Call of Duty 4: Modern Warfare
di
Marco Modugno
Sessant'anni avanti. Questo l'arco temporale che separa il terzo capitolo della saga di Call of Duty, l'unico targato TreeArch prima della reentry di Infinity Ward, ed il quarto, opportunamente sottotitolato Modern Warfare quasi a voler sancire subito, al di là d'ogni dubbio, la cesura netta con il passato.
Diciamocelo francamente. Nonostante l'apprezzabile sforzo compiuto da Electronic Arts per rinvigorire il genere, aggiungendo al menu del suo Airborne l'apprezzabile opzione del lancio iniziale con il paracadute e l'implementazione dei miglioramenti delle armi, l'accoppiata FPS e Seconda Guerra Mondiale aveva già segnato il passo da un pezzo.
Dopo aver passato ore a mangiare sabbia umida sulla spiaggia di Omaha, vagare tra i bocages normanni, congelarci gli scarponi nelle Ardenne e prenderci colpi di sole in Nord Africa, sentivamo tutti, chi più chi meno, il bisogno di qualcosa di nuovo.
Magari, perché no, un'ambientazione più attuale e vicina ai drammatici scenari presentati sui nostri teleschermi dai notiziari della sera, come quella che un altro capolavoro, Battlefield 2, ci aveva fatto assaggiare, però solo nella dimensione multigiocatore.
Anche alla Inifinity Ward, che pure deve allo scenario anni '40 la sua fortuna con la serie COD, dovevano averne abbastanza di operazioni Overlord, Market Garden e Varsity. La confezione di COD4, infatti, ci porta avanti nel tempo fino ai giorni nostri, coinvolgendoci in prima persona, è il caso di dirlo, in un'avvincente ed adrenalinica sequenza di eventi bellici che citano a piene mani l'attualità più recente.
C'è il fondamentalismo islamico, ci sono gli scontri casa per casa in stile Fallujah e Ramallah, la frenetica ricerca di contrabbandieri nucleari nelle repubbliche ex-sovietiche e i colpi di mano notturni nei panni neri di un incursore delle forze speciali. Il tutto condensato in una trama che, ahimè, se ne va via in un massimo di 6 ore, un paio in più se deciderete di giocare al massimo livello di difficoltà.
Il ritmo, sia che indossiate la mimetica da climi aridi del Corpo dei Marines degli Stati Uniti che indossiate la tuta nera di un commando del SAS britannico, non scende mai, coinvolgendo il giocatore in una catena inarrestabile di eventi alternati da scene cinematiche che spiegano l'evolversi della trama, spesso vissute in prima persona.
Il risultato è una storia ben confezionata e credibile, sia pure da un punto di vista squisitamente "cinematografico", che non ha nulla da invidiare ad un romanzo d'azione di Tom Clancy o Harold Coyle.
Basterebbe questo, tutto sommato, se supportato da una tecnica discreta, a fare di COD4 un "must have". Invece no, siamo appena all'inizio.
La tecnica del gioco distribuito da Activision, infatti, sia che si parli di grafica sia che ci si addentri nel comparto sonoro, è anni avanti alla concorrenza diretta. Magari non saranno sessanta, ma di certo il primato un tempo appannaggio proprio di Battlefield 2 in termini di fotorealismo e di effetti grafici e sonori passa ora saldamente nelle mani dei programmatori della Infinity Ward. Ovviamente tanta bellezza costa cara. A meno di non preferire alla versione PC quella destinata alle console next-gen (quella per Xbox 360 supporta il formato HD 1080, quella per PS3 solo il 720), per gustare il gioco al massimo dei settaggi occorre dotarsi di una macchina piuttosto performante, mettendo mano alle tasche se già non si possiedono processore e scheda video di ultima generazione.
Altrimenti l'effetto globale non è comunque niente male, ma non si potranno apprezzare taluni effetti di luce, shading e nitidezza delle texture che, da soli, meritano il prezzo d'acquisto del gioco da utilizzare come benchmark grafico high end come minimo per i prossimi 12 mesi.
Stesso dicasi per il sonoro. Se non avete ancora un impianto 5.1, compratevelo. Solo così potrete far credere ai vostri vicini che uno scontro a fuoco con tanto di esplosioni scuoti-mura e grida concitate sta avendo luogo nel vostro appartamento. Anche le musiche possiedono quei connotati epici che vi faranno venir voglia di scaricare gli mp3 e riascoltarle sul vostro iPod, mentre vi recate al lavoro o a scuola. E non finisce qui. Ultimo ma non meno importante, prima di parlare doverosamente del multiplayer e concludere la recensione, viene il gameplay, che qui naviga a livelli prossimi alla perfezione, pur affidandosi doverosamente ad una generosa dose di scripting, necessaria peraltro a garantire la cinematicità di molte scene e situazioni.
