Bruce Lee: Quest of the Dragon

Bruce Lee Quest of the Dragon
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Bruce Lee: Quest of the Dragon

Dire che Bruce Lee è stato il più grande interprete di arti marziali di tutti i tempi, è come dire che Jim Morrison è stato un grande poetà: un'affermazione molto limitante. Prima di essere un campione di arti maziali, Bruce Lee, è una figura molto complessa e articolata, vorrei che non lo dimenticaste mai. E' una leggenda, un guerriero, un uomo dalla sconfinata cultura e anche un filosofo, capace di creare il jeet kune do, più una filosofia che uno stile di combattimento, che alla potenza fisica affianca quella dello spirito.

Hanno rapito vostro padre, hanno profanato il vostro monastero e hanno rubato una reliquia d'oro contenente i più antichi segreti delle arti marziali. Che fare? Chiamare la polizia? L'FBI? L'esercito? No, non voi, voi siete Bruce Lee e potrete farcela solo con l'ausilio delle vostre forze. Così, armati di buona volontà nello sferrare cazzotti ai malcapitati\e di turno, affronterete l'organizzazione del Loto Nero e la temibile Dragon Lady al fine di riportare la pace. Per risolvere la questione potrete contare solo sui vostri calci, pugni e nunchaku: basteranno? Noi siamo ottimisti!



Segnati le ossa che te le mischio!
Giusto a scanso di equivoci, diciamo subito che Bruce Lee Quest of the Dragon è un picchiaduro a scorrimento, genere molto in voga una decina di anni or sono, e che sta ora rivivendo una seconda giovinezza: peccato solo che manchino prodotti decenti, piccolo particolare. Su PS2 qualche titolo carino ha fatto la sua comparsa: togliendo The Bouncer che ormai è datato e bruttino, ed evitando State of Emergency, va tenuto conto che da poco è uscito Barbarians, che non è malaccio. Su x-box invece, questo genere di giochi non conta dalla sua troppi esponenti: se proprio si vuole esagerare, si può gettare nella mischia Enclave, anche se l'inserimento sarebbe un po' forzato. Ci hanno pensato dunque i programmatori della Universal Interactive a colmare questa piccola lacuna, forgiando un prodotto, ahimè, non esente da pecche. Infatti, il prodotto della Ronin Entertainment risulta un picchiaduro a scorrimento limitato sia dalla mancanza di una sezione multiplayer, sia dalla presenza di un solo lottatore utilizzabile.

Altrimenti ci arrabbiamo!
Purtroppo, è il caso di dirlo, i parametri tecnici di questo gioco sono ben al di sotto delle aspettative. Infatti il grande Bruce è reso in maniera un po' grossolana e in tutta sincerità, anche senza fare i pignoli, qualche poligono in più non avrebbe guastato: le texture sono buone, ma la monotonia dei diversi scenari è derivata dalla piattezza e dalla ripetitività del fondale, peraltro parecchio scarno. I paesaggi sono molto colorati, ma troppo monotoni e ripetitivi, scarsamente interattivi e risultano infine troppo piatti, quasi a voler rappresentare un set di cartapesta. I personaggi hanno delle animazioni che non brillano per varietà e spettacolarità, sono troppo simili tra loro ed accentuano un senso di ripetitività che sembra permeare il gioco sotto tutti i punti di vista. Le animazioni hanno delle evidenti carenze dal punto di vista tecnico e sono anche abbastanza lente e prevedibili.

Bruce Lee: Quest of the Dragon
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Bruce Lee: Quest of the Dragon

Bruce Lee Quest of the Dragon può essere tranquillamente annoverato tra i picchiaduro a scorrimento, genere che dalla sua attualmente non conta tantissimi esponenti, ma che di sicuro qualcosa di meglio ha da offrire. La realizzazione tecnica, se proprio si vuole essere clementi raggiunge un livello qualitativo poco più che sufficiente, e si potrebbe anche chiudere un occhio se il gameplay non fosse noioso, ripetitivo e il sistema di controllo non fosse così ostico: anzi, non ostico, ma poco preciso e difettoso. Oltre queste considerazioni va anche tenuto conto del lavoro profuso dai programmatori nel voler ricostruire delle ambientazioni in pieno stile anni 70, e nell'aver ricreato molto puntigliosamente lo stile delle arti marziali del jeet kune do, di cui Bruce era appunto il fondatore e maggior esponente (e vorrei vedere). Purtroppo però non è bastato.