Brothers: A Tale of Two Sons Remake – L’Importanza del Viaggio – Recensione PC

Avantgarden ci propone di compiere di nuovo il viaggio epico dei due fratelli in questo remake che mescola emozione e tecnologia.

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Quello di Brothers: A Tale of Two Sons è uno di quei casi limite dove il confine tra remake e remastered è pericolosamente labile e si presta alla perfezione ad “equivoci” pilotati più dal marketing che non dai veri elementi “giocosi”.

Noi preferiamo parlare di remake in quei casi dove il gioco sia stato sottoposto a un’opera di rifacimento più profonda, concentrata non solo sulla grafica e su qualche orpello accessorio, ma anche su veri e propri canoni del gameplay e che sia veramente capace di proporsi al pubblico con elementi di novità che vadano oltre il “trucco e parrucco”.

Avete presente i recenti remake dedicati al franchise di Resident Evil? Ecco.

Intendiamoci, non stiamo dicendo che il rinnovamento estetico di Brothers non lo faccia brillare di luce propria, ma il gioco rimane identico (e in un certo senso ancorato) al 2013.

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – L’Importanza del Viaggio – Recensione PC

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – La potenza del racconto

Il contatto con Brothers: A Tale of Two Sons è molto complesso da spiegare a parole. La trama del gioco possiede infatti una serie di elementi scenici ben scritti, molto vicini per metodo di esposizione a quella che potremmo definire una favola della buonanotte. Gli elementi ci sono praticamente tutti: i protagonisti sono due fratelli giovanissimi, costretti dal malanno del padre a doversi mettere in viaggio per ricercare un rimedio miracoloso che potrebbe curarlo.

La potenza del racconto viene amplificata da un'ambientazione davvero evocativa, immersa in un medioevo fantasy radioso ma capace di seguire un crescendo di situazioni non sempre piacevoli, ideali per mantenere lo spettatore sul filo del rasoio. Questo, ovviamente, grazie alla presenza di una serie di difficoltà poste sulla strada dei personaggi, necessarie per provocare la loro crescita.

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – L’Importanza del Viaggio – Recensione PC

Questo scontro di emozioni raggiunge il suo apice proprio nel finale, che in questo caso particolare si risolve seguendo una morale classica, intesa a trasmettere un insegnamento. È in questo frangente che, nonostante sia un remake completamente fedele all'originale, Brothers: A Tale of Two Sons non ha davvero niente da invidiare alle produzioni concorrenti.

Anzi, è un titolo che andrebbe giocato in diverse fasi della vita, grazie alle sfumature che possono essere colte col passare del tempo o con esperienze di vita diverse. E la fortuna di parlarvene è proprio mia, dato che al tempo il gioco venne recensito dallo scrivente sempre su queste pagine, senza però evocare le stesse emozioni.

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – Non proprio un remake

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – L’Importanza del Viaggio – Recensione PC

Il sistema di gioco alla base del titolo è rimasto praticamente invariato. In Brothers: A Tale of Two Sons, i giocatori controllano appunto due fratelli, ciascuno con delle qualità che possono essere sfruttate per superare ostacoli e risolvere enigmi.

Il fratello maggiore è controllato tramite lo stick analogico sinistro, mentre il fratello minore è controllato tramite quello destro. Questo design di gioco consente ai giocatori di sperimentare un'esperienza cooperativa e simbolica, permettendo loro di percorrere due strade che, essenzialmente, portano allo stesso risultato.

A differenza del titolo originale, questo remake propone anche una modalità cooperativa per due giocatori. L'idea non è male, ma onestamente non crediamo che fosse necessaria, dato che il punto di forza della produzione era proprio quello di controllare tutto da soli, come se una sola mente, rappresentativa della volontà del viaggio per salvare il padre, muovesse i due fratelli all'unisono.

Questo è forse il punto "dolente" della produzione in termini di remake, poiché al di là della rivisitazione grafica, che analizzeremo tra poco, Brothers: A Tale of Two Sons non tende a modificare nulla di quanto visto in passato, risultando quasi una copia carbone del titolo del 2013.

Sottolineiamo il "quasi", se non altro perché il gioco, a onor del vero, propone alcune interazioni extra pensate per sbloccare degli achievement in più rispetto a quelli già presenti nel gioco originale. Questo può risultare un po' deludente, specialmente perché l'idea del remake nasce proprio con l'intenzione di rivisitare, piuttosto che semplicemente ammodernare.

A nostro avviso, se si fosse chiamata Remastered non avrebbe generato tutta la serie di lucubrazioni che abbiamo deciso di sottoporvi al fine di comprendere meglio il nostro punto di vista.

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – il comparto tecnico

Brothers: A Tale of Two Sons Remake – L’Importanza del Viaggio – Recensione PC

Sul fronte meramente tecnico, il titolo sviluppato da Avantgarden, lo studio responsabile dell'intera rivisitazione, ha dimostrato di essere in grado di riproporre l'esperienza utilizzando il motore grafico Unreal Engine 5

L'intera ambientazione, se confrontata con il passato, è in grado di suscitare una sensazione di stupore per il significativo passo in avanti compiuto; tale è la ricchezza dei dettagli che il design dei livelli beneficia in ogni suo aspetto, anche quelli solitamente trascurati come la vegetazione o i fondali all'orizzonte. 

Ovviamente, l'impatto visivo è evidente anche quando si confrontano i personaggi della storia: i due fratelli hanno perso quella patina "cartoonesca" presente nel titolo originale, mostrandosi ora con un realismo toccante che in qualche modo evoca con maggiore forza tutte le emozioni che già il gioco base suscitava.

La rivisitazione del comparto grafico ha coinvolto anche le cutscene che, realizzate con la stessa grafica del gioco, appaiono quasi del tutto identiche a quelle viste in passato, ad eccezione di alcuni dettagli aggiuntivi, utilizzati per spiegare più chiaramente ciò che accade.

La stessa cura per i particolari è stata espressa per il comparto sonoro, che non ha aggiunto linee di dialogo "umane" (quindi con un vero e proprio doppiaggio), ma ha lasciato che i fratelli continuassero a esprimersi con suoni senza parole. L'audio ambientale e le musiche sono stati ritoccati, e ciò è evidente poiché risulta più pulito e coinvolgente.

Importante segnalare che il gioco non ha presentato alcun tipo di bug durante la nostra prova, e vi informiamo che è già prevista una patch al day-one per risolvere alcuni problemi già noti allo studio. Non è presente un sistema dettagliato di opzioni per modificare la grafica a piacimento, magari per adattarla a computer di fascia medio/bassa, ma possiamo confermare che sui nostri dispositivi (equipaggiati con RTX 3060 e 4060) il gioco si è comportato ottimamente, mantenendo una buona stabilità del frame rate.

Brothers: A Tale of Two Sons Remake

Versione Testata: PC

8.5

Voto

Redazione

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Brothers: A Tale of Two Sons Remake

In conclusione, il remake di Brothers: A Tale of Two Sons si presenta come un'esperienza emozionante e tecnicamente impressionante che porta nuova vita a un classico di Starbreeze Studios. La rivisitazione grafica proposta da Avantgarden ha tutte le carte in regola per piacere, peccato che il titolo “remake” sia un po’ illusorio, insomma non conforme a quello che ci si aspetterebbe da un prodotto pensato con questo intento. Poteva chiamarsi Remastered? Si, e sarebbe lo stesso piaciuta tantissimo.

 

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