Superato un tutorial nel quale impareremo i comandi di gioco e potremo prendere le misure circa il livello di difficoltà alla nostra portata, si viene proiettati subito in un'azione popolata da personaggi comprimari degni di un buon film di Hollywood, probabilmente tra i migliori partners che abbiate mai avuto in uno shooter. Dotati di un'IA decisamente superiore alla media, una volta tanto i vostri alleati non solo eviteranno di farsi impallinare ogni tre per due, pregiudicando i vostri sforzi di superare il prossimo checkpoint, ma adotteranno comportamenti davvero fattivi ai fini del gioco. Tanto per capirci, in più di un'occasione potreste vederli afferrare al volo e rilanciare una granata che qualcuno aveva spedito a rotolare tra i vostri graziosi piedini, oppure a fornire fuoco di copertura alla vostra avanzata. O ancora potrete delegare loro, pur nell'impossibilità di dare loro ordini diretti, la conquista di una stanza gremita di nemici, approfittandone per tirare un attimo il fiato.
Il gameplay, inoltre, beneficia di un sistema premiante innovativo e divertente come la possibilità di usufruire di una ricognizione di un drone UAV quando si eliminano tre avversari di fila, di un attacco aereo quando se ne fanno fuori cinque, o dell'intervento di un paio di agguerriti elicotteri cannoniera quando il numero di kill consecutivi raggiunge quota sette. Anche il sistema di classi, divise per abilità ed armamento, una volta padroneggiato fino allo sblocco di tutte e cinque quelle disponibili, fornisce opzioni tattiche ineguagliate. Oltre alla varietà dell'arsenale da scegliere, infatti, il nostro alter ego potrà anche beneficiare di una scorta di "poteri speciali" come la possibilità di sparare un ultimo colpo di pistola contro il nemico che vi ha appena impallinato o il farsi letteralmente saltare in aria in un ultimo atto d'autoannichilimento che porti con sé il maggior numero di avversari possibile.
Si diceva della brevità della trama, infine, che vi porterà a sperare ed attendere con ansia qualche add-on che vi consenta di tornare al più presto sui campi di battaglia single player. A questo punto, un voto negativo sulla longevità sarebbe stato pressoché obbligato, se Infinity Ward non avesse deciso di regalarci un sistema multiplayer capace di farci passare notti insonni e di pregiudicare seriamente la qualità futura della nostra vita sociale.
La possibilità infatti di sbloccare armi e poteri sempre migliori, man mano che il punteggio conquistato online cresce, crea un'immediata dipendenza nei confronti del gioco, accresciuta dalla qualità delle 15 mappe disponibili (chi ha giocato la demo ne ha potute visitare 3) e dalle divertenti opzioni di gioco. Tra tutte Sabotaggio, nella quale i giocatori devono minare con una bomba la base avversaria. Peccato che chi porta con sé la bomba sia contrassegnato, durante l'ingrato compito, di un'evidentissima scritta rossa "KILL"...
La possibilità, inoltre, di impostare l'opzione Vecchia Scuola, che consente balzi alla Halo e dota di maggior energia vitale i giocatori, oppure quella Hardcore, che al contrario prima tutti del radar e rende ogni pallottola letale al 100%, permette di rendere ogni partita online varia e differente, adattando il gioco allo stile stabilito dai partecipanti.
Unica pecca, se così si può dire, è la grandezza non eccessiva delle mappe che, se si decide di giocare in 32, potrebbero risultare un po' troppo affollate.
Non credo di dover aggiungere molto altro. Conscio del fatto di come a questo punto, vi stiano davvero prudendo le mani, non desidero sottrarvi tempo prezioso che v'impedisca di raggiungere il vostro rivenditore di fiducia prima della chiusura e di accaparrarvi una copia del gioco. Call of Duty 4 è l'FPS dell'anno e non ce n'è per nessuno. Nemmeno per Master Chief!
Diciamocelo francamente. Nonostante l'apprezzabile sforzo compiuto da Electronic Arts per rinvigorire il genere, aggiungendo al menu del suo Airborne l'apprezzabile opzione del lancio iniziale con il paracadute e l'implementazione dei miglioramenti delle armi, l'accoppiata FPS e Seconda Guerra Mondiale aveva già segnato il passo da un pezzo.
