Brothers in arms
di
THE STORY SO FAR
Esiste un libro che, in tempi relativamente recenti, ha fatto la sua comparsa sugli scaffali delle librerie del BelPaese, che risponde al nome di "Banda di Fratelli" (edizioni TEA). Questo "war-book", racconta le gesta della 101esima aviotrasportata, durante i giorni del fatidico sbarco in Normandia. Oggi, la GearBox, sotto l'egida UbiSoft, ci propone la versione ludica di quei terribili giorni, e di quanto accadde subito prima e subito dopo il D-Day, in quella alba rosso sangue del 6 Giugno 1944. Mentre nel libro, chiara fonte d'ispirazione per il titolo in esame, si narrano le mosse della compagnia Easy, nel gioco ci troveremo a vivere o rivivere quanto videro e fecero i soldati del Team Screaming Eagle, grazie ad una particolareggiata ricostruzione storica e una buona dose di fantasia, sotto la guida del sergente Matt Baker (nostro alter-ego digitale e figura realmente esistita in quel drammatico periodo). La succitata unità delle "Aquile Urlanti" venne istituita, per volere di un certo generale Eisenhower, nell'Agosto del 1942. Il giorno quindici; quattro giorni dopo, il generale William C. Lee, comunicò alle sue reclute che era giunto il momento di presentarsi al loro "appuntamento col destino" : la Francia li attendeva ed essi erano chiamati a svolgere un ruolo determinante per la fine della guerra. Una curiosità : il D-Day per antonomasia è quello del 6 Giugno del '44 ma, in termini militari, si parla di D-Day per indicare la data e l'ora di un'azione ancora da definirsi, ma in base alle quali vanno coordinati i tempi delle azioni collegate. Con questa doverosa precisazione, voliamo ad analizzare nel dettaglio il titolo distribuito dalla UbiSoft. Impossibile, prima di passare alle cose "serie", non spendere due parole per l'ottima realizzazione del manuale. Completamente localizzato in Italiano, il volumetto allegato ci illustra la vita dei tredici componenti del team Screaming Eagle, con una panoramica sugli avversari e il periodo storico nel quale ci muoveremo. Inoltre, è allegata una mappa di generose dimensioni che ripercorre tutta la strada che saremo chiamati a seguire. Insomma, un valore aggiunto che merita senza meno una citazione.
La relativamente lunga installazione ci porterà alla creazione di un profilo utente, che ci accompagnerà per tutte le diciotto missioni di gioco, per quanto riguarda la modalità single player. Un sontuoso filmato interattivo ci guiderà per mano nella prima missione che fungerà essenzialmente da tutorial con uno squisito taglio cinematografico che strizza l'occhio a produzioni hollywoodiane, quali ad esempio "Salvate il Soldato Ryan", di S. Spielberg, giusto per citare un titolo. Dopo poche battute, nei panni di Baker, ci troveremo a guidare una squadra composta da un massimo di tre elementi e, proseguendo nel gioco, dovremo gestirne ben due, di team, con buona pace del nostro istinto "da Rambo", in favore di una attenta pianificazione. Gestire un team è di per se una cosa non propriamente semplice; gestirne due, potrebbe spaventare tanto il neofita quanto il gamer smaliziato, che magari predilige una maggiore semplicità d'azione in uno sparatutto in prima persona. Ma Brothers in Arms cela nel suo profondo l'anima di un FPS tattico, pregno si d'azione, ma ragionata e sottile, come una lama di luce che si insinua nell'oscurità delle forze avversarie. Grazie a una Intelligenza Artificiale di primissimo livello, BiA regala al giocatore la sensazione di comandare compagni intelligenti che non si limitano a seguire ordini attraverso un path predefinito, ma studiano il terreno e cercando sempre il miglior riparo o la migliore posizione di fuoco, compatibilmente con i nostri ordini. Ad aiutare il giocatore nel a volte difficile compito di gestire il proprio squadrone in situazioni concitate, arriva la prima vera novità di questo titolo, ovvero la Visuale Tattica, della quale dovreste vedere una foto qui in giro.
