Bust a Move DS
di
Pochi sono i videogiochi che hanno saputo replicare l'inestinguibile divertimento provocato dalle immediate quanto semplici sessioni di Tetris su Game Boy.
Il puzzle-game che forse ha saputo maggiormente avvicinarsi a quella fortunata formula è Bust-A-Move. Dapprima uscito nelle sale giochi, dove ha saputo catturare gli sguardi delle ragazzine (e dei ragazzi che si assiepavano attorno a loro), e poi replicato su buona parte delle console casalinghe, non poteva esimersi dal fare la sua comparsa anche sull'ultima piattaforma portatile Nintendo.
Tentare di alterare i connotati ad una struttura già collaudata e attraente, proprio grazie alla sua semplicità, avrebbe rappresentato un rischio troppo grosso. Eppure qualche cosa per rendere unica e "diversa" la versione DS, piattaforma che ambisce a introdurre sempre qualche novità mediante lo sfruttamento delle sue appendici inedite (come il pennino, il doppio schermo e il microfono), bisognava inventarsela.
In questo caso quelli di Happy Happening sono riusciti a coniugare bene il verbo "to touch" al presente, rivitalizzando il gameplay mediante l'utilizzo della stilo per controllare il lancio delle palline, ma al tempo stesso lasciando praticamente inalterata la ricetta con la quale è stato sfornato ogni Bust-A-Move.
Il nostro compito rimarrà quindi sempre quello: cercare di eliminare tutte le palline presenti su schermo, lanciandone altre che vadano a combaciare con le sfere dello stesso colore, per poterle così rimuovere. Tutto inalterato quindi, se non fosse appunto per il nuovo attrezzo utilizzato dai due draghetti (o dagli altri personaggi selezionabili): un elastico, che sostituisce l'attrezzo "a freccia" originale e va teso col pennino, per scagliare la pallina una volta che si è impostata la traiettoria di lancio. In pratica la meccanica rimane la stessa, cambia solo il movimento che deve compiere la nostra mano.
Mentre si tende l'elastico viene spontaneo chiedersi se sarebbe stato possibile, grazie alla analogicità dei comandi, immettere anche una componente che, in base alla tensione apportata all'elastico, alterasse la potenza del lancio, magari facendo intervenire anche una qualche forza dinamica di gravità.
Questo per farvi intendere che forse, al di là dell'aver riprodotto fedelmente le meccaniche del titolo originale, si sente forse la mancanza di un minimo d'innovazione. Certo l'uso del pennino è un qualcosa che attrae sempre, che rende la giocabilità su DS comunque interessante grazie a quel pizzico di novità, alla capacità staccarci dagli usurati joypad e dai loro stick e pulsanti sempre uguali. Però alla fine non si può sperare di rimanere a bocca aperta di fronte a quest'ultima rivisitazione dei draghetti spara-bolle.
Anche perché, se non si gradisce l'utilizzo del pennino, è pur sempre possibile giocare alla vecchia maniera tramite i tasti direzionali. Rimane così l'elastico, ma la meccanica sostanzialmente è la stessa delle precedenti versioni sulle altre console. L'unica altra componente innovativa è la possibilità di tenere una bolla (di qualsiasi tipo, anche quelle bonus) a portata di mano e poter scegliere il momento giusto in cui utilizzarla. Un' aggiunta strategica interessante, ma tutto sommato di poco conto.
Anche in quanto a modalità selezionabili la linea di condotta proposta dagli sviluppatori è quanto mai lineare: in single player possiamo scegliere tra endless, puzzle e vs cpu.
La prima consente di proseguire "all'infinito" finché le bolle non raggiungono il limite prefissato (la classica formula alla Tetris, in cui si continua fino a quando i blocchi non raggiungono la cima). La seconda è quella più varia: permette di scegliere tra 25 differenti mix di schemi. Si può cercare di stabilire il record su un singolo mix, oppure tentare di portare a termine una sequenza, scegliendo tra una composizione di livelli, di cinque in cinque, raggiungendo così il vero completamento ufficiale del gioco.
Infine si può cercare di sfidare il computer, nella classica modalità versus, in cui scambiarsi i dispetti a suon di bolle sparate all'avversario quando meno se lo aspetta.
E' scontato sottolineare quanto la modalità versus guadagni in quanto a divertimento quando al posto della cpu c'è un amico, un avversario umano.
E' possibile giocare in multiplayer fino ad un massimo di 4 amici contemporaneamente (scegliendo a quale dei tre avversari inviare la "bastardata" riffa di palline a sorpresa), anche con una sola copia del gioco, mediante il game-sharing, anche se ovviamente si accede al multyplayer completo solo se ogni giocatore possiede il gioco originale.
Raggiungere il finale del gioco è poca cosa, la vera gara per il single-player è rappresentata dallo sfidarsi in continuazione per migliorare sempre i propri tempi e la modalità "endless" è la classica formula di gioco in grado di farci rimanere incollati al DS per ore ed ore, senza una motivazione particolare, rendendoci semplicemente impossibile riuscire a distaccarci dal pennino finchè la scritta "game over" non ci separi.
Il multiplayer invece sarà sempre in grado di solleticarci per quelle occasioni da "facciamo una partitina a...?" che poi si tramutano in sfide interminabili, dalle quali sono capaci di distoglierci solamente i crampi della fame o i limiti delle batterie.
Tecnicamente non ci si possono aspettare miracoli: la grafica come al solito è cartoonesca e la palette grafica apprezzabile, sempre che apprezziate i toni vivaci. A volte non è facile distinguere un colore dall'altro (ad esempio il nero dal grigio scuro, o il rosso dall'arancione), anche se solo in condizioni di scarsa visibilità dello schermo.
