Call of Duty: Black Ops III
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Novembre, in ambito videoludico, é il mese che segna l'uscita di un nuovo Call of Duty. Anche questa volta il franchise più proficuo nella storia di Activision é arrivato sugli scaffali in tempo per la stagione natalizia, pronto ad infrangere nuovi record di vendite. Dopo la scelta di far girare tre studi (si é aggiunto Sledgehammer Studios ai due già esistenti) questo é l'anno di Treyarch, software house che grazie alla saga di Black Ops si é dimostrata la più volenterosa nel cercare di offrire qualcosa di diverso ai giocatori, sia in termini di contenuti che di narrazione.
Abbiamo avuto modo di passare diverse ore su Call of Duty: Black Ops III, e in questo articolo raccogliamo le nostre prime impressioni in attesa del verdetto finale che arriverà settimana prossima.
Come avrete sicuramente letto nell'hands on pubblicato qualche settimana fa, il nostro interesse verso la campagna di Black Ops III era molto alto. Gli sviluppatori stessi, durante la presentazione del gioco, avevo usato la parola “disturbante” per descrivere quello che ci saremmo dovuti aspettare.
Ci sarà un nuovo salto temporale, di ben quarant'anni avanti rispetto a Black Ops 2.
Nel 2050 la guerra é tornata a combattersi sul suolo, con la fanteria come strumento di offesa principale. Una fanteria, però, molto differente da quella che abbiamo imparato a conoscere sui libri di storia. L'avanzamento tecnologico ha infatti trasformato gli umani in super soldati dotati di innesti bio meccanici in grado di trasformarli in vere e proprie macchine di distruzione. Inoltre, l'introduzione di un chip sottocutaneo chiamato D.N.I. ha permesso a questi soldati di potenziarsi ulteriormente con delle abilità che trasformano letteralmente lo scontro sul campo di battaglia in una guerra tecnologica avanzata.
Sebbene l'ambientazione non sia originalissima, la storia orchestrata da Treyarch punta ad una narrazione matura e adulta, che spinge il giocatore stesso a fare dei ragionamenti etici finora mai azzardati all'interno di questo franchise.
Una scommessa rischiosa, ma che a conti fatti, una volta portate a termine le undici missioni da cui é composta la campagna, ci ha lasciato decisamente l'amaro in bocca. La sceneggiatura é complessa, ricca di colpi di scena e con tanti punti di vista che possono essere analizzati dal giocatore, tuttavia, questo miscuglio di elementi non si amalgama per nulla e trasforma la storia di Black Ops III in qualcosa di estremamente confusionario, in grado più di disorientare che di attrarre.
Inoltre, il ritmo scelto dagli sviluppatori non aiuta di certo la comprensione. La storia sembra spezzata in due, con una prima parte decisamente lenta e con pochissimo ritmo in cui si fa davvero fatica a capire il nostro reale scopo, e un finale che fortunatamente in crescendo, più fluido dal punto di vista narrativo, e decisamente spettacolare.
Non bisogna inoltre dimenticare che per la prima volta nella serie la campagna si potrà giocare in cooperativa, fino a quattro giocatori. Questa scelta ha inevitabilmente cancellato il concetto di eroe (Il Mason di turno) per favorire la presenza di soldati creati da noi (si potrà anche scegliere di essere una soldatessa) che soprattutto quando si gioca in gruppo risultano troppo anonimi e distanti all'interno del contesto narrativo.
Parlando di gameplay dobbiamo invece sottolineare una serie di nuovi contenuti che ci sono decisamente piaciuti. I tratti caratteristici della serie non mancano neanche qui: ci sono i corridoi, cut scene in game e molte sezioni scriptate per favorire la narrazione e la spettacolarità.
Gli sviluppatori però hanno cercato di portare all'interno di Black Ops III diverse novità molto interessanti. Partiamo dai poteri dei nostri eroi, chiamati Cyber Cores. Queste altro non sono che delle vere e proprie abilità che potremo equipaggiare sul nostro soldato attraverso un menu radiale durante il combattimento, e che ci forniranno dei poteri molto interessanti. Disabilitare i robot che ci attaccano oppure farli esplodere, lanciare uno sciame di nano insetti che bloccano per qualche secondo i nemici e prendere il possesso di torrette e droni per sfruttare avanzate tattiche di guerriglia.
