Burnout Dominator
di
Alberto Ziello
In attesa del primo vero episodio di nuova generazione (Burnout 5 è già in lavorazione), la serie ideata da Criterion è passata temporaneamente nelle mani di uno dei numerosi studi interni di Electronic Arts. Ne è uscito fuori il qui presente Burnout Dominator, capitolo destinato esclusivamente a PlayStation 2 e PSP, nonché punto d'incontro fra quanto visto nei primi tre episodi e la rivoluzione messa in atto nell'ultimo controverso Revenge. È innegabile che certe scelte rappresentino dei nemmeno troppo velati passi indietro, soprattutto per quanto riguarda il traffico, diventato nuovamente un ostacolo per le vetture che scendono in pista. Eliminata la possibilità di utilizzare le macchine che scorrazzano placidamente durante le gare come veri e propri mezzi per realizzare Takedown, si è ritornati ad un gameplay indirizzato verso le corse nude e crude.
È l'alta velocità a rappresentare il fulcro del gioco, affiancata prepotentemente da scorrettezze e infrazioni del codice stradale, modo unico e univoco per ottenere boost e sfrecciare sull'asfalto cittadino. I due elementi tendono a legarsi e concatenarsi, visto che la barra del turbo si caricherà solo guidando contromano, durante le derapate oppure dopo l'esecuzione di uno o più Takedown. Unendo più infrazioni di seguito si agisce sul moltiplicatore di Burnout, che porta all'allungamento del periodo del superboost a disposizione. Questa è sostanzialmente la struttura portante di Burnout Dominator, capace di mettere sul piatto alcune novità e rivedere la presa di posizione dei programmatori evidenziata nel precedente Revenge.
FACCIAMO LA CONTA
Il cuore pulsante del prodotto messo in piedi da Electronic Arts è rappresentato dal Tour Mondiale, composto da sette diverse categorie nelle quali sono presenti svariate competizioni da completare. Si va dalla gara classica all'obbligo di eseguire un numero predeterminato di Takedown, passando per obiettivi più specifici e solitamente legati all'esecuzione di particolari scorrettezze. Tolta la mappa, presente nel precedente episodio, Burnout Dominator ripropone su PSP un menu essenziale con gare da portare a termine in sequenza e medaglie assegnate sulla base del risultato ottenuto. All'aumentare delle medaglie d'oro corrispondono ricompense sempre più succulente, solitamente rappresentate da nuove fiammanti automobili. Alcuni extra sono invece slegati all'esito della singola corsa e vengono segnalati man mano che si avanza nel gioco.
L'eliminazione del traffico quale possibile variante per l'esecuzione di Takedown ha inevitabilmente riportato la serie ai fasti adrenalinici di un tempo. Ora è necessaria una maggiore attenzione, unita alla capacità di scansare le vetture che provengono in senso opposto all'ultimo secondo, in modo da guadagnare una dose extra di boost e fare assaggiare un po' di polvere agli avversari. A tal proposito va detto che i concorrenti messi in campo e controllati dalla CPU si dimostrano particolarmente vivaci e in grado di compiere manovre del tutto inaspettate: può capitare di vederli zigzagare per evitare di essere superati o di entrare aggressivamente in curva, per poi urtare l'automobile controllata dall'utente con estrema violenza. In caso di incidente si può agire su quel che resta della propria auto e fare in modo di coinvolgere più avversari possibili, in modo da ottenere punti aggiuntivi e ripartire con una buona dose di turbo (magari attivando anche il Crashbreaker, una sorta di autodistruzione del bolide utilizzato in gara).
Ciò che più colpisce è però la completa rimozione della modalità Crash, nella quale ci si doveva gettare follemente in mezzo al traffico e coinvolgere più mezzi possibili in incidenti mastodontici. In effetti Revenge presentava fin troppe sezioni di questo tipo, ma la decisione di eliminare completamente una divertente alternativa al leit motiv principale non si può certo definire saggia. L'intenzione di Criterion era infatti quella di rendere più vario il pacchetto ludico a disposizione del giocatore, che ora si ritrova con competizioni divertenti ma tendenzialmente troppo simili tra loro. Aggiunta gradita è invece la modalità "Record Breaker", svincolata da obiettivi da portare a termine e tendenzialmente utile per conoscere meglio i circuiti e scovare i numerosi percorsi alternativi.
UNA STORIA DI CIAMBELLE E BUCHI
Privo di una qualsivoglia modalità online, Burnout Dominator si distingue per la presenza di un multiplayer ad hoc per sei persone piuttosto divertente e ben confezionato. Sul fronte tecnico si segnala una realizzazione impeccabile di tracciati e automobili, entrambi contraddistinti da un elevato dettaglio poligonale e da texture di indubbia qualità. I difetti rispondono al nome di caricamenti piuttosto lunghi (uno degli annosi problemi che tormentano lo streaming di dati via UMD della maggior parte dei giochi per PSP) e frame rate non sempre stabile. Nelle situazioni più concitate capita infatti di riscontrare qualche calo abbastanza vistoso, ma fortunatamente incapace di inficiare l'esperienza ludica globale. Da lodare invece la fisica realistica e l'utilizzo di effetti grafici particolarmente accattivanti, pronti ad esplodere su schermo soprattutto durante i Takedown. Buono anche il comparto sonoro, sebbene la soundtrack sia meno ispirata rispetto ai precedenti capitoli della serie. Un elemento che non scoraggerà i numerosi fan di Burnout, che si ritroveranno tra le mani il miglior episodio portatile attualmente disponibile sul mercato e uno dei più riusciti racing game arcade degli ultimi tempi...
È l'alta velocità a rappresentare il fulcro del gioco, affiancata prepotentemente da scorrettezze e infrazioni del codice stradale, modo unico e univoco per ottenere boost e sfrecciare sull'asfalto cittadino. I due elementi tendono a legarsi e concatenarsi, visto che la barra del turbo si caricherà solo guidando contromano, durante le derapate oppure dopo l'esecuzione di uno o più Takedown. Unendo più infrazioni di seguito si agisce sul moltiplicatore di Burnout, che porta all'allungamento del periodo del superboost a disposizione. Questa è sostanzialmente la struttura portante di Burnout Dominator, capace di mettere sul piatto alcune novità e rivedere la presa di posizione dei programmatori evidenziata nel precedente Revenge.
FACCIAMO LA CONTA
Il cuore pulsante del prodotto messo in piedi da Electronic Arts è rappresentato dal Tour Mondiale, composto da sette diverse categorie nelle quali sono presenti svariate competizioni da completare. Si va dalla gara classica all'obbligo di eseguire un numero predeterminato di Takedown, passando per obiettivi più specifici e solitamente legati all'esecuzione di particolari scorrettezze. Tolta la mappa, presente nel precedente episodio, Burnout Dominator ripropone su PSP un menu essenziale con gare da portare a termine in sequenza e medaglie assegnate sulla base del risultato ottenuto. All'aumentare delle medaglie d'oro corrispondono ricompense sempre più succulente, solitamente rappresentate da nuove fiammanti automobili. Alcuni extra sono invece slegati all'esito della singola corsa e vengono segnalati man mano che si avanza nel gioco.
L'eliminazione del traffico quale possibile variante per l'esecuzione di Takedown ha inevitabilmente riportato la serie ai fasti adrenalinici di un tempo. Ora è necessaria una maggiore attenzione, unita alla capacità di scansare le vetture che provengono in senso opposto all'ultimo secondo, in modo da guadagnare una dose extra di boost e fare assaggiare un po' di polvere agli avversari. A tal proposito va detto che i concorrenti messi in campo e controllati dalla CPU si dimostrano particolarmente vivaci e in grado di compiere manovre del tutto inaspettate: può capitare di vederli zigzagare per evitare di essere superati o di entrare aggressivamente in curva, per poi urtare l'automobile controllata dall'utente con estrema violenza. In caso di incidente si può agire su quel che resta della propria auto e fare in modo di coinvolgere più avversari possibili, in modo da ottenere punti aggiuntivi e ripartire con una buona dose di turbo (magari attivando anche il Crashbreaker, una sorta di autodistruzione del bolide utilizzato in gara).
Ciò che più colpisce è però la completa rimozione della modalità Crash, nella quale ci si doveva gettare follemente in mezzo al traffico e coinvolgere più mezzi possibili in incidenti mastodontici. In effetti Revenge presentava fin troppe sezioni di questo tipo, ma la decisione di eliminare completamente una divertente alternativa al leit motiv principale non si può certo definire saggia. L'intenzione di Criterion era infatti quella di rendere più vario il pacchetto ludico a disposizione del giocatore, che ora si ritrova con competizioni divertenti ma tendenzialmente troppo simili tra loro. Aggiunta gradita è invece la modalità "Record Breaker", svincolata da obiettivi da portare a termine e tendenzialmente utile per conoscere meglio i circuiti e scovare i numerosi percorsi alternativi.
UNA STORIA DI CIAMBELLE E BUCHI
Privo di una qualsivoglia modalità online, Burnout Dominator si distingue per la presenza di un multiplayer ad hoc per sei persone piuttosto divertente e ben confezionato. Sul fronte tecnico si segnala una realizzazione impeccabile di tracciati e automobili, entrambi contraddistinti da un elevato dettaglio poligonale e da texture di indubbia qualità. I difetti rispondono al nome di caricamenti piuttosto lunghi (uno degli annosi problemi che tormentano lo streaming di dati via UMD della maggior parte dei giochi per PSP) e frame rate non sempre stabile. Nelle situazioni più concitate capita infatti di riscontrare qualche calo abbastanza vistoso, ma fortunatamente incapace di inficiare l'esperienza ludica globale. Da lodare invece la fisica realistica e l'utilizzo di effetti grafici particolarmente accattivanti, pronti ad esplodere su schermo soprattutto durante i Takedown. Buono anche il comparto sonoro, sebbene la soundtrack sia meno ispirata rispetto ai precedenti capitoli della serie. Un elemento che non scoraggerà i numerosi fan di Burnout, che si ritroveranno tra le mani il miglior episodio portatile attualmente disponibile sul mercato e uno dei più riusciti racing game arcade degli ultimi tempi...
Burnout Dominator
8
Voto
Redazione
Burnout Dominator
Burnout Dominator scalza dal podio i concorrenti e va a prendersi la palma di miglior gioco di corse arcade per PSP. L'ottimo comparto audiovisivo va ad affiancarsi ad una migliorata sensazione di velocità, soprattutto rispetto a Burnout Legends, e ad una struttura di gioco riportata ai fasti del passato. Un gioco convincente, adrenalinico e piuttosto impegnativo.