Il puzzle-game che forse ha saputo maggiormente avvicinarsi a quella fortunata formula è Bust-A-Move. Dapprima uscito nelle sale giochi, dove ha saputo catturare gli sguardi delle ragazzine (e dei ragazzi che si assiepavano attorno a loro), e poi replicato su buona parte delle console casalinghe, non poteva esimersi dal fare la sua comparsa anche sull'ultima piattaforma portatile Nintendo.
Tentare di alterare i connotati ad una struttura già collaudata e attraente, proprio grazie alla sua semplicità, avrebbe rappresentato un rischio troppo grosso. Eppure qualche cosa per rendere unica e "diversa" la versione DS, piattaforma che ambisce a introdurre sempre qualche novità mediante lo sfruttamento delle sue appendici inedite (come il pennino, il doppio schermo e il microfono), bisognava inventarsela.
In questo caso quelli di Happy Happening sono riusciti a coniugare bene il verbo "to touch" al presente, rivitalizzando il gameplay mediante l'utilizzo della stilo per controllare il lancio delle palline, ma al tempo stesso lasciando praticamente inalterata la ricetta con la quale è stato sfornato ogni Bust-A-Move.
Il nostro compito rimarrà quindi sempre quello: cercare di eliminare tutte le palline presenti su schermo, lanciandone altre che vadano a combaciare con le sfere dello stesso colore, per poterle così rimuovere. Tutto inalterato quindi, se non fosse appunto per il nuovo attrezzo utilizzato dai due draghetti (o dagli altri personaggi selezionabili): un elastico, che sostituisce l'attrezzo "a freccia" originale e va teso col pennino, per scagliare la pallina una volta che si è impostata la traiettoria di lancio. In pratica la meccanica rimane la stessa, cambia solo il movimento che deve compiere la nostra mano.
Mentre si tende l'elastico viene spontaneo chiedersi se sarebbe stato possibile, grazie alla analogicità dei comandi, immettere anche una componente che, in base alla tensione apportata all'elastico, alterasse la potenza del lancio, magari facendo intervenire anche una qualche forza dinamica di gravità.
Questo per farvi intendere che forse, al di là dell'aver riprodotto fedelmente le meccaniche del titolo originale, si sente forse la mancanza di un minimo d'innovazione. Certo l'uso del pennino è un qualcosa che attrae sempre, che rende la giocabilità su DS comunque interessante grazie a quel pizzico di novità, alla capacità staccarci dagli usurati joypad e dai loro stick e pulsanti sempre uguali. Però alla fine non si può sperare di rimanere a bocca aperta di fronte a quest'ultima rivisitazione dei draghetti spara-bolle.
Anche perché, se non si gradisce l'utilizzo del pennino, è pur sempre possibile giocare alla vecchia maniera tramite i tasti direzionali. Rimane così l'elastico, ma la meccanica sostanzialmente è la stessa delle precedenti versioni sulle altre console. L'unica altra componente innovativa è la possibilità di tenere una bolla (di qualsiasi tipo, anche quelle bonus) a portata di mano e poter scegliere il momento giusto in cui utilizzarla. Un' aggiunta strategica interessante, ma tutto sommato di poco conto.
Anche in quanto a modalità selezionabili la linea di condotta proposta dagli sviluppatori è quanto mai lineare: in single player possiamo scegliere tra endless, puzzle e vs cpu.
La prima consente di proseguire "all'infinito" finché le bolle non raggiungono il limite prefissato (la classica formula alla Tetris, in cui si continua fino a quando i blocchi non raggiungono la cima). La seconda è quella più varia: permette di scegliere tra 25 differenti mix di schemi. Si può cercare di stabilire il record su un singolo mix, oppure tentare di portare a termine una sequenza, scegliendo tra una composizione di livelli, di cinque in cinque, raggiungendo così il vero completamento ufficiale del gioco.
Infine si può cercare di sfidare il computer, nella classica modalità versus, in cui scambiarsi i dispetti a suon di bolle sparate all'avversario quando meno se lo aspetta.
E' scontato sottolineare quanto la modalità versus guadagni in quanto a divertimento quando al posto della cpu c'è un amico, un avversario umano.
E' possibile giocare in multiplayer fino ad un massimo di 4 amici contemporaneamente (scegliendo a quale dei tre avversari inviare la "bastardata" riffa di palline a sorpresa), anche con una sola copia del gioco, mediante il game-sharing, anche se ovviamente si accede al multyplayer completo solo se ogni giocatore possiede il gioco originale.
Raggiungere il finale del gioco è poca cosa, la vera gara per il single-player è rappresentata dallo sfidarsi in continuazione per migliorare sempre i propri tempi e la modalità "endless" è la classica formula di gioco in grado di farci rimanere incollati al DS per ore ed ore, senza una motivazione particolare, rendendoci semplicemente impossibile riuscire a distaccarci dal pennino finchè la scritta "game over" non ci separi.
Il multiplayer invece sarà sempre in grado di solleticarci per quelle occasioni da "facciamo una partitina a...?" che poi si tramutano in sfide interminabili, dalle quali sono capaci di distoglierci solamente i crampi della fame o i limiti delle batterie.
Tecnicamente non ci si possono aspettare miracoli: la grafica come al solito è cartoonesca e la palette grafica apprezzabile, sempre che apprezziate i toni vivaci. A volte non è facile distinguere un colore dall'altro (ad esempio il nero dal grigio scuro, o il rosso dall'arancione), anche se solo in condizioni di scarsa visibilità dello schermo.