Blitzkrieg 3 2017 Edition
Strateghi da mouse e tastiera, tremate! Boris è arrivato! Nival Interactive, a distanza di due anni dall'uscita di un titolo che, se ha goduto dell'interesse di un'affezionata cerchia di appassionati di strategia bellica da tastiera, non è però mai riuscito a diventare il riferimento di settore che avrebbe voluto, rilancia Blitzkrieg 3 alla grande, implementando nell'edizione rilasciata lo scorso 24 marzo un nuovo motore di intelligenza artificiale, denominata Neural Network AI. Il gioco è stato ripreso in mano dagli sviluppatori a partire dalla sua versione più recente denominata Deluxe Edition, nella quale già nel lontano maggio 2015 erano state aggiunte al titolo originale, che non era riuscito a quei tempi a convincere del tutto né la critica né gli appassionati, diverse interessanti novità.
Ritroveremo quindi in questa versione, che è lecito considerare più un "reboot" che un'edizione evoluta e allargata, la possibilità di servirci dei comandanti leggendari, da Guderian a Von Manstein, a Rokossovsky a Patton. Medesime le campagne single player storiche che avevano integrato l'ammucchiata un po' disordinata di missioni scollegate tra di loro presenti nella prima uscita del gioco. Inclusa quella legata al gigantesco cannone ferroviario Dora, gemello del Gustav che fece a pezzi le fortificazioni sovietiche durante l'assedio di Sebastopoli del 1942, croce e delizia di chi già conosce bene BK3.
Invariata la dotazione degli arsenali in dotazione ai diversi schieramenti, così come il gameplay, legato a un'interfaccia punta e clicca, tasto sinistro indica e tasto destro agisci, più che classica, comune a tutto il genere da Dune 2 in poi. Immodificati il comparto grafico e quello sonoro, già allora di ottimo livello. Lo stesso vale infine per il multiplayer, dove fa da sempre la parte del leone la modalità Conquista, simile a quanto sperimentato in qualsiasi FPS bellico. Si mandano abbastanza truppe attorno al punto strategico nemico contrassegnato da una bandiera, eliminando nel frattempo le sue unità a e attendendo che il vessillo sia ammainato e sostituito dal nostro. Nulla di nuovo sul fronte occidentale e anche su quello orientale, dunque, entrambi rappresentati nella sontuosa e dettagliata ambientazione degli scenari di gioco.
Se non fosse proprio per lui, Boris, inquietante avatar della nuova AI, che minaccia almeno a parole di portare la Nival a insidiare colossi come Blizzard e DeepMind, rivoluzionando il modo d'intendere il single player RTS. Dotato di capacità predittive che, durante i nostri test, sono riuscite più di una volta a metterci in difficoltà, dando ogni volta l'impressione di trovarsi davanti un altro avversario umano, invece di una macchina, Boris gioca veloce, duro e sporco come il più sgamato dei vostri amici virtuali, mostrandosi il più delle volte difficile da ingannare e ancor di più da sconfiggere. Se volete capire di cosa stia parlando, fatevi un giro in rete per scoprire filmati di gameplay sbalorditivi rilasciati dagli sviluppatori. Vedrete il nostro bravo generale cibernetico non abboccare alla consueta trappola di mandare avanti un carro scout veloce per attirare una forza nemica d'assalto in un'imboscata all'interno di un centro urbano, approfittando anzi dei vostri movimenti per attaccarvi ai fianchi.
Oppure lanciare una compagnia di paracadutisti sulla verticale di un semovente nemico isolato messo a difesa di una base, per disabilitarlo a colpi di granata, salvo poi far ripiegare i parà negli edifici e nelle postazioni di artiglieria fisse all'arrivo dei rinforzi. Se è presto, dopo solo pochi giorni di test, per gridare al miracolo, resta davvero l'impressione di trovarsi davanti qualcosa di sorprendente e davvero innovativo. Vedere l'AI di un videogioco commerciale comportarsi in maniera "quasi" umana, anche se (per fortuna) i tempi di Skynet sembrano ancora decisamente lontani, è sorprendente e perfino inquietante. Boris comunque, almeno di primo acchito, non ci è sembrato poi così onnipotente. Forse, anche se la differenza con le vecchie AI che non lasciavano altra alternativa, in alcuni casi, che darci dentro di tank rush a oltranza si vede eccome, non è ancora questo il giorno in cui i nostri PC saranno in grado di darci scacco matto dieci partite su dieci negli RTS come fanno a scacchi o a Go.
Analizzando la storia di Blitzkrieg 3, però, non è difficile comprendere e condividere la decisione di Nival di lanciare un reboot completo sul mercato d'inizio primavera, puntando tutto su un unico, anche se fondamentale, aspetto tecnico innovativo rispetto al passato. Il peccato originale del titolo era proprio, oltre allo scollegamento delle missioni single player già in parte risolto dalla versione Deluxe, la difficoltà di trovare altri giocatori online, dato il carattere di gioco di nicchia e l'accoglienza tiepida riservata dal mercato e dalla critica al titolo. E questo a dispetto del fatto che fosse stato presentato e lanciato puntando proprio sul gioco in rete contro altri esseri umani.
Tanto che qualcuno lo aveva scherzosamente ribattezzato, al momento dell'uscita, Krieg of the Clans, per la similitudine delle sue meccaniche con quelle della nota app per IOS e Android (con un bel po' di cattiveria, visto che il titolo Nival, a differenza del sopravvalutato giochino rubatempo di Supercell, non prevedeva microtransazioni a disposizione dei giocatori più impazienti e facoltosi, disposti a comprare online le risorse necessarie per potenziamenti e rinforzi). Oggi però, grazie alla possibilità di avere Boris sempre a nostra disposizione, pronto ad imparare le nostre abitudini, memorizzare i punti di forza e di debolezza della nostra strategia e adoperarli contro di noi, il multiplayer PvP su cui BK3 aveva puntato all'inizio, potrebbe non rappresentare più il fulcro d'interesse in grado di attrarre nuovi giocatori. Vero è che i vecchi fan del titolo potrebbero non gradire la necessità di riacquistare un gioco che, almeno all'apparenza, è il medesimo che hanno già fatto girare sui loro PC per due anni. Non si lascino però ingannare dall'aspetto esteriore, dalla grafica ormai un po' datata, dal pacchetto di missioni già note. L'edizione Deluxe 2017 sembra davvero nascondere, sotto la carrozzeria di una berlina di fine serie, il cuore pulsante di un bolide sperimentale.
Ora sta a voi appassionati salire a bordo, farcisi un giro e stabilire, una volta per tutte, se si ci troviamo di fronte a un salto in avanti tecnologico che sarà ricordato negli anni a venire. Oppure no e allora sarà come fare un salto indietro nel tempo, a quel fatale 2015...
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Redazione