Tutti questi elementi sono ben integrati all'interno del gameplay e una volta presa confidenza con il sistema di utilizzo, la varietà di attacco e di approccio varierà sensibilmente. Varietà che é data anche da un level design che sembra più ispirato rispetto al passato. Ai classici momenti “scriptati” si alterneranno parti di livello decisamente più ampie in cui sarà possibile scegliere strade differenti condizionate, in parte, anche dalle abilità che avremo deciso di equipaggiare.
Peccato purtroppo che - giocando a livello normale - l'intelligenza artificiale non faccia decisamente impazzire. Le tipologie di nemici principali saranno sostanzialmente due: i robot e gli umani. I primi per quanto piuttosto potenti sotto l'aspetto della potenza di fuoco, si muovono sempre verso di noi senza mai cercare ripari o strade alternative ai nostri movimenti, rendendoli sostanzialmente della pericolosa carne da macello. I nemici umani sono discretamente più intelligenti ma comunque lontani, in termini di adattabilità e varietà, da quello che abbiamo visto in altri prodotti di genere. Ovviamente salendo di livello tutto diventerà più complesso, sino alla possibilità di giocare in maniera “realistica” con un colpo che ci manderà direttamente a terra.
Chiudiamo parlando di due particolarità che meritano di essere sottolineate. La prima riguarda la possibilità di giocare sin da subito qualsiasi livello della storia, una scelta particolare ma che vi sconsigliamo di utilizzare se volete seguire il filone narrativo. L'altra novità é invece l'HUB che funzionerà da quartier generale tra una missione e l'altra. Qui potremo incontrare gli altri giocatori e vedere i trofei e i collezionabili da loro sbloccati, personalizzare il nostro arsenale e creare dei loadout da utilizzare poi sul campo. Una scelta che spezza un po il ritmo tra una missione e l'altra ma che si rivela estremamente funzionale in ottica del gioco in cooperativa.
Una delle modalità ormai cult all'interno di COD sono sicuramente gli zombie. Da semplice easter egg, questa variante é diventato un vero e proprio must have, e anche quest'anno possiamo tranquillamente affermare che ci troviamo davanti ad un lavoro “bigger and better”.
La storia é intitolata Shadow of Evil e ci porta tra le strade di una piovosa e corrotta città chiamata Morg City (molti elementi, soprattutto noir, ricordano Sin City). Come sempre i protagonisti saranno attori che hanno prestato il loro corpo e la loro voce per il videogioco. Un cast d'eccezione che conta nomi quali: Jeff Goldblum, Ron Perlman, Heather Graham e Neal McDonough.
Anche in questo caso lo stile é quello classico, con i giocatori che partendo da una seziona piccola della città si trovano a dover sopravvivere ad ondate di zombie, accumulare soldi per migliorare il proprio arsenale, sbloccare nuove aree o utilizzare power up “droppati” sulla mappa.
Come dicevamo non mancano però le novità. La più intrigante é sicuramente data dalle bubblegum machine, dei distribuiti di gomme da masticare che ci daranno dei buff temporanei all'interno della partita. Inoltre all'interno della mappa troveremo delle fontanelle che ci permetteranno di effettuare un rituale in grado di trasformarci momentaneamente in un mostro tentacolare con particolarissimi poteri, come ad esempio la possibilità di lanciare scosse elettriche.
In tutto questo a variare saranno, nel corso della partita, i nemici stessi. Oltre agli zombie troveranno spazio anche perfide creature volanti e altre tipologie di nemici che ovviamente non vi sveliamo.
Bocca cucita anche sulla storia che, come visto in altri prodotti, ci regalerà dettagli man mano che proseguiremo nella distruzione delle ondate nemiche. Non vi sveliamo nulla neanche in questo caso, ma vi diamo un consiglio: esplorate bene l'ambiente e state attenti a tutto quello che vi circonda.
Sotto l'aspetto del level design la mappa ci ha decisamente soddisfatto: grande, con molti passaggi e luoghi segreti da scovare ed esplorare, e un direzione artista molto particolare che mischia le classiche costruzioni degli anni '40 ad elementi più moderni, regalandoci un ambiente molto simile a quello visto in Bioshock.
Il cuore pulsante dell'esperienza di qualsiasi COD é ovviamente il comparto multigiocatore. Anche quest'anno Treyarch ha scelto la strada delle novità, provando a portare qualcosa di nuovo all'interno di meccaniche ormai consolidate.
