro in due dimensioni, basato sulla solida strada tracciata dall'indimenticabile Street Fighters II e decine di altri titoli che hanno riempito di fasti la storia del videogame.
Chi ha già provato titoli dei Treasure, sa che spesso vi si possono trovare gradite sorprese e interessanti soluzioni per il gameplay e, anche questa volta, l'attesa non é stata smentita. Ad una intelligente rivisitazione dei punti fermi di molti titoli che hanno saputo lasciare il segno, Treasure ha deciso di affiancare un particolare utilizzo di fantasiose carte da gioco, che sempre più hanno preso campo nel mondo dei fumetti, degli anime e, naturalmente, dei videogiochi. Sommando i vari addendi, ecco prendere forma un gameplay ibrido, in cui trovano posto attacchi, parate, strategie di movimento, colpi segreti ed effetti delle carte appartenenti al mazzo di ogni combattente. Partendo dal menù principale, saremo subito accolti da una lista davvero ben nutrita di scelte.
Oltre alle classiche opzioni, balzano immediatamente all'occhio le molteplici possibilità di gioco. Dopo i più che abusati combattimenti arcade, l'attenzione viene monopolizzata dallo Story Mode e dal multiplayer. Con la modalità Storia rivivremo, come accennato sopra, le avventure della saga della Soul Society, suddivise in vari capitoli da sbloccare di volta in volta e giocabili con diversi personaggi, dando così alla trama differenti punti di vista, anche nella stessa situazione. Il multiplayer invece si offrirà in tre opzioni: tramite wi-fi, con giocatori di tutto il mondo o in wireless, con una sola cartuccia di gioco o con una per ogni contendente.
Sfruttando la connessione wi-fi, potremo scegliere la regione del mondo in cui cercare avversari e, con qualche breve tentativo, saremo anche in grado di capire quali saranno le zone da preferire in nome della fluidità del gioco. In wireless, avere un maggior numero di cartucce significherà limitare i caricamenti e i tempi di passaggio di contenuti da un DS all'altro, oltre che una più elevata quantità di opzioni per il match.
Tra spada e stilo
Iniziando la nostra partita, noteremo senza attendere troppo quanto il gameplay colpisca il cuore del giocatore come un fulmine: non servono molti combattimenti per capire che ci si trova davanti ad un gioco divertente e ben studiato. Ichigo e compagnia, si muovono con estrema agilità sullo schermo, avendo a disposizione un campionario ben assortito di azioni da compiere. Oltre ai tre attacchi di base, suddivisi in veloce, medio e potente, un tasto della pulsantiera sarà adibito al Passo lampo, mossa dal duplice utilizzo: lo spostamento rapido e la momentanea invulnerabilità durante il movimento.
I dorsali sono poi chiamati a gestire la parata (settabile anche in automatico) e il salto in linea, grazie al quale potremmo spostarci dal tiro del nemico per andare, prospetticamente parlando, in un altro piano, come a simulare lo movimento del lottatore in un'ipotetico spazio tridimensionale (soluzione che molti ricorderanno nei giochi della SNK). Oltre alla classica barra della vita, avremo altri due indicatori, la Forza Spirituale, ricaricabile colpendo e venendo colpiti, adibita all'attivazione delle mosse speciali, e il Potere Spirituale, aumentabile col passare del tempo e consumato usando il Passo lampo, i salti in linea e le super mosse eseguite con gli attacchi potenti. Guardando il touch screen, troveremo le carte spirituali, vere e proprie card che potremo utilizzare durante i combattimenti, toccandole con lo stilo. Ogni carta avrà un effetto, che spazierà dal limitare le azioni del nemico, accrescere le proprie capacità o influire in vario modo sulle barre d'energia.
Il capolavoro dei programmatori, é proprio quello di aver miscelato in maniera pressoché perfetta tutti gli elementi, dando vita ad una giocabilità tanto frenetica e divertente quanto, soprattutto aumentando il livello di difficoltà, strategica. Il giocatore dovrà infatti decidere al meglio il da farsi, anche prima dei match, quando sarà chiamato a comporre il proprio mazzo di carte. Unica pecca riscontrabile, é il non facilissimo districarsi tra pulsanti per il combattimento e uso del touch screen per le card, cosa però ovviabile con qualche giorno di allenamento. Chi é poi stanco dell'abusata formula “1 contro 1”, sarà contento di trovare la possibilità di creare combattimenti per un massimo di quattro contendenti, suddivisi per squadre o nel più caotico tutti contro tutti.
Un manga tutto a colori
L'impatto visivo di Bleach: The Blade of Fate, strizza l'occhio ai tempi andati, in cui il Neo Geo era la console che dettava i tempi dei picchiaduro 2d. Colori accesi, sprite grossi e ben definiti, gran cura nei fondali (con purtroppo alcune eccezioni) e l'effetto zoom, in grado di ampliare o diminuire la visuale in base alla distanza dei lottatori, fanno il loro dovere, combaciando ottimamente con i disegni di Tite Kubo. Il vero punto a sfavore, é il calo sistematico della velocità di gioco quando avremo su schermo più di due personaggi.
Non solo lievi rallentamenti, ma quasi un effetto “moviola”. Nulla di troppo lento, sia chiaro, ma un difetto per un gioco che nelle occasioni normali fa della velocità un suo punto forte. Solo lodi invece per il sonoro, che conta alcuni brani tratti dalle colonne sonore dell'anime originale e un piacevole campionario di voci ed effetti. Per quanto riguarda la longevità, anche il più polemico dei gamer, troverebbe difficile muovere critiche al lavoro dei Treasure. Le modalità da portare a termine sono davvero tante, coadiuvate dalla presenza del Negozio, dove potrete sbloccare vari bonus spendendo i punti vinti seguendo la trama della storia principale. Inutile poi ricordare quanto possa essere teoricamente infinito il multiplayer, ottimamente supportato.
Dopo tante licenza sfruttate in malo modo, Bleach: The Blade of Fate segna un punto fisso non solo per gli amanti del manga, ma anche per chi é alla ricerca di un ottimo picchiaduro su Nintendo DS. I pochi difetti presenti, non intaccano un'esperienza di gioco semplicemente divertente e profonda. Naturalmente chi conosce a menadito le avventure di Ichigo, sarà più a suo agio a riconoscere i personaggi e a seguire la trama nella modalità Storia (dove alcuni dettagli non sempre sono esplicati), ma anche tutti gli altri, troveranno in questo titolo una piacevole sorpresa.