Call of Duty: Modern Warfare III - la recensione completa

Il primo COD sotto l'ala Microsoft è un mezzo disastro. Ecco perchè

Siamo nuovamente agli sgoccioli e finalmente migliaia di giocatori potranno godersi il nuovissimo Call of duty Modern Warfare III, in uscita ufficiale il 10 novembre. Come ormai sta diventando consuetudine chi ha fatto il preorder del gioco, oltre ad aver avuto accesso anticipato alla beta del multiplayer, ha avuto lo stesso privilegio per la campagna in singolo. Una avventura che onestamente ci ha lasciati abbastanza indifferenti se non per qualche piccolo sussulto, ma procediamo con ordine.

La trama di Call of duty Modern Warfare III e gli incarichi

Il nostro nuovo antagonista è Vladimir Makarov, un terrorista intenzionato a scombussolare l’equilibrio mondiale con un piano subdolo. Grazie alla produzione del suo gas letale, Vladimir creerà più di qualche grattacapo alla nostra beneamata Task Force 141 che, ancora una volta, dovrà rimboccarsi le maniche per sventare i piani del criminale. Da questa semplice trama (nulla di nuovo e anzi ulteriormente appiattita visto che la campagna è completabile in circa 4 ore) si dispiegano le 14 missioni che serviranno per sabotare il piano folle di Makarov e salvare ancora una volta il mondo. Sulla falsa riga del suo predecessore, COD MW III offre una variegata tipologia di incarichi che, tuttavia, hanno reso meno frizzante il single player rispetto al passato. Le Missioni sembrano più compassate, più lente e allo stesso tempo meno strutturate.

Call of duty Modern Warfare III, la campagna

Nonostante il pomposo lavoro svolto per pubblicizzare una campagna “rivoluzionaria” la nostra sensazione è stata quella di giocare alla modalità DMZ già presente sull’attuale COD e, come già si sa ed è stato annunciato, una modalità che non verrà né implementata né supportata per il futuro del franchise (chissà perché ci viene da dire, ovviamente in chiave ironica). Ciò che letteralmente ci ha annoiato non è solo la sensazione (palese perché già la conosciamo) di giocare a qualcosa di già visto e che non entusiasma, ma ancor di più la prova palese di essere “aiutati” nel completare l’obiettivo senza particolari emozioni ed in maniera il più sbrigativa possibile.

Scordatevi inoltre i cari vecchi filmati ad alto tasso di adrenalina che creavano suspense... qui non ne vedrete! Ciò che fortunatamente ci piace è che il movement e la fluidità siano tornati ai vecchi fasti della nostra cara Verdansk ma anche questa conquista è più merito dei tanti players che si sono lamentati della legnosità vista di recente che non di una effettiva “svolta” di Activision.

D’altronde è difficile non esaudire la pressante richiesta di chi non solo ti dice che il gioco non è divertente come lo era prima ma soprattutto abbiamo già visto di quanti giocatori abbiano abbandonato COD per mancanza di stimoli e per un gioco troppo cambiato (ahimè in negativo) rispetto a qualcosa che funzionava alla grande e aveva solo necessità di piccole migliorie. Una chiusura doverosa va fatta sulla deficitaria IA dove in più di una missione ci siamo trovati ad affrontare soldati nemici presi letteralmente alla sprovvista rispetto al nostro arrivo sul campo di battaglia (e aggiungerei per niente allarmati e killati molto spesso di spalle rispetto alla scena di gioco). Errori onestamente abbastanza grossolani.

È evidente che la campagna in single player non sia più (ma da un pezzo ormai) il gancio trainante della serie di COD ma che puntualmente e ostinatamente viene propinata ai giocatori. Sembra sempre più un retaggio del passato da cui è difficile, se non impossibile, schiodarsi o anche solo pensare di non creare su un nuovo gioco. Sarebbe invece forse meglio superare questo taboo e dedicarsi anima e corpo alla vera essenza di COD che è chiaramente il multiplayer, nonché le mappe BR e soprattutto ritorno che hanno un seguito ampissimo e restano le modalità predilette dei giocatori.

Call of duty Modern Warfare III, modalità multiplayer e zombies

Purtroppo, dopo aver giocato anche alle modalità multiplayer e zombies il nostro giudizio su quest’ultimo capitolo di Call of duty Modern Warfare III non è migliorato, anzi, lo affossa definitivamente.

Sapevamo già (ed era cosa nota) che tutte le mappe multiplayer del gioco sarebbero state una rimasterizzazione di quelle viste sull’originale Modern Warfare II datato addirittura 2009. Le mappe sono per i fan nostalgici dei bei tempi veramente ormai andati per la serie di Cod. Ci troveremo dunque nuovamente nella stazione di Terminal, per esempio, oppure nella ingarbugliata Karachi, per non dire della famosa ed aperta Estate. Insomma, mappe divertenti senza dubbio ma nulla di nuovo, proprio nulla.

Una speranza di risollevare le sorti di questo capitolo la riponevamo nella modalità zombies e purtroppo anche qui siamo costretti a dire che non c’è nulla di positivo. Come nella campagna in single player ci troviamo di fronte ad una triste modalità DMZ, con la differenza di essere accompagnati dai non morti rispetto ai soldati nemici. Addentrarsi sempre più nell’entroterra, dove gli zombies sono più ostici e complicati da abbattere, risulta poco incline al puro divertimento se pensiamo a come era concepita la vera modalità zombies vista nei precedenti capitoli. L’implementazione di nuove armi è davvero risicata al massimo ed il gioco diventa veramente di un piattume allucinante dopo già pochissimo tempo.

Call of duty Modern Warfare III, la recensione: conclusione

La conclusione che siamo costretti a dare di questo Call of duty Modern Warfare III è davvero impietosa oltre che triste. Si confermano sempre più le voci che volevano questo nuovo capitolo, come un puro e semplice DLC di supporto al capitolo di MW II e che invece è stato “adattato” a gioco completo in un lasso di tempo davvero breve. Ciò che fa più rabbia in assoluto è la totale mancanza di rispetto del franchise verso i suoi aficