Bleak Faith: Forsaken: Recensione della versione PlayStation 5

di Simone Marcocchi

Bleak Faith: Forsaken è un action RPG open world che si ispira ai giochi soulslike, ambientato in un mondo oscuro e decadente. La storia ruota attorno ai Forsaken, un ordine di guerrieri incaricati di proteggere le ultime vestigia dell’umanità contro le minacce dell’Omnistruttura, un ambiente interconnesso e inquietante che mescola elementi medievali gotici con incubi modernisti. Il protagonista, un cavaliere senza nome, deve esplorare questo mondo desolato, affrontando creature terrificanti e boss potenti, mentre cerca di svelare i misteri che circondano l’ordine dei Forsaken e l’Omnistruttura stessa. La narrazione si sviluppa attraverso l’esplorazione di rovine d’acciaio, saloni desolati e aree labirintiche, immergendo il giocatore in un’atmosfera di costante pericolo e scoperta. La combinazione di elementi dark fantasy e fantascientifici crea un universo unico e affascinante, dove ogni passo può rivelare nuovi orrori e segreti nascosti

Souls Vs Souls

Questo brand si avvicina ai soulslike principalmente per il suo sistema di combattimento, che richiede precisione, tempismo e strategia, simile a quello dei giochi di FromSoftware. Tuttavia, Bleak Faith: Forsaken si discosta dai soulslike in diversi aspetti. Non c’è un sistema di progressione basato sull’esperienza o sulle anime; invece, le statistiche del personaggio sono determinate dall’equipaggiamento e dagli aggiornamenti che si trovano nel mondo di gioco. Questo elimina la meccanica della perdita di anime o esperienza alla morte, riducendo la penalità per il fallimento. Inoltre, il gioco introduce alcune meccaniche uniche, come l’assenza di invincibilità durante le schivate, che richiede un approccio diverso al combattimento rispetto ai tradizionali soulslike.

Da Black a Bleak

Per quanto questo gioco sia uscito a marzo dello scorso, non ha imparato troppo da ciò che di sé stesso funzionava poco, riproponendo in questa versione PlayStation 5 - testa da me, ma che include anche l'uscita sulle piattaforme Microsoft - la medesima esperienza originale, al netto delle patch che si sono susseguite da allora. Di sicuro il periodo funesto per l'uscita sarà oscurato anche da tutti quei giocatori che sull'ammiraglia Sony non hanno ancora sopito la propria inestinguibile sete per l'ultimo DLC di Elden Ring - anche se di sicuro è innegabile che il gioco From Software giochi in un altro campionato - ma questo potrebbe in parte ridurre le vendite di questo titolo.

I suoi difetti restano un uso della telecamera e movimenti troppo repentini, oltre ad animazioni un po' grezze, ma ha dalla sua un certo fascino innegabile, anche se poco distintivo rispetto all'agguerritissima concorrenza e che portano il gioco allo stile grafico della prima generazione di Dark Souls. Le musiche servono sicuramente per calare il giocatore nell'atmosfera cupa, anche se si ha un po' la sensazione che partano in modo randomico e si interrompano allo stesso modo, invece di accompagnare l'utente nei meandri decadenti dei bari luoghi.

Diverte? Questa è la domanda a cui tutti i titoli dovrebbero rispondere e francamente mi sento di dire di sì, anche se il peso di una produzione (un po' troppo) indie si sente davvero tanto, sia dalla sua (non esagerata) ispirazione, sia da quelle meccaniche che abbiamo già visto in ogni frangente possibile e per questo (forse) un po' dimenticabile nella massa. Gli diamo comunque una possibilità? Direi che magari non subito e non a prezzo pieno, ma un viaggetto se lo merita proprio, quindi mettetelo in lista perché ha il suo senso e la sua dignità anche Bleak Faith: Forsaken.

Il grosso problema è forse questo, se iniziamo a fare le pulci sui difetti - perché così tanti nemici tutti uguali? perché è così labirintico e poco guidato? il comparso animazioni un po' traballante? - potremmo non uscirne più, eppure è proprio in quel parry ben costruito, quella curiosità di scoprire cosa sia successo ad un mondo fuori sincronia, che quasi il fatto che il movimento non sia calibrato al meglio e per uno scostamento troppo repentino si possa finire nel vuoto ha poca importanza. I soulslike - dai quali questo gioco sembra un po' discostarsi - sono così, grande curiosità, goduria di gameplay e voglia di scoprire cosa c'è dietro l'angolo e per questo funziona piuttosto bene, in tutti i suoi limiti. Proposto ad un prezzo budget, 

Con il seguito però è giusto pretendere molto di più.