Dopo aver passato ore a mangiare sabbia umida sulla spiaggia di Omaha, vagare tra i bocages normanni, congelarci gli scarponi nelle Ardenne e prenderci colpi di sole in Nord Africa, sentivamo tutti, chi più chi meno, il bisogno di qualcosa di nuovo.
Magari, perché no, un'ambientazione più attuale e vicina ai drammatici scenari presentati sui nostri teleschermi dai notiziari della sera, come quella che un altro capolavoro, Battlefield 2, ci aveva fatto assaggiare, però solo nella dimensione multigiocatore.
Anche alla Inifinity Ward, che pure deve allo scenario anni '40 la sua fortuna con la serie COD, dovevano averne abbastanza di operazioni Overlord, Market Garden e Varsity. La confezione di COD4, infatti, ci porta avanti nel tempo fino ai giorni nostri, coinvolgendoci in prima persona, è il caso di dirlo, in un'avvincente ed adrenalinica sequenza di eventi bellici che citano a piene mani l'attualità più recente.
C'è il fondamentalismo islamico, ci sono gli scontri casa per casa in stile Fallujah e Ramallah, la frenetica ricerca di contrabbandieri nucleari nelle repubbliche ex-sovietiche e i colpi di mano notturni nei panni neri di un incursore delle forze speciali. Il tutto condensato in una trama che, ahimè, se ne va via in un massimo di 6 ore, un paio in più se deciderete di giocare al massimo livello di difficoltà.
Il ritmo, sia che indossiate la mimetica da climi aridi del Corpo dei Marines degli Stati Uniti che indossiate la tuta nera di un commando del SAS britannico, non scende mai, coinvolgendo il giocatore in una catena inarrestabile di eventi alternati da scene cinematiche che spiegano l'evolversi della trama, spesso vissute in prima persona.
Il risultato è una storia ben confezionata e credibile, sia pure da un punto di vista squisitamente "cinematografico", che non ha nulla da invidiare ad un romanzo d'azione di Tom Clancy o Harold Coyle.
Basterebbe questo, tutto sommato, se supportato da una tecnica discreta, a fare di COD4 un "must have". Invece no, siamo appena all'inizio.
La tecnica del gioco distribuito da Activision, infatti, sia che si parli di grafica sia che ci si addentri nel comparto sonoro, è anni avanti alla concorrenza diretta. Magari non saranno sessanta, ma di certo il primato un tempo appannaggio proprio di Battlefield 2 in termini di fotorealismo e di effetti grafici e sonori passa ora saldamente nelle mani dei programmatori della Infinity Ward. Ovviamente tanta bellezza costa cara. A meno di non preferire alla versione PC quella destinata alle console next-gen (quella per Xbox 360 supporta il formato HD 1080, quella per PS3 solo il 720), per gustare il gioco al massimo dei settaggi occorre dotarsi di una macchina piuttosto performante, mettendo mano alle tasche se già non si possiedono processore e scheda video di ultima generazione.
Altrimenti l'effetto globale non è comunque niente male, ma non si potranno apprezzare taluni effetti di luce, shading e nitidezza delle texture che, da soli, meritano il prezzo d'acquisto del gioco da utilizzare come benchmark grafico high end come minimo per i prossimi 12 mesi.
Stesso dicasi per il sonoro. Se non avete ancora un impianto 5.1, compratevelo. Solo così potrete far credere ai vostri vicini che uno scontro a fuoco con tanto di esplosioni scuoti-mura e grida concitate sta avendo luogo nel vostro appartamento. Anche le musiche possiedono quei connotati epici che vi faranno venir voglia di scaricare gli mp3 e riascoltarle sul vostro iPod, mentre vi recate al lavoro o a scuola. E non finisce qui. Ultimo ma non meno importante, prima di parlare doverosamente del multiplayer e concludere la recensione, viene il gameplay, che qui naviga a livelli prossimi alla perfezione, pur affidandosi doverosamente ad una generosa dose di scripting, necessaria peraltro a garantire la cinematicità di molte scene e situazioni.
