Burnout

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La sfida sui titoli di guida è più che mai accesa sulle nuove console, essendo il genere, in antitesi a quelli sportivi, più apprezzato dal pubblico. Così anche l'Xbox riceve la sua versione di Burnout, un titolo di guida che ha l'indubbio pregio, a prima vista, di correre a 60 fps: un bel biglietto da visita per un gioco come questo.

Burnout è stato sviluppato dalla Criterion; responsabile per lo sviluppo del motore grafico Renderware che viene usato anche in questo caso. Ci si è voluti discostare da titoli alla Gran Turismo per intenderci: Burnout è fondamentalmente un arcade dove il ruolo del multiplayer sta in una posizione di primo piano.

L'idea dietro a Burnout è molto semplice: con una guida spericolata si raggiungono migliori traguardi. Se in realtà questo sembra essere il motivo ispiratore di quasi ogni gioco di guida, specie arcade, questa volta la succitata affermazione deve essere intesa alla lettera. Non solo bisogna compiere manovre azzardate per guadagnare metri e tempo ma si deve guidare in contromano contro il traffico, sfiorare le altre auto in sorpassi quasi impossibili e arrivare in derapata sulle curve per guadagnarsi maggior tempo in gara.

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Questi rischi vanno presi allo scopo di ottenere un effetto turbo che si può utilizzare una volta riempita la relativa sbarra di energia posta nell'angolo basso a sinistra dello schermo. Fino a che non è riempita completamente non è possibile utilizzare la nitro mentre gli incidenti a cui si va incontro hanno l'effetto di diminuire la carica costringendo dunque ad una guida attentissima per non vanificare lo sforzo fatto. Il risultato di una guida precisa è però completamente appagante.

L'auto schizza via con uno scatto impressionante degno dei bolidi visti in "The Fast & the Furious" e con un effetto grafico simile all'apertura prolungata dell'obiettivo di una macchina fotografica. Ovviamente tale bonus è meglio utilizzarlo in tratti rettilinei dato che la possibilità di sterzare in maniera controllata viene ridotta al minimo.
Purtroppo non sembra che l'effetto nitro consenta di guadagnare molto terreno, come se gli avversari lo usassero a loro volta. Comunque la soddisfazione di passare come veri bolidi nel traffico è grande.

All'inizio del gioco non ci sono molte macchine tra cui scegliere, solo 4, ma altre auto sono sbloccabili man mano che si procede attraverso i 14 tracciati.
Anche il settaggio della difficoltà determina le possibilità di scelta. Giocando a livello hard, ad esempio, si può usare solo un'auto sportiva o un camion.
I tracciati hanno dimensioni davvero enormi e anche alle massime velocità ci vuole del tempo per completare un solo giro, cosa che da sola fa capire quanto lunga sia ogni pista.

Dal punto di vista dell'ambientazione c'è una buona varietà di situazioni con gare di velocità su dritte autostrade, prove di abilità su strade bagnate o in notturna, percorsi in zone cittadine con il traffico a far da guastafeste o più rilassanti guide attraverso boschi. Il traffico è presente, come si diceva, ma non è mai tanto ingombrante da far diventare Burnout un semplice slalom di precisione.

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Burnout cerca spazio tra i concorrenti su 4 ruote: dovrebbe trovarne in virtù di un'idea simpatica e di un livello di sfida alto. Forse non è il titolo da comprare se non si è amanti dei racing game ma, viceversa, può essere un piacevole diversivo dai soliti arcade.

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