Call of Duty: Black Ops 2
di
Roberto Vicario
Gli Zombie sono tornati!
Non poteva ovviamente mancare il ritorno dei tanto amati zombie con ben tre modalità di gioco. Un ritorno in agrodolce, a nostro avviso, dal momento che soltanto la modalità survival (simile a quella degli anni passati) é risultata divertente come quella di un tempo, anche se con delle aree decisamente meno ampie rispetto ai molti elementi da sbloccare che c'erano nelle mappe degli anni scorsi.
La nuova modalità "Tranzit", infatti, ci vedrà girovagare per diverse location attraverso un autobus. La tanto sbandierata componente narrativa, in realtà, non é presente se non attraverso qualche stupida ed inutile battuta tra i quattro protagonisti. Nel corso della partita oltre a sopravvivere alle ondate dei nemici, potremo aprire porte come al solito, raccogliere oggetti per costruire progetti sul tavolo di lavoro e potenziare l'autobus stesso. Tutti elementi che seppur divertenti non modificano sostanzialmente quanto già si faceva nella modalità survival in Black Ops o World at War.
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Survival che come già detto torna anche quest'anno ma che, prevedibilmente, risente della costruzione dei livelli con ambienti di gioco decisamente più ristretti e con meno segreti da scoprire.
Infine, grief, una sorta di player vs player vs zombie che non mi ha convinto per niente. In pratica lo scopo del gioco é rimanere l'ultimo sopravvissuto per far vincere la propria squadra. Da ultimo uomo, se non si sconfigge l'ondata, si torna tutti in gioco e così fino a quando non si arriva ad un vincitore.
Tirando le somme possiamo dire che pur offrendo sicuramene più varietà rispetto al passato diventando una vera e propria alternativa di gioco e non un semplice easter eggs, se paragonata alla campagna o al multiplayer questa variante - comunque amatissima - risente parecchio di varietà e quantità.
Un nuovo corso?
Una recensione non può chiamarsi tale, se ovviamente non si dedica qualche riga anche al comparto tecnico del titolo. Anche in questo caso gli sviluppatori sono riusciti a stupire positivamente tutti apportando diverse migliorie ad un comparto visivo che sfrutta lo stesso motore da diverso ( forse troppo!) tempo.
Se quindi la quantità di poligoni rimane invariata, tantissimo si é lavorato sul ripulire il più possibile utilizzando nuovi shader, nuove texture e creando un nuovo sistema di illuminazione dinamica in grado di arricchire ulteriormente la qualità dei livelli di gioco.
Il risultato é sicuramente ottimo, ben sopra alle aspettative che ci si poteva prefissare. In alcuni stralci di livello, in particolare, il colpo d'occhio é sicuramente incredibile. Intendiamoci, non ci troviamo di fronte ad un “graficone” alla Halo 4, ma sicuramente, visti anche i precedenti di questa serie sotto l'aspetto puramente visivo, il salto di qualità é netto e tangibile.
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Apprezzabile anche il lavoro che é stato svolto in fase di level desing, con livelli che pur mantenendo una struttura estremamente guidata per far muovere il giocatore all'interno di una serie di script, nelle fasi di azione offre diversi spunti di approccio ad ogni singola sparatoria: punti rialzati, alcune piccole sezioni free roaming, la possibilità di utilizzare diversi gadget a nostro favore hackerandoli e cosi tanto altro. Sforzo estremamente apprezzato dagli sviluppatori, che pur non rivoluzionando per nulla il concetto di gioco, hanno provato (riuscendoci.) ad inserire diversi elementi in grado di variare la qualità del giocato.
Ovviamente i difetti non mancano, tra quelli che vanno segnalati c'é sicuramente l'intelligenza artificiale che ci é sembrata, spaziando tra i diversi livelli di difficoltà, o troppo permissiva o troppo punitiva, senza riuscire a trovare quel giusto compresso che non va ad inficiare sulla difficoltà dell'esperienza di gioco.
Altro elemento su cui gli sviluppatori potevano lavorare in maniera decisamente più convincente é una longevità che nonostante le tante e gradite novità si assesta ancora su 7 ore scarse. In questo calcolo non teniamo conto ovviamente dell'elevato grado di rigiocabilità, che mai come in questo Call of Duty é sicuramente ampio, ma sette ore scarse per la prima conclusione sono ancora troppo poche.
Sotto l'aspetto audio ci troviamo di fronte, anche in questo caso, ad una nuova campionatura dei suoni delle armi che pur rimanendo distanti dalla qualità di prodotti rivali donano sicuramente più credibilità alle armi da fuoco. Purtroppo non possiamo fare alcun tipo di commento sulla qualità del doppiaggio, che vi ricordiamo in italiano può contare sulla partecipazione di Giancarlo Giannini, perché la build da noi provata era completamente in lingua inglese e come al solito, ottimo.
Insomma, nonostante sia praticamente sicuro che molti di voi si saranno fiondati a leggere il voto finale di questa recensione, spero che abbiate anche l'accortezza di leggere, con calma, questa lunga recensione. Treyarch ha fatto un lavoro che merita di essere apprezzato anche da chi ha deciso o per volontà o per partito preso di non voler giocare questa serie. La storia dinamica, l'ottimo multiplayer, un comparto tecnico rinnovato e il valore aggiunto degli zombie offrono, come non mai, qualità e quantità. Fidatevi, non rimarrete delusi.
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Non poteva ovviamente mancare il ritorno dei tanto amati zombie con ben tre modalità di gioco. Un ritorno in agrodolce, a nostro avviso, dal momento che soltanto la modalità survival (simile a quella degli anni passati) é risultata divertente come quella di un tempo, anche se con delle aree decisamente meno ampie rispetto ai molti elementi da sbloccare che c'erano nelle mappe degli anni scorsi.
La nuova modalità "Tranzit", infatti, ci vedrà girovagare per diverse location attraverso un autobus. La tanto sbandierata componente narrativa, in realtà, non é presente se non attraverso qualche stupida ed inutile battuta tra i quattro protagonisti. Nel corso della partita oltre a sopravvivere alle ondate dei nemici, potremo aprire porte come al solito, raccogliere oggetti per costruire progetti sul tavolo di lavoro e potenziare l'autobus stesso. Tutti elementi che seppur divertenti non modificano sostanzialmente quanto già si faceva nella modalità survival in Black Ops o World at War.
Survival che come già detto torna anche quest'anno ma che, prevedibilmente, risente della costruzione dei livelli con ambienti di gioco decisamente più ristretti e con meno segreti da scoprire.
Infine, grief, una sorta di player vs player vs zombie che non mi ha convinto per niente. In pratica lo scopo del gioco é rimanere l'ultimo sopravvissuto per far vincere la propria squadra. Da ultimo uomo, se non si sconfigge l'ondata, si torna tutti in gioco e così fino a quando non si arriva ad un vincitore.
Tirando le somme possiamo dire che pur offrendo sicuramene più varietà rispetto al passato diventando una vera e propria alternativa di gioco e non un semplice easter eggs, se paragonata alla campagna o al multiplayer questa variante - comunque amatissima - risente parecchio di varietà e quantità.
Un nuovo corso?
Una recensione non può chiamarsi tale, se ovviamente non si dedica qualche riga anche al comparto tecnico del titolo. Anche in questo caso gli sviluppatori sono riusciti a stupire positivamente tutti apportando diverse migliorie ad un comparto visivo che sfrutta lo stesso motore da diverso ( forse troppo!) tempo.
Se quindi la quantità di poligoni rimane invariata, tantissimo si é lavorato sul ripulire il più possibile utilizzando nuovi shader, nuove texture e creando un nuovo sistema di illuminazione dinamica in grado di arricchire ulteriormente la qualità dei livelli di gioco.
Il risultato é sicuramente ottimo, ben sopra alle aspettative che ci si poteva prefissare. In alcuni stralci di livello, in particolare, il colpo d'occhio é sicuramente incredibile. Intendiamoci, non ci troviamo di fronte ad un “graficone” alla Halo 4, ma sicuramente, visti anche i precedenti di questa serie sotto l'aspetto puramente visivo, il salto di qualità é netto e tangibile.
Apprezzabile anche il lavoro che é stato svolto in fase di level desing, con livelli che pur mantenendo una struttura estremamente guidata per far muovere il giocatore all'interno di una serie di script, nelle fasi di azione offre diversi spunti di approccio ad ogni singola sparatoria: punti rialzati, alcune piccole sezioni free roaming, la possibilità di utilizzare diversi gadget a nostro favore hackerandoli e cosi tanto altro. Sforzo estremamente apprezzato dagli sviluppatori, che pur non rivoluzionando per nulla il concetto di gioco, hanno provato (riuscendoci.) ad inserire diversi elementi in grado di variare la qualità del giocato.
Ovviamente i difetti non mancano, tra quelli che vanno segnalati c'é sicuramente l'intelligenza artificiale che ci é sembrata, spaziando tra i diversi livelli di difficoltà, o troppo permissiva o troppo punitiva, senza riuscire a trovare quel giusto compresso che non va ad inficiare sulla difficoltà dell'esperienza di gioco.
Altro elemento su cui gli sviluppatori potevano lavorare in maniera decisamente più convincente é una longevità che nonostante le tante e gradite novità si assesta ancora su 7 ore scarse. In questo calcolo non teniamo conto ovviamente dell'elevato grado di rigiocabilità, che mai come in questo Call of Duty é sicuramente ampio, ma sette ore scarse per la prima conclusione sono ancora troppo poche.
Sotto l'aspetto audio ci troviamo di fronte, anche in questo caso, ad una nuova campionatura dei suoni delle armi che pur rimanendo distanti dalla qualità di prodotti rivali donano sicuramente più credibilità alle armi da fuoco. Purtroppo non possiamo fare alcun tipo di commento sulla qualità del doppiaggio, che vi ricordiamo in italiano può contare sulla partecipazione di Giancarlo Giannini, perché la build da noi provata era completamente in lingua inglese e come al solito, ottimo.
Insomma, nonostante sia praticamente sicuro che molti di voi si saranno fiondati a leggere il voto finale di questa recensione, spero che abbiate anche l'accortezza di leggere, con calma, questa lunga recensione. Treyarch ha fatto un lavoro che merita di essere apprezzato anche da chi ha deciso o per volontà o per partito preso di non voler giocare questa serie. La storia dinamica, l'ottimo multiplayer, un comparto tecnico rinnovato e il valore aggiunto degli zombie offrono, come non mai, qualità e quantità. Fidatevi, non rimarrete delusi.
Call of Duty: Black Ops 2
9
Voto
Redazione
Call of Duty: Black Ops 2
Call of Duty: Black Ops 2 é il classico prodotto che non ti aspetti. Pur non rivoluzionando in toto le dinamiche di gioco, per la prima volta nella serie avremo una campagna singolo giocatore dinamica, non scontata e con finali multipli oltre ad un multiplayer con diverse novità. Insomma, quest'anno più che mai Call of Duty merita di essere giocato.