Superato un tutorial nel quale impareremo i comandi di gioco e potremo prendere le misure circa il livello di difficoltà alla nostra portata, si viene proiettati subito in un'azione popolata da personaggi comprimari degni di un buon film di Hollywood, probabilmente tra i migliori partners che abbiate mai avuto in uno shooter. Dotati di un'IA decisamente superiore alla media, una volta tanto i vostri alleati non solo eviteranno di farsi impallinare ogni tre per due, pregiudicando i vostri sforzi di superare il prossimo checkpoint, ma adotteranno comportamenti davvero fattivi ai fini del gioco. Tanto per capirci, in più di un'occasione potreste vederli afferrare al volo e rilanciare una granata che qualcuno aveva spedito a rotolare tra i vostri graziosi piedini, oppure a fornire fuoco di copertura alla vostra avanzata. O ancora potrete delegare loro, pur nell'impossibilità di dare loro ordini diretti, la conquista di una stanza gremita di nemici, approfittandone per tirare un attimo il fiato.
Il gameplay, inoltre, beneficia di un sistema premiante innovativo e divertente come la possibilità di usufruire di una ricognizione di un drone UAV quando si eliminano tre avversari di fila, di un attacco aereo quando se ne fanno fuori cinque, o dell'intervento di un paio di agguerriti elicotteri cannoniera quando il numero di kill consecutivi raggiunge quota sette. Anche il sistema di classi, divise per abilità ed armamento, una volta padroneggiato fino allo sblocco di tutte e cinque quelle disponibili, fornisce opzioni tattiche ineguagliate. Oltre alla varietà dell'arsenale da scegliere, infatti, il nostro alter ego potrà anche beneficiare di una scorta di "poteri speciali" come la possibilità di sparare un ultimo colpo di pistola contro il nemico che vi ha appena impallinato o il farsi letteralmente saltare in aria in un ultimo atto d'autoannichilimento che porti con sé il maggior numero di avversari possibile.
Si diceva della brevità della trama, infine, che vi porterà a sperare ed attendere con ansia qualche add-on che vi consenta di tornare al più presto sui campi di battaglia single player. A questo punto, un voto negativo sulla longevità sarebbe stato pressoché obbligato, se Infinity Ward non avesse deciso di regalarci un sistema multiplayer capace di farci passare notti insonni e di pregiudicare seriamente la qualità futura della nostra vita sociale.
La possibilità infatti di sbloccare armi e poteri sempre migliori, man mano che il punteggio conquistato online cresce, crea un'immediata dipendenza nei confronti del gioco, accresciuta dalla qualità delle 15 mappe disponibili (chi ha giocato la demo ne ha potute visitare 3) e dalle divertenti opzioni di gioco. Tra tutte Sabotaggio, nella quale i giocatori devono minare con una bomba la base avversaria. Peccato che chi porta con sé la bomba sia contrassegnato, durante l'ingrato compito, di un'evidentissima scritta rossa "KILL"...
La possibilità, inoltre, di impostare l'opzione Vecchia Scuola, che consente balzi alla Halo e dota di maggior energia vitale i giocatori, oppure quella Hardcore, che al contrario prima tutti del radar e rende ogni pallottola letale al 100%, permette di rendere ogni partita online varia e differente, adattando il gioco allo stile stabilito dai partecipanti.
Unica pecca, se così si può dire, è la grandezza non eccessiva delle mappe che, se si decide di giocare in 32, potrebbero risultare un po' troppo affollate.
Non credo di dover aggiungere molto altro. Conscio del fatto di come a questo punto, vi stiano davvero prudendo le mani, non desidero sottrarvi tempo prezioso che v'impedisca di raggiungere il vostro rivenditore di fiducia prima della chiusura e di accaparrarvi una copia del gioco. Call of Duty 4 è l'FPS dell'anno e non ce n'è per nessuno. Nemmeno per Master Chief!
Call of Duty 4: Modern Warfare
9.5
Voto
Redazione
Call of Duty 4: Modern Warfare
Capita di rado. Ma quando succede non possiamo che gioirne tutti, addetti ai lavori e appassionati, perché in gioco c'è la qualità del nostro divertimento. Parlo della mia difficoltà di recensore d'identificare una terza pecca degna di nota di questo quarto capitolo della saga di Call of Duty. Ci ho riflettuto, ripensato e alla fine sono stato costretto a gettare la spugna. A parte il dispiacere per averlo finito troppo presto, nel giro di una serata intensa di gioco, e quello di non poterlo rigiocare in cooperativo con un amico che mi ha accompagnato durante la coinvolgente campagna di Gears of War per Xbox 360 e in altre avventure online, non riesco proprio a trovare altri difetti. COD4 è il miglior FPS che abbia avuto la possibilità di giocare negli ultimi cinque anni, Half Life 2, Halo 3 e F.E.A.R. inclusi. Brilla per i comparti grafico e sonoro, impeccabili, per il livello mai visto d'immersività della trama, per la qualità sbalorditiva dell'IA e per molte altre ragioni.