Grazie ad essa, avremo la possibilità di mettere il gioco "in pausa" ed analizzare la situazione da differenti punti di vista (dall'alto, lateralmente, panoramica sui nemici e le loro postazioni, etc). In questa modalità di "tempo sospeso", il titolo assumerà una tinta di una pregevole scala di grigi e noi potremo schierare al meglio i nostri commilitoni; sarà un crudo piacere "inchiodare" con la squadra di fuoco il nemico in un determinato punto mentre noi, con il nostro seguito, aggireremo i crucchi di turno e li prenderemo alle spalle, senza lasciar loro via di scampo. In tali situazioni, appare molto utile l'indicatore tattico che segnala quanto...il nemico è sotto il nostro fuoco e la relativa possibilità di fuga. Per spedire i nostri nemici nei verdi pascoli del cielo, avremo a disposizione una nutrita gamma di strumenti di morte. Dalla classica granata a frammentazione, al Browning m1918, passando per il Garand M1 e la mitragliatrice M1A1, finendo con pistole e carabine. Non mancherà inoltre la possibilità di guidare due mezzi corazzati, ovvero il carro armato Stuart M5A1 nonché il più famoso Sherman M4A1. Tuttavia, l'implementazione del modello di guida di questi mostri meccanici è sembrata relativamente ostica e non sempre precisa. Eccesso di realismo? Tecnicamente, il gameplay offerto dai signori della Gearbox per Bia è quanto di più lineare si sia visto in questo genere di giochi. In verità, nonostante gli spazi aperti e relativamente sconfinati nei quali ci muoveremo, saremo virtualmente obbligati a seguire dei "tunnel" predefiniti senza la benché minima libertà di movimento. Anche alcune situazioni "tattiche" nelle quali la collaborazione con la squadra diventa vitale - si scoprono essere dei "puzzle" risolvibili solo nel modo previsto dai programmatori, senza eccezione alcuna. Questo, tuttavia, non deve essere visto come un grave problema, ma solo come un pegno da "pagare" per vivere le avventure di BiA. Vero punto debole del titolo sta nell'impossibilità di salvare a piacimento, ma solo in specifici checkpoint, talvolta un po' troppo distanti fra loro...classica eredità da consolle!
Sul fronte video, ci troviamo di fronte ad un lavoro più che buono, anche se lontano, e molto, da titoli targati Valve o ID Software. Qualche lieve imprecisione grafica, unita a piccoli ma significativi episodi di compenetrazione, fanno da contraltare a panorami mozzafiato, edifici curatissimi e ambientazioni realistiche (i programmatori si sono recati sui luoghi mostrati nel gioco, scattando centinaia di foto!); anche i nostri commilitoni e gli avversari in generale vantano un numero di poligoni elevato, coperto da texture che, pur non facendo gridare al miracolo, vantano una buona fattura ed una piacevole realizzazione. Sottotono, forse, le armi, ma nulla di pericoloso! Fratelli in Armi, pur non disponendo di un motore fisico "dedicato", ha dalla sua un dignitoso sistema di ragdoll che ci regalerà movimenti realistici per tutti i personaggi, specie quando li impallineremo con il nostro M1903. Qualche piccola eccezione è rappresentata dai morti per deflagrazione (eccessivamente grottesca) e qualche avversario che, non accorgendosi di essere morto, rimane bellamente in piedi, magari comodamente poggiato contro un muro. Anche l'audio in generale è stato curato in maniera più che discreta. Un buon doppiaggio, penalizzato solo dalla mancanza di una perfetta sincronia col labiale, ben si sposa con soundfx di buona fattura e coinvolgenti musiche che ricordano alcune pellicole classiche del cinema di guerra. Sul fronte multigiocatore, si segnala la possibilità di giocare in Lan (2 o 4 giocatori) o sui server Ubi.com, con delle nuove modalità create ad hoc per BiA : ogni giocatore umano controllerà un certo numero di bot, in sfide che vanno dal difendere una postazione dai tedeschi, liberare un edificio et similia, con buona pace degli amanti del DeathMatch, grande assente. Prima di paracadutarci sul commento finale, si ricorda che il titolo, pur non essendo eccessivamente cruento, mostra scene piuttosto drammatiche e con un linguaggio (relativamente) a tinte forti quindi, come dicono in televisione dopo che ci è stato propinato davvero di tutto se ne consiglia la visione solo ad un pubblico adulto e maturo...ma gli adulti sono davvero più maturi?
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Esiste un libro che, in tempi relativamente recenti, ha fatto la sua comparsa sugli scaffali delle librerie del BelPaese, che risponde al nome di "Banda di Fratelli" (edizioni TEA). Questo "war-book", racconta le gesta della 101esima aviotrasportata, durante i giorni del fatidico sbarco in Normandia. Oggi, la GearBox, sotto l'egida UbiSoft, ci propone la versione ludica di quei terribili giorni, e di quanto accadde subito prima e subito dopo il D-Day, in quella alba rosso sangue del 6 Giugno 1944. Mentre nel libro, chiara fonte d'ispirazione per il titolo in esame, si narrano le mosse della compagnia Easy, nel gioco ci troveremo a vivere o rivivere quanto videro e fecero i soldati del Team Screaming Eagle, grazie ad una particolareggiata ricostruzione storica e una buona dose di fantasia, sotto la guida del sergente Matt Baker (nostro alter-ego digitale e figura realmente esistita in quel drammatico periodo). La succitata unità delle "Aquile Urlanti" venne istituita, per volere di un certo generale Eisenhower, nell'Agosto del 1942. Il giorno quindici; quattro giorni dopo, il generale William C. Lee, comunicò alle sue reclute che era giunto il momento di presentarsi al loro "appuntamento col destino" : la Francia li attendeva ed essi erano chiamati a svolgere un ruolo determinante per la fine della guerra. Una curiosità : il D-Day per antonomasia è quello del 6 Giugno del '44 ma, in termini militari, si parla di D-Day per indicare la data e l'ora di un'azione ancora da definirsi, ma in base alle quali vanno coordinati i tempi delle azioni collegate. Con questa doverosa precisazione, voliamo ad analizzare nel dettaglio il titolo distribuito dalla UbiSoft. Impossibile, prima di passare alle cose "serie", non spendere due parole per l'ottima realizzazione del manuale. Completamente localizzato in Italiano, il volumetto allegato ci illustra la vita dei tredici componenti del team Screaming Eagle, con una panoramica sugli avversari e il periodo storico nel quale ci muoveremo. Inoltre, è allegata una mappa di generose dimensioni che ripercorre tutta la strada che saremo chiamati a seguire. Insomma, un valore aggiunto che merita senza meno una citazione.
La relativamente lunga installazione ci porterà alla creazione di un profilo utente, che ci accompagnerà per tutte le diciotto missioni di gioco, per quanto riguarda la modalità single player. Un sontuoso filmato interattivo ci guiderà per mano nella prima missione che fungerà essenzialmente da tutorial con uno squisito taglio cinematografico che strizza l'occhio a produzioni hollywoodiane, quali ad esempio "Salvate il Soldato Ryan", di S. Spielberg, giusto per citare un titolo. Dopo poche battute, nei panni di Baker, ci troveremo a guidare una squadra composta da un massimo di tre elementi e, proseguendo nel gioco, dovremo gestirne ben due, di team, con buona pace del nostro istinto "da Rambo", in favore di una attenta pianificazione. Gestire un team è di per se una cosa non propriamente semplice; gestirne due, potrebbe spaventare tanto il neofita quanto il gamer smaliziato, che magari predilige una maggiore semplicità d'azione in uno sparatutto in prima persona. Ma Brothers in Arms cela nel suo profondo l'anima di un FPS tattico, pregno si d'azione, ma ragionata e sottile, come una lama di luce che si insinua nell'oscurità delle forze avversarie. Grazie a una Intelligenza Artificiale di primissimo livello, BiA regala al giocatore la sensazione di comandare compagni intelligenti che non si limitano a seguire ordini attraverso un path predefinito, ma studiano il terreno e cercando sempre il miglior riparo o la migliore posizione di fuoco, compatibilmente con i nostri ordini. Ad aiutare il giocatore nel a volte difficile compito di gestire il proprio squadrone in situazioni concitate, arriva la prima vera novità di questo titolo, ovvero la Visuale Tattica, della quale dovreste vedere una foto qui in giro.
