Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

La recensione del survival horror cooperativo di Outer Brain Studios, in cui dovremo respingere orde di non-morti e fuggire da livelli labirintici a colpi di tastiera

Blood Typers zombie studi cinematografici ed errori di battitura  Recensione PC

The House of the Dead è uno dei più iconici sparatutto da sala giochi. The Typing of the Dead è un’esilarante variante sul tema, che solo quei mattacchioni di Sega ai tempi d’oro potevano concepire, rimpiazzando la classica light gun con una tastiera da PC e mantenendo al contempo i connotati arcade. Il recente Blood Typers di Outer Brain Studios ne eredita il testimone, trasformando però l’esperienza in un survival horror a tutti gli effetti, in cui dovremo non solo “sparare” parole per far fuori zombie e altre mostruosità, ma anche digitare ogni singola azione, compreso il semplice atto di muoversi.

Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

La curiosa opera dello studio indipendente americano propone un’avventura cooperativa per un massimo di 4 giocatori da affrontare interamente con la tastiera. Si ruota la telecamera con i tasti freccia (o i due shift se preferite), ogni slot dell’inventario è assegnato a un numero, il resto è affidato alle nostre capacità dattilografiche. Un po’ come i vecchi Silent Hill, Blood Typers vanta infatti due distinti selettori della difficoltà, uno per l’effettiva esperienza survival, che determina cose come la quantità di danni subiti, la "resistenza" dei nemici e la frequenza di spawn degli oggetti curativi; l’altro è invece riservato alla nostra velocità di battitura, indicata in WPM (Words Per Minute), e quindi alla lunghezza e alla complessità delle parole che incontreremo. Ciò consente di personalizzare le sessioni per renderle più o meno ardue su ambo i fronti. 

L’obiettivo dei vari livelli è rintracciare i cinque nastri magnetici rossi e darli in pasto al videoregistratore nascosto nei dintorni; ciò sbloccherà la via d’uscita per il prossimo scenario, un altro set dello studio cinematografico maledetto in cui la troupe di protagonisti è intrappolata. Level design e posizione di oggetti e punti d’interesse vengono generati proceduralmente ad ogni avvio. Non è inusuale perdersi, considerata la natura labirintica del groviglio di stanze e corridoi che compongono le aree, tuttavia è possibile richiamare in qualunque momento una pratica mappa, che annota tra l’altro tutti gli oggetti non ancora raccolti, le porte chiuse e il colore della chiave per aprirle, e altri particolari che faranno comodo mentre si rovista in cerca di risorse o si fugge dai mostri verso una zona sicura.

Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

Blood Typers ci offre la possibilità di vestire i panni di ben 8 personaggi, ognuno dotato di peculiari statistiche, che ne determinano salute massima, velocità di movimento, dimestichezza con armi da fuoco o da mischia e altro ancora, e un’abilità passiva. La varietà non manca di certo, ma il gioco è stato bilanciato per essere vissuto in compagnia, quindi l’unica soluzione agevole per i lupi solitari è Ophelia, che ha 3 slot aggiuntivi nell’inventario, il 50% in più dei canonici 6, e serviranno tutti se non volete fare continuamente la spola o restare a secco di opzioni.  

Oltre al fido tubo di metallo dovremo infatti raccogliere oggetti curativi (pane e carne, combinabili per effetti maggiorati, come le erbe di Resident Evil), tavole di legno, in caso vogliate barricare qualche ingresso, diversi tipi di munizioni per altrettante armi, chiavi, nastri, bobine... Da soli è fisicamente impossibile conservare anche solo l’essenziale in modo efficiente, e sebbene questo replichi la tipica esperienza da survival horror vecchia scuola, i ritmi di gioco non sono stati calibrati per questo approccio, rendendo l’esperienza alquanto tediosa; già in due è molto più abbordabile, condividendo l’inventario come in Resident Evil Zero. Avrei tanto voluto prendere parte a qualche sessione multiplayer, ma al momento la componente online funziona solo su invito (tramite id della stanza); peccato.

Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

Il gameplay è decisamente inusuale; ci vuole un po’ per farci il callo, ma una volta presa la mano si riesce ad agire con scioltezza e rapidità, svarioni permettendo. Il pavimento dei livelli è tappezzato da piccoli “nodi”, rappresentati da brevi stringhe di caratteri più o meno random; digitandole il nostro personaggio si sposterà automaticamente in quella posizione. Non c’è cooldown tra un input e l’altro, pertanto potremo inserire più sequenze di fila, coprendo lunghe tratte senza pause, a patto di non commettere errori, che ci verranno prontamente segnalati e dovremo cancellare manualmente prima di riprendere a scrivere. È sistema ingegnoso e stimolante, davvero ben realizzato e non molto diverso in termini di “scomodità” rispetto ai classici tank controls, sebbene un pelo più laborioso.  Unico neo la telecamera poco regolabile, che segue in modo autonomo il giocatore ma tende a incastrarsi quando si è con le spalle al muro. 

Per compiere una particolare azione dovremo invece digitare l’effettivo comando, come “reload” per ricaricare l’arma, “grab” per afferrare qualcosa, o “swap” per rimpiazzarlo con l’oggetto attivo in caso l’inventario sia pieno. Il titolo è disponibile unicamente in inglese, ma ogni vocabolo è posizionato a schermo in modo chiaro e leggibile, dunque non dovrete per forza di cose conoscere a menadito la lingua per poter procedere. Anche perché le “kill words” per abbattere i mostri spaziano da termini di uso comune ad altri piuttosto bizzarri e facili da confondere pure se si mastica l’idioma. A tal proposito, non c’è molta varietà a livello di “fauna”, e l’unica strategia adottata è trascinarsi lentamente verso il giocatore per randellarlo. La principale differenza è la quantità di parole necessarie per abbatterli, con i più coriacei protetti da stringhe lunghe e complesse da ripetere più volte.

Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

In generale i match, almeno in singolo, seguono tutti la stessa filosofia, e ci vedono scorrazzare in giro a caccia di nastri, eliminando a vista le minacce che ci si parano innanzi; aggirarle non è una buona tattica, visto che dovremo spesso tornare sui nostri passi e gli zombie sono liberi di viaggiare liberamente per il livello, rischiandoci brutte sorprese in caso convergano nello stesso punto. Ingaggiarne molteplici può risultare difficoltoso, specie senza armi a distanza, complice poi la foga che può portare a cannare gli input, ma tendono a fare un sacco di baccano durante gli spostamenti, quindi possiamo scegliere le nostre battaglie. Ad aggiungere ulteriore pepe ci pensano le sporadiche orde, che introducono un sacco di nemici per la mappa; tenete sempre d’occhio l’indicatore con il timer in alto a destra. 

Tra le altre risorse a cui attingere per un po’ di strategia extra troviamo i proiettori, in cui inserire le rare bobine per creare un checkpoint in caso di morte, e i terminali, da cui attivare o disattivare la “safe mode”, che sblocca l’accesso a particolari stanze e scaffali ma (credo, non ne sono sicuro) apra le porte ai mostri più pericolosi. C’è poi un sistema di punteggio con tanto di moltiplicatore se non si commettono errori di battitura, tuttavia non sembra avere funzionalità in-game, se non stabilire il miglior giocatore al termine delle partite multiplayer, ergo ci si fa ben poco da soli.

Blood Typers, zombie, studi cinematografici ed errori di battitura – Recensione PC

Dal punto di vista tecnico il gioco adotta modelli “chibi (più o meno) per i personaggi, “brutti” ma funzionali al contesto. Le location sono essenziali, ma rendono bene l’estetica decadente da survival horror retrò, con schizzi di sangue, sporcizia e angoli bui in ogni dove. La colonna sonora si fa da parte durante l’esplorazione, lasciando il posto al suono dei nostri passi nel silenzio che precede i combattimenti, per poi riprendere ritmo in occasione delle orde. L’atmosfera che ne deriva non è affatto male, ma non ci sarebbe dispiaciuto qualche brano d’ambiente a farci compagnia. Buone le prestazioni e nessun bug da segnalare.

Blood Typers

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

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Blood Typers

Blood Typers è un survival horror caratterizzato da un concept intrigante e un’esecuzione eccellente, ideale se amate il genere e cercate un’esperienza alternativa, preferibilmente in compagnia. In singolo manca un po’ di mordente e la sfida diventa ben presto monotona, a meno che non vogliate mettere alla prova precisione e reattività con la tastiera in un contesto interattivo. In gruppo invece il pacchetto risulta (banalmente) parecchio più divertente e allevia l’attuale carenza di contenuti e modalità. Il gioco poi costa poco e gli sviluppatori sembrano molto attivi nell'integrare fix e suggerimenti della community, entrambi incentivi non da poco.

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