Burnout

di Redazione Gamesurf
Dopo oltre un anno di speculazioni e foto più che promettenti, il progetto "corsaiolo" di Criterion Software diventa realtà negli slot orizzontali/verticali delle PlayStation 2 di mezzo globo. Originariamente inserito nelle release list come Shiny Red Car (poi semplicemente con l'acronimo SRC) per il semplice motivo che le foto disponibili ritraevano un'auto rossa scintillante, Burnout é stato completato proprio alla fine di questa estate ed é pronto a raggiungere i negozi in contemporanea col suo fratellino AirBlade... anch'esso realizzato dal gruppo inglese responsabile di alcuni celebri tool di sviluppo per il 128 bit Sony

COLPIRE NEL MUCCHIO
Allontanate Gran Turismo 3: A-Spec, disperdete ogni pensiero relativo a Grand Theft Auto 3, all'ennesimo Destruction Derby o a qualcosa anche solo lontanamente simile a Crazy Taxi: Burnout é guida arcade, veloce e disinteressata (o quasi) allo stato puro. In un certo senso il titolo Criterion é una tra le cose più vicine a Ridge Racer V che abbia graziato la softeca del monolite nero dalla sua nascita a oggi... per quanto le differenze con la celebrata saga Namco rimangano piuttosto evidenti
In Burnout il giocatore é chiamato in primo luogo, infatti, non ad affrontare la solita risma di avversari sul consueto ordine dei tre giri in cui affrontare curve a gomito, rettilinei, tornanti e asperità varie offerte dalla conformazione dei tracciati... no, quanto più a fronteggiare il marasma del traffico cittadino (o quasi), cercando di uscirne indenne e battagliando contemporaneamente con altri tre piloti computerizzati. Insomma, il fulcro di Burnout non é il riuscire ad affrontare alla perfezione ogni curva, addomesticare ogni entrata in un tunnel o quant'altro, quanto più quello di sopravvivere alla morsa del (poco) tempo che intercorre tra ogni checkpoint, cercando di evitare quanti più ostacoli il traffico che rende vive le ambientazioni di Burnout ci pone di fronte
Ogni scontro con altre vetture, infatti, porta ad alcune animazioni e replay che fanno perdere al giocatore secondi preziosi e, soprattutto, posizioni all'interno della classifica dei quattro contendenti. Come é giusto che sia, ogni tracciato prevede che il giocatore riesca a terminare con successo i tre giri occupando alla fine della gara la posizione richiesta per poter oltrepassare con successo la prova. Vista la lunghezza decisamente elevata dei tracciati (in media quasi due minuti per portare a termine un giro) la situazione non é propriamente di tutto relax... In Burnout, insomma, non si può mai dire di avere in mano la gara fino a quando non si é tagliato il traguardo, dato che ogni angolo può far spuntare un camion, un pullman, un autotreno, un incrocio che si concretizza in uno spettacolare ma dannosissimo incidente che porta velocemente alla testa della corsa qualcuno di diverso dal giocatore. In questi casi si suole, giustamente, rielencare velocemente almeno un semestre di santi ufficialmente riportati dai calendari..