Innovazioni che portano il nome di “specialisti”. Questi personaggi rappresenteranno sostanzialmente lo stile e la classe che vorremo dare al nostro alter ego. All'inizio della nostra esperienza dovremo scegliere una tra nove classi disponibili. In base alla scelta che faremo, avremo un'abilità speciale e un'arma unica da sfruttare sul campo, oltre al classico arsenale personalizzabile.
All'atto pratico questi specialisti altro non sono che le classi già viste in Destiny - giusto per fare un esempio - ma con la particolarità di esser state inserite all'interno di un contesto decisamente più frenetico. Ovviamente solamente settimane e tonnellate di partite potranno dirci quanto effettivamente siano bilanciate tra loro le varie abilità, ma la nostra sensazione é che già in questi giorni, i giocatori si siano spinti su classi più potenti e remunerative in termini di kill rispetto ad altre.
Altro elemento molto importante é dato dalla frenesia ancora più accentuata rispetto all'anno scorso. La verticalità e i doppi salti hanno fatto spazio ad una fluidità dei movimenti davvero impressionante. Adesso correre sulle pareti, nuotare saltare o scivolare risulta decisamente più armonico. Ci troviamo, senza ombra di dubbio, davanti al Call of Duty più veloce di sempre e questo ovviamente non fa che accentuare la curva di apprendimento di un prodotto che, pur essendo molto facile da imparare, impone una certo impegno per essere padroneggiato al meglio.
Abbiamo trovato anche discretamente bilanciate le bocche da fuoco presenti all'interno della modalità, cosa sicuramente positiva visto che sulla lunga distanza, lo scorso anno, molte delle armi erano state accantonate a favore di altre. Probabilmente, alla fine dei conti, succederà anche quest'anno, ma tutto ci risulta decisamente più bilanciato.
A lasciarci qualche perplessità sono invece le mappe. Se da una parte troviamo una buona varietà e un level design funzionale alla nuova fluidità, ci ha lasciato di sasso scoprire la presenza di muri invisibili e di zone apparentemente esplorabili, ma in realtà bloccate da dei limiti non visibili. In un prodotto come questo, avere dei limiti di movimento non é sicuramente un fattore positivo.
Parlando delle modalità ci troviamo sostanzialmente davanti a quanto già visto nelle passate edizioni del gioco, con l'unica eccezione data dalla variante salvaguardia, che ci chiederà di scortare un robot in un determinato punto della mappa senza che questo venga sabotato dalla squadra avversaria.
Sotto l'aspetto contenutistico, come avrete sicuramente notato, Call of Duty: Black Ops III é davvero massiccio. Inoltre, non bisogna dimenticare la modalità Nightmare, una vera e propria seconda campagna che si sbloccherà dopo aver completato quella originale, e che ci metterà contro degli zombie.
I livelli saranno gli stessi, ma a cambiare sarà la storia, i nemici (molti di più) e le armi. Inoltre non avremo dalla nostra parte le abilità cibernetiche, ma ci dovremo affidare a potenziamenti random esattamente come succede nella modalità zombie originale. Una variante davvero divertente, che vi consigliamo di provare soprattutto in compagnia di altri giocatori. Infine, ci sarà la possibilità di sbloccare anche un minigioco con visuale dall'alto e con un gameplay molto particolare…ma ovviamente lasciamo a voi il piacere di scoprire come.
Chiudiamo parlandovi della componente tecnica. Il motore grafico é praticamente lo stesso realizzato per Advanced Warfare. La realizzazione degli ambienti é decisamente buona di notte, ma di giorno si notano diverse sbavature. Nel complesso, grazie ad un ottimo gioco di luci, il tutto risulta comunque gradevole e in linea con la qualità media che ci ha offerto sino ad ora questa generazione.
Decisamente validi invece i modelli poligonali dei personaggi, che aiutati anche da un bellissimo facial motion capture, risultano per distacco il miglior elemento del comparto grafico, . Il frame rate é granitico sui 60 frame anche nelle situazioni più complicate, come tradizione della serie vuole. Sotto l'aspetto audio il doppiaggio in lingua italiana non é tra i più convincenti, ma rimane comunque discretamente orecchiabile.
Nel complesso dobbiamo ammettere che pur non rivoluzionando nulla, Call of Duty: Black Ops III risulta senza ombra di dubbio il capitolo che offre più contenuti in assoluto. Due campagne (una convincente, l'altra un po' meno), modalità nascoste, gli zombie e il multiplayer. Il tutto condito da un gameplay che, al di là dei gusti personali, risulta frenetico e divertente da giocare. Insomma: se siete appassionati della saga il prodotto merita le vostre attenzioni, se invece i COD non vi divertono più, passate pure oltre, non sarà questo il capitolo che vi farà cambiare idea!
