Bugdom
di
Redazione Gamesurf
Il bello di Bugdom é che ci si può distrarre per riprendere fiato, quando si presenta l'occasione, con tranquille passeggiate fra i fili d'erba, gli steli dei fiori, incrociando la variegata fauna che dimora in quei fantastici boschi in miniatura che sono i nostri giardini. Non ci sono tempi da rispettare, non c'é lo stress caratteristico di certi sparatutto. Il rischio potrà essere magari quello di perdere di vista la nostra missione, e di limitarci a godere il paesaggio di questo mondo così naif
Complice nel creare una atmosfera molto piacevole in questo nostro girovagare é anche la coinvolgente colonna sonora, che accompagna lo svolgersi dell'azione con estrema naturalezza, senza mai stancare, anche dopo diverse ore di gioco
Nel corso delle nostre passeggiate, troveremo dei bonus racchiusi all'interno delle noci sparse nei dieci livelli del gioco: contengono i punti, e danno la possibilità di recuperare più in fretta le ferite inferte dai nemici. Colpire il nemico, o infierire su di esso, non dà nessun vantaggio, a differenza di molti altri giochi. Si intravede in ciò un intento educativo inusuale negli sviluppatori di videogame. Probabilmente é il frutto anche di una mirata campagna di immagine basata sul principio del "political correct" da parte della Apple, desiderosa di rassicurare i genitori in procinto di acquistare un nuovo Mac per i propri figli
Per avere il massimo dei punti, dovremo invece liberare tutte le coccinelle imprigionate nelle ragnatele, di solito molto ben sorvegliate. In ciascun livello si ha diritto a un bonus di tremila punti raccogliendo tutte e quattro le foglie di un quadrifoglio azzurro, opportunamente nascoste qua e là. Sparse tra i dieci livelli, quattro ulteriori foglie dorate danno diritto ad un bonus finale di diecimila punti, una volta messo fuori combattimento il nostro principale avversario, il terribile Re Thorax
Malgrado ciò, resta in effetti l'impressione che in questo gioco il punteggio sia un elemento inserito più per consuetudine che per necessità o convinzione, mancando completamente qualsivoglia spirito competitivo che vada oltre il puro istinto di sopravvivenza. Il gioco ha una notevole variabililtà da un livello all'altro, e non é mai ripetitivo. Partendo da un prato, si dovranno affrontare scenari di tutti i tipi, dallo stagno all'alveare. In questo modo é garantita la possibilità di giocare a lungo, senza temere l'agguato della stanchezza o della noia
Complice nel creare una atmosfera molto piacevole in questo nostro girovagare é anche la coinvolgente colonna sonora, che accompagna lo svolgersi dell'azione con estrema naturalezza, senza mai stancare, anche dopo diverse ore di gioco
Nel corso delle nostre passeggiate, troveremo dei bonus racchiusi all'interno delle noci sparse nei dieci livelli del gioco: contengono i punti, e danno la possibilità di recuperare più in fretta le ferite inferte dai nemici. Colpire il nemico, o infierire su di esso, non dà nessun vantaggio, a differenza di molti altri giochi. Si intravede in ciò un intento educativo inusuale negli sviluppatori di videogame. Probabilmente é il frutto anche di una mirata campagna di immagine basata sul principio del "political correct" da parte della Apple, desiderosa di rassicurare i genitori in procinto di acquistare un nuovo Mac per i propri figli
Per avere il massimo dei punti, dovremo invece liberare tutte le coccinelle imprigionate nelle ragnatele, di solito molto ben sorvegliate. In ciascun livello si ha diritto a un bonus di tremila punti raccogliendo tutte e quattro le foglie di un quadrifoglio azzurro, opportunamente nascoste qua e là. Sparse tra i dieci livelli, quattro ulteriori foglie dorate danno diritto ad un bonus finale di diecimila punti, una volta messo fuori combattimento il nostro principale avversario, il terribile Re Thorax
Malgrado ciò, resta in effetti l'impressione che in questo gioco il punteggio sia un elemento inserito più per consuetudine che per necessità o convinzione, mancando completamente qualsivoglia spirito competitivo che vada oltre il puro istinto di sopravvivenza. Il gioco ha una notevole variabililtà da un livello all'altro, e non é mai ripetitivo. Partendo da un prato, si dovranno affrontare scenari di tutti i tipi, dallo stagno all'alveare. In questo modo é garantita la possibilità di giocare a lungo, senza temere l'agguato della stanchezza o della noia
Bugdom
Bugdom
Gli ideatori di Bugdom sono riusciti in un compito difficile: realizzare un videogioco che resterà tra i "grandi classici" della piattaforma MacOS. Avevano avuto in tal senso un mandato dalla Apple stessa, e non hanno deluso le aspettative. Rispetto a precedenti realizzazioni della Pangea, come Nanosaur, il passo in avanti è stato notevolissimo, sia per la giocabilità in senso stretto, assai migliorata, sia per la ricostruzione di ambienti e personaggi molto più accattivanti e psicologicamente coinvolgenti. Un gioco molto riuscito, quindi, ma che ha poche possibilità di trovare il plauso dei teenager, con la sua scarsa attitudine al combattimento e alla competitività.
Ottimo invece per dei genitori alla ricerca di un titolo per i bambini: e, statene certi, Bugdom non mancherà di conquistare anche voi.
Ottimo invece per dei genitori alla ricerca di un titolo per i bambini: e, statene certi, Bugdom non mancherà di conquistare anche voi.