Bloody Roar 3

Bloody Roar 3
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I modelli dei personaggi, tutti ben caratterizzati e differenziati tra loro, offrono sottigliezze e animazioni di una pignoleria eccezionale: indumenti e capigliature animati nei lottatori umani, proporzionati e agilissimi, fisionomie esagerate e movimenti "pesanti" nelle controparti bestiali. A "condire" il tutto arrivano effetti come motion blur, esplosioni e sobbalzi dello schermo durante le mosse più devastanti, che riproducono sulla TV uno spettacolo degno della serie dei Versus di casa Capcom. Unica nota negativa nella sezione grafica é l'utilizzo della celebre risoluzione interlacciata della PlayStation 2, che sta diventando un marchio di fabbrica della console Sony per il modo in cui rende "lampeggiante" la grafica dei giochi. Privo di sbavature l'aspetto sonoro, grazie a musiche rockeggianti di buona fattura e ottimi effetti, che includono voci miste giapponese/inglese per i personaggi.
Bloody Roar 3
Long decolla dopo aver subito un uppercut dei più classici

Bloody Roar 3
7

Voto

Redazione

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Bloody Roar 3

Puntando più alla spettacolarità che ai tecnicismi, ecco che il team di sviluppo Eighting confeziona un'altra ottima uscita per questa "rinascita primaverile" del monolite Sony. Bloody Roar 3 merita infatti la piena considerazione dei possessori di una PS2 in versione giapponese, grazie alle grandi qualità offerte sia sul lato tecnico che in quello del divertimento. Il combat system adottato dal team di sviluppo si dimostra eccellente fin dalle prime battute, per merito di uno schema controlli che adotta gli elementi migliori di altre serie, su tutte Tekken e Street Fighter 2. Con l'applicazione di tecniche già conosciute e "assimilate" è quindi possibile ottenere sin dai primi momenti un buon feeling con il gioco, concentrando l'attenzione sulle sue doti estetiche. E' sicuramente meritevole di elogi l'aspetto grafico, pur pesantemente "scalettato", che offre un ottimo character design e una ricca modellazione dei personaggi (un po' meno ricca per i fondali). Altrettanto valida la sfida offerta dalla CPU già al semplice livello Normal, e l'aggiunta di segreti e modalità (tra cui due personaggi inizialmente nascosti) da sbloccare terminando con successo il gioco. Nel complesso, un terzo posto meritatissimo per Hudson dietro a Tekken Tag Tournament e Dead Or Alive 2, che cede il passo ai diretti concorrenti solo per l'assenza di vere innovazioni nella struttura di gioco.

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