Buggy Heat

di Redazione Gamesurf
Questo secondo titolo CRI per Dreamcast ha destato grande curiosità ed interesse fin dai primi screenshot apparsi in rete e l'attesa per la sua uscita cresceva di pari passo col numero di immagini diffuse. Finalmente, dopo essere stato rinviato per risolvere alcuni problemi di guidabilità delle vetture che affliggevano la prima beta, Buggy Heat ha fatto la sua comparsa ma, forse proprio a causa delle grandi attese che aveva suscitato, lascia un po' d'amaro in bocca non riuscendo a convincere fino in fondo. Vediamo perché. Per chi non lo conoscesse, Buggy Heat é un gioco di corse fuoristrada di stampo prettamente Arcade che dà la possibilità di scegliere 8 differenti veicoli, dai tradizionali buggy a Jeepponi di vario tipo, per disputare 3 campionati (Normal, Hard ed Expert) articolati su 6 circuiti base riproposti in condizioni climatiche differenti. Più esattamente, nel primo campionato si dovranno affrontare 3 circuiti, nel secondo 4 e nell'ultimo ed ovviamente più impegnativo, tutti e 6. Terminando il livello "Expert" in prima posizione si otterà una nona macchina, la fantastica Beelzebub, un gioiellino che si rivela eccezionale su tutti i terreni ed in ogni condizione climatica

Oltre alla modalità Championship é possibile scegliere tra Time Attack per migliorare i propri record e VS Game per sfidare in split screen un amico o anche lo stesso computer. A tal proposito va subito detto che un bel punto a favore del titolo in questione é proprio un'Intelligenza Artificiale di ottimo livello. Gli avversari in Buggy Heat sembrano davvero "in carne ed ossa", non esiteranno a chiudervi le traiettorie migliori e ad ostacolarvi in tutti i modi possibili, non perderanno occasione per speronarvi e mandarvi in testacoda così come, d'altro canto, non sarà difficile vederli commettere errori "umani" di ogni tipo, finire lunghi in una staccata, larghi nella curva successiva e così via. Le routine comportamentali delle vetture risultano piuttosto realistiche e convincenti, forse anche troppo trattandosi di un Arcade; perdere irrimediabilmente il controllo della vettura finendo in sovrasterzo sarà una spiacevole ma inevitabile costante delle prime partite ma, una volta trovato il mezzo più congeniale alle proprie caratteristiche di guida e, soprattutto, una volta trovati i giusti settaggi, impadronirsi del sistema di controllo non richiederà più di qualche ora. Per quanto riguarda i settaggi, devo dire che in questo gioco, più che in altri dello stesso genere, rivestono un'importanza davvero notevole, quasi prioritaria. Modificare parametri come la taratura delle sospensioni, il grip dei pneumatici, la rapportatura del cambio e la risposta dei freni é condizione fondamentale per rendere guidabili ed efficacemente gestibili le vetture sui vari tracciati. Passando all'aspetto estetico del titolo, va detto che l'impatto visivo é impressionante; le vetture dall'aspetto un po' "giocattoloso" (ricordanno tanto le macchinine radiocomandate) sono tutte ottimamente realizzate e la possibilità di sceglierne la colorazione (tra 3 disponibili) e di personalizzarne gli stickers rappresenta una golosa chicca per i più fanatici. Se le macchine denotano una cura dei particolari non trascurabile, le piste non sono da meno anche se i programmatori non sembrano aver riservato le stesse attenzioni di stages come Perù e Russia, davvero incredibili, ai restanti tracciati. Ciononostante tutti i percorsi sono su uno standard qualitativo davvero elevato grazie ad un notevole impatto scenografico e ad un uso delle texture decisamente convincente. L'assenza del clipping e di ogni altro principale difetto grafico, unita ad un frame rate senza incertezze, completano il panorama rendendo Buggy Heat una vera gioia per gli occhi. Di ottimo livello anche i replay che meriterebbero di essere visti dopo ogni gara tanto sono curati. L'alto livello grafico é inficiato solamente da una ridicola rappresentazione degli spruzzi provocati dal passaggio su pozzanghere e terreni fangosi mentre più che accetabili, sebbene non troppo esaltanti, sono le nuvole di polvere sollevate sul terreno asciutto. Se l'impegno profuso nella realizzazione grafica é palese e non ha mancato di dare i suoi frutti, la stessa cosa non può dirsi per il Sonoro. Assolutamente insignificanti le musiche di accompagnamento, al limite della decenza i rombi dei motori e tutti gli altri effetti sonori. Dopo un paio d'ore, se non fosse per quel minimo d'atmosfera che comunque contribuiscono a creare, verrebbe quasi voglia di togliere il volume e di metter sù qualcosa di decente nello stereo