Grazie ad essa, avremo la possibilità di mettere il gioco "in pausa" ed analizzare la situazione da differenti punti di vista (dall'alto, lateralmente, panoramica sui nemici e le loro postazioni, etc). In questa modalità di "tempo sospeso", il titolo assumerà una tinta di una pregevole scala di grigi e noi potremo schierare al meglio i nostri commilitoni; sarà un crudo piacere "inchiodare" con la squadra di fuoco il nemico in un determinato punto mentre noi, con il nostro seguito, aggireremo i crucchi di turno e li prenderemo alle spalle, senza lasciar loro via di scampo. In tali situazioni, appare molto utile l'indicatore tattico che segnala quanto...il nemico è sotto il nostro fuoco e la relativa possibilità di fuga. Per spedire i nostri nemici nei verdi pascoli del cielo, avremo a disposizione una nutrita gamma di strumenti di morte. Dalla classica granata a frammentazione, al Browning m1918, passando per il Garand M1 e la mitragliatrice M1A1, finendo con pistole e carabine. Non mancherà inoltre la possibilità di guidare due mezzi corazzati, ovvero il carro armato Stuart M5A1 nonché il più famoso Sherman M4A1. Tuttavia, l'implementazione del modello di guida di questi mostri meccanici è sembrata relativamente ostica e non sempre precisa. Eccesso di realismo? Tecnicamente, il gameplay offerto dai signori della Gearbox per Bia è quanto di più lineare si sia visto in questo genere di giochi. In verità, nonostante gli spazi aperti e relativamente sconfinati nei quali ci muoveremo, saremo virtualmente obbligati a seguire dei "tunnel" predefiniti senza la benché minima libertà di movimento. Anche alcune situazioni "tattiche" nelle quali la collaborazione con la squadra diventa vitale - si scoprono essere dei "puzzle" risolvibili solo nel modo previsto dai programmatori, senza eccezione alcuna. Questo, tuttavia, non deve essere visto come un grave problema, ma solo come un pegno da "pagare" per vivere le avventure di BiA. Vero punto debole del titolo sta nell'impossibilità di salvare a piacimento, ma solo in specifici checkpoint, talvolta un po' troppo distanti fra loro...classica eredità da consolle!
Sul fronte video, ci troviamo di fronte ad un lavoro più che buono, anche se lontano, e molto, da titoli targati Valve o ID Software. Qualche lieve imprecisione grafica, unita a piccoli ma significativi episodi di compenetrazione, fanno da contraltare a panorami mozzafiato, edifici curatissimi e ambientazioni realistiche (i programmatori si sono recati sui luoghi mostrati nel gioco, scattando centinaia di foto!); anche i nostri commilitoni e gli avversari in generale vantano un numero di poligoni elevato, coperto da texture che, pur non facendo gridare al miracolo, vantano una buona fattura ed una piacevole realizzazione. Sottotono, forse, le armi, ma nulla di pericoloso! Fratelli in Armi, pur non disponendo di un motore fisico "dedicato", ha dalla sua un dignitoso sistema di ragdoll che ci regalerà movimenti realistici per tutti i personaggi, specie quando li impallineremo con il nostro M1903. Qualche piccola eccezione è rappresentata dai morti per deflagrazione (eccessivamente grottesca) e qualche avversario che, non accorgendosi di essere morto, rimane bellamente in piedi, magari comodamente poggiato contro un muro. Anche l'audio in generale è stato curato in maniera più che discreta. Un buon doppiaggio, penalizzato solo dalla mancanza di una perfetta sincronia col labiale, ben si sposa con soundfx di buona fattura e coinvolgenti musiche che ricordano alcune pellicole classiche del cinema di guerra. Sul fronte multigiocatore, si segnala la possibilità di giocare in Lan (2 o 4 giocatori) o sui server Ubi.com, con delle nuove modalità create ad hoc per BiA : ogni giocatore umano controllerà un certo numero di bot, in sfide che vanno dal difendere una postazione dai tedeschi, liberare un edificio et similia, con buona pace degli amanti del DeathMatch, grande assente. Prima di paracadutarci sul commento finale, si ricorda che il titolo, pur non essendo eccessivamente cruento, mostra scene piuttosto drammatiche e con un linguaggio (relativamente) a tinte forti quindi, come dicono in televisione dopo che ci è stato propinato davvero di tutto se ne consiglia la visione solo ad un pubblico adulto e maturo...ma gli adulti sono davvero più maturi?