Blood Will Tell

Blood Will Tell
È certo che Dororo abbia una modalità di gioco dedicata interamente a lui, disponibile dopo aver terminato tutta la "Storia" di Hyakkimaru, e circola voce che terminando anche quella sia possibile giocare in due giocatori "cooperative" controllando ciascuno uno dei due protagonisti.

COMMENTO TECNICO
Tecnicamente parlando, BWT non brilla di luce propria: facendo eccezione per i filmati, che per quanto piuttosto limitati nel numero tendono ad essere allo stato dell'arte come qualità, il resto del comparto grafico non è, a primo impatto, particolarmente esaltante. In seguito ci si accorge che molti modelli 3D, soprattutto dei 48 Mostri ma in generale di parecchi nemici, sono piuttosto curati nei dettagli, ed in generale che la texturizzazione fa il suo lavoro in maniera più che discreta, mantenendo solo intenzionalmente tinte scarne e opache, in sintonia con lo spirito "drammatico" della vicenda. Lo stesso modello di Hyakkimaru, che a primo acchito potrebbe sembrare un po' troppo squadrato, è realizzato in realtà seguendo le norme di alcuni stili pittorici classici giapponesi applicati su un personaggio che sembra uscito da un manga (chi ha detto "l'Immortale"?). Si può dire pertanto che, per quanto sicuramente non infranga i risultati qualitativi di altri titoli, la grafica di BWT riesce onorevolmente a non fare brutta figura.

Infatti, qui lo vediamo difendere Hyakkimaru a rischio della vita
Infatti, qui lo vediamo difendere Hyakkimaru a rischio della vita
Dororo in un pozzo pieno di resti umani
Dororo in un pozzo pieno di resti umani
Hyakkimaru mentre sfodera la spada da braccio, nell'introduzione
Hyakkimaru mentre sfodera la spada da braccio, nell'introduzione
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Per quanto concerne il sonoro, c'è da dire che la colonna sonora è ben realizzata, con musiche a metà strada tra le melodie classiche giapponesi e i temi da cartone animato, ma che purtroppo tende ad essere sfruttata solo in momenti chiave, lasciando come sottofondo della maggior parte dell'esplorazione gli effetti di sottofondo, specie quando si rientra in locazioni già visitate e non si hanno più gli intermezzi di storia. Fortunatamente i sopraccitati effetti di sottofondo sono tutti di ottima qualità, così come in generale tutti il settore di effetti sonori e doppiaggi (in lingua inglese). La traduzione è sufficiente per quanto riguarda la comprensione della storia e dei dialoghi, ma qua e là è rimasto qualche errore o qualche imprecisione che talvolta fa storcere il naso. Per esempio, il "Something's not right" che dice Dororo quando è vicino ad una zona segreta è stato tradotto con "Questo posto mi da i brividi" anziché con un molto più corretto "Qualcosa non va".

GIOCABILITA' E LONGEVITA'
La giocabilità si attesta su livelli decisamente elevati: i controlli sono semplici, il sistema di combattimento basato sui "fendenti" rappresenta una discreta innovazione nel campo dei picchiaduro arcade (cose simili si son viste al massimo in alcuni RPG, e solo per mosse speciali), la storia avvincente, i personaggi simpatici, e l'ambientazione a metà strada tra una fiaba tecno-magica ed un racconto horror sono in grado di conquistare la simpatia del giocatore. La scelta di dotare Hyakkimaru di armi a distanza, per quanto estremamente anacronistiche, è giustificata in seguito dall'utilità di queste armi contro determinati avversari o Boss, cosa che rende il gioco più vario. L'unico neo risiede nell'impossibilità di ruotare progressivamente il personaggio o l'inquadratura, cosa che obbliga a diversi "tocchetti" sull'analogico nel tentativo di rivolgersi verso la direzione voluta, specie quando si vuole partire dritti per intraprendere una serie di salti; fortunatamente è un problema che raramente si fa sentire.
La longevità, ugualmente, è notevole: all'infuori della Storia vera e propria, infatti, c'è sempre la sfida dello scovare e sconfiggere tutti i 48 Mostri, cosa che obbliga a riesplorare ciascuna locazione almeno un'altra volta dopo averla superata in Storia. In seguito, la bellezza dell'avventura potrebbe portare gli appassionati a rigiocarla, anche dopo aver portato a compimento la modalità bloccata dedicata al simpatico Dororo.

Dororo in un pozzo pieno di resti umani
Dororo in un pozzo pieno di resti umani
Boom! Usare la gamba-bazooka con gli scheletri è un po' esagerato in effetti
Boom! Usare la gamba-bazooka con gli scheletri è un po' esagerato in effetti
Dororo in un pozzo pieno di resti umani
Dororo in un pozzo pieno di resti umani
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In conclusione, Blood Will Tell è un gioco divertente e ben realizzato, originale in molte parti e comunque stimolante in quelle più classiche. Dargli un'occhiata, a questo punto, è sicuramente un buon consiglio per tutti.
Blood Will Tell
7.5

Voto

Redazione

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Blood Will Tell

Blood Will Tell presenta un personaggio fisicamente anomalo, la cui natura va presa per buona con un pizzico di fantasia e molta apertura mentale nei confronti di un mondo totalmente irreale. Tecnicamente non eccelle, ma il lavoro è comunque gradevole, ed è soprattutto la giocabilità, così simile ai buoni vecchi picchiaduro a scorrimento ma con innovazioni accattivanti, a farla da padrona. Un titolo da provare senza pregiudizi.