Abbiamo avuto modo di passare diverse ore su Call of Duty: Black Ops III, e in questo articolo raccogliamo le nostre prime impressioni in attesa del verdetto finale che arriverà settimana prossima.
Una storia matura, ma confusionaria
Come avrete sicuramente letto nell'hands on pubblicato qualche settimana fa, il nostro interesse verso la campagna di Black Ops III era molto alto. Gli sviluppatori stessi, durante la presentazione del gioco, avevo usato la parola “disturbante” per descrivere quello che ci saremmo dovuti aspettare.
Ci sarà un nuovo salto temporale, di ben quarant'anni avanti rispetto a Black Ops 2.
Nel 2050 la guerra é tornata a combattersi sul suolo, con la fanteria come strumento di offesa principale. Una fanteria, però, molto differente da quella che abbiamo imparato a conoscere sui libri di storia. L'avanzamento tecnologico ha infatti trasformato gli umani in super soldati dotati di innesti bio meccanici in grado di trasformarli in vere e proprie macchine di distruzione. Inoltre, l'introduzione di un chip sottocutaneo chiamato D.N.I. ha permesso a questi soldati di potenziarsi ulteriormente con delle abilità che trasformano letteralmente lo scontro sul campo di battaglia in una guerra tecnologica avanzata.
Sebbene l'ambientazione non sia originalissima, la storia orchestrata da Treyarch punta ad una narrazione matura e adulta, che spinge il giocatore stesso a fare dei ragionamenti etici finora mai azzardati all'interno di questo franchise.
Una scommessa rischiosa, ma che a conti fatti, una volta portate a termine le undici missioni da cui é composta la campagna, ci ha lasciato decisamente l'amaro in bocca. La sceneggiatura é complessa, ricca di colpi di scena e con tanti punti di vista che possono essere analizzati dal giocatore, tuttavia, questo miscuglio di elementi non si amalgama per nulla e trasforma la storia di Black Ops III in qualcosa di estremamente confusionario, in grado più di disorientare che di attrarre.
Inoltre, il ritmo scelto dagli sviluppatori non aiuta di certo la comprensione. La storia sembra spezzata in due, con una prima parte decisamente lenta e con pochissimo ritmo in cui si fa davvero fatica a capire il nostro reale scopo, e un finale che fortunatamente in crescendo, più fluido dal punto di vista narrativo, e decisamente spettacolare.
Non bisogna inoltre dimenticare che per la prima volta nella serie la campagna si potrà giocare in cooperativa, fino a quattro giocatori. Questa scelta ha inevitabilmente cancellato il concetto di eroe (Il Mason di turno) per favorire la presenza di soldati creati da noi (si potrà anche scegliere di essere una soldatessa) che soprattutto quando si gioca in gruppo risultano troppo anonimi e distanti all'interno del contesto narrativo.
Parlando di gameplay dobbiamo invece sottolineare una serie di nuovi contenuti che ci sono decisamente piaciuti. I tratti caratteristici della serie non mancano neanche qui: ci sono i corridoi, cut scene in game e molte sezioni scriptate per favorire la narrazione e la spettacolarità.
Gli sviluppatori però hanno cercato di portare all'interno di Black Ops III diverse novità molto interessanti. Partiamo dai poteri dei nostri eroi, chiamati Cyber Cores. Queste altro non sono che delle vere e proprie abilità che potremo equipaggiare sul nostro soldato attraverso un menu radiale durante il combattimento, e che ci forniranno dei poteri molto interessanti. Disabilitare i robot che ci attaccano oppure farli esplodere, lanciare uno sciame di nano insetti che bloccano per qualche secondo i nemici e prendere il possesso di torrette e droni per sfruttare avanzate tattiche di guerriglia.
Tutti questi elementi sono ben integrati all'interno del gameplay e una volta presa confidenza con il sistema di utilizzo, la varietà di attacco e di approccio varierà sensibilmente. Varietà che é data anche da un level design che sembra più ispirato rispetto al passato. Ai classici momenti “scriptati” si alterneranno parti di livello decisamente più ampie in cui sarà possibile scegliere strade differenti condizionate, in parte, anche dalle abilità che avremo deciso di equipaggiare.
Peccato purtroppo che - giocando a livello normale - l'intelligenza artificiale non faccia decisamente impazzire. Le tipologie di nemici principali saranno sostanzialmente due: i robot e gli umani. I primi per quanto piuttosto potenti sotto l'aspetto della potenza di fuoco, si muovono sempre verso di noi senza mai cercare ripari o strade alternative ai nostri movimenti, rendendoli sostanzialmente della pericolosa carne da macello. I nemici umani sono discretamente più intelligenti ma comunque lontani, in termini di adattabilità e varietà, da quello che abbiamo visto in altri prodotti di genere. Ovviamente salendo di livello tutto diventerà più complesso, sino alla possibilità di giocare in maniera “realistica” con un colpo che ci manderà direttamente a terra.
Chiudiamo parlando di due particolarità che meritano di essere sottolineate. La prima riguarda la possibilità di giocare sin da subito qualsiasi livello della storia, una scelta particolare ma che vi sconsigliamo di utilizzare se volete seguire il filone narrativo. L'altra novità é invece l'HUB che funzionerà da quartier generale tra una missione e l'altra. Qui potremo incontrare gli altri giocatori e vedere i trofei e i collezionabili da loro sbloccati, personalizzare il nostro arsenale e creare dei loadout da utilizzare poi sul campo. Una scelta che spezza un po il ritmo tra una missione e l'altra ma che si rivela estremamente funzionale in ottica del gioco in cooperativa.
Zombie d'annata
Una delle modalità ormai cult all'interno di COD sono sicuramente gli zombie. Da semplice easter egg, questa variante é diventato un vero e proprio must have, e anche quest'anno possiamo tranquillamente affermare che ci troviamo davanti ad un lavoro “bigger and better”.
La storia é intitolata Shadow of Evil e ci porta tra le strade di una piovosa e corrotta città chiamata Morg City (molti elementi, soprattutto noir, ricordano Sin City). Come sempre i protagonisti saranno attori che hanno prestato il loro corpo e la loro voce per il videogioco. Un cast d'eccezione che conta nomi quali: Jeff Goldblum, Ron Perlman, Heather Graham e Neal McDonough.
Anche in questo caso lo stile é quello classico, con i giocatori che partendo da una seziona piccola della città si trovano a dover sopravvivere ad ondate di zombie, accumulare soldi per migliorare il proprio arsenale, sbloccare nuove aree o utilizzare power up “droppati” sulla mappa.
Come dicevamo non mancano però le novità. La più intrigante é sicuramente data dalle bubblegum machine, dei distribuiti di gomme da masticare che ci daranno dei buff temporanei all'interno della partita. Inoltre all'interno della mappa troveremo delle fontanelle che ci permetteranno di effettuare un rituale in grado di trasformarci momentaneamente in un mostro tentacolare con particolarissimi poteri, come ad esempio la possibilità di lanciare scosse elettriche.
In tutto questo a variare saranno, nel corso della partita, i nemici stessi. Oltre agli zombie troveranno spazio anche perfide creature volanti e altre tipologie di nemici che ovviamente non vi sveliamo.
Bocca cucita anche sulla storia che, come visto in altri prodotti, ci regalerà dettagli man mano che proseguiremo nella distruzione delle ondate nemiche. Non vi sveliamo nulla neanche in questo caso, ma vi diamo un consiglio: esplorate bene l'ambiente e state attenti a tutto quello che vi circonda.
Sotto l'aspetto del level design la mappa ci ha decisamente soddisfatto: grande, con molti passaggi e luoghi segreti da scovare ed esplorare, e un direzione artista molto particolare che mischia le classiche costruzioni degli anni '40 ad elementi più moderni, regalandoci un ambiente molto simile a quello visto in Bioshock.
Un multiplayer per specialisti
Il cuore pulsante dell'esperienza di qualsiasi COD é ovviamente il comparto multigiocatore. Anche quest'anno Treyarch ha scelto la strada delle novità, provando a portare qualcosa di nuovo all'interno di meccaniche ormai consolidate.
Innovazioni che portano il nome di “specialisti”. Questi personaggi rappresenteranno sostanzialmente lo stile e la classe che vorremo dare al nostro alter ego. All'inizio della nostra esperienza dovremo scegliere una tra nove classi disponibili. In base alla scelta che faremo, avremo un'abilità speciale e un'arma unica da sfruttare sul campo, oltre al classico arsenale personalizzabile.
All'atto pratico questi specialisti altro non sono che le classi già viste in Destiny - giusto per fare un esempio - ma con la particolarità di esser state inserite all'interno di un contesto decisamente più frenetico. Ovviamente solamente settimane e tonnellate di partite potranno dirci quanto effettivamente siano bilanciate tra loro le varie abilità, ma la nostra sensazione é che già in questi giorni, i giocatori si siano spinti su classi più potenti e remunerative in termini di kill rispetto ad altre.
Altro elemento molto importante é dato dalla frenesia ancora più accentuata rispetto all'anno scorso. La verticalità e i doppi salti hanno fatto spazio ad una fluidità dei movimenti davvero impressionante. Adesso correre sulle pareti, nuotare saltare o scivolare risulta decisamente più armonico. Ci troviamo, senza ombra di dubbio, davanti al Call of Duty più veloce di sempre e questo ovviamente non fa che accentuare la curva di apprendimento di un prodotto che, pur essendo molto facile da imparare, impone una certo impegno per essere padroneggiato al meglio.
Abbiamo trovato anche discretamente bilanciate le bocche da fuoco presenti all'interno della modalità, cosa sicuramente positiva visto che sulla lunga distanza, lo scorso anno, molte delle armi erano state accantonate a favore di altre. Probabilmente, alla fine dei conti, succederà anche quest'anno, ma tutto ci risulta decisamente più bilanciato.
A lasciarci qualche perplessità sono invece le mappe. Se da una parte troviamo una buona varietà e un level design funzionale alla nuova fluidità, ci ha lasciato di sasso scoprire la presenza di muri invisibili e di zone apparentemente esplorabili, ma in realtà bloccate da dei limiti non visibili. In un prodotto come questo, avere dei limiti di movimento non é sicuramente un fattore positivo.
Parlando delle modalità ci troviamo sostanzialmente davanti a quanto già visto nelle passate edizioni del gioco, con l'unica eccezione data dalla variante salvaguardia, che ci chiederà di scortare un robot in un determinato punto della mappa senza che questo venga sabotato dalla squadra avversaria.
Tecnica e contenuti
Sotto l'aspetto contenutistico, come avrete sicuramente notato, Call of Duty: Black Ops III é davvero massiccio. Inoltre, non bisogna dimenticare la modalità Nightmare, una vera e propria seconda campagna che si sbloccherà dopo aver completato quella originale, e che ci metterà contro degli zombie.
I livelli saranno gli stessi, ma a cambiare sarà la storia, i nemici (molti di più) e le armi. Inoltre non avremo dalla nostra parte le abilità cibernetiche, ma ci dovremo affidare a potenziamenti random esattamente come succede nella modalità zombie originale. Una variante davvero divertente, che vi consigliamo di provare soprattutto in compagnia di altri giocatori. Infine, ci sarà la possibilità di sbloccare anche un minigioco con visuale dall'alto e con un gameplay molto particolare…ma ovviamente lasciamo a voi il piacere di scoprire come.
Chiudiamo parlandovi della componente tecnica. Il motore grafico é praticamente lo stesso realizzato per Advanced Warfare. La realizzazione degli ambienti é decisamente buona di notte, ma di giorno si notano diverse sbavature. Nel complesso, grazie ad un ottimo gioco di luci, il tutto risulta comunque gradevole e in linea con la qualità media che ci ha offerto sino ad ora questa generazione.
Decisamente validi invece i modelli poligonali dei personaggi, che aiutati anche da un bellissimo facial motion capture, risultano per distacco il miglior elemento del comparto grafico, . Il frame rate é granitico sui 60 frame anche nelle situazioni più complicate, come tradizione della serie vuole. Sotto l'aspetto audio il doppiaggio in lingua italiana non é tra i più convincenti, ma rimane comunque discretamente orecchiabile.
Nel complesso dobbiamo ammettere che pur non rivoluzionando nulla, Call of Duty: Black Ops III risulta senza ombra di dubbio il capitolo che offre più contenuti in assoluto. Due campagne (una convincente, l'altra un po' meno), modalità nascoste, gli zombie e il multiplayer. Il tutto condito da un gameplay che, al di là dei gusti personali, risulta frenetico e divertente da giocare. Insomma: se siete appassionati della saga il prodotto merita le vostre attenzioni, se invece i COD non vi divertono più, passate pure oltre, non sarà questo il capitolo che vi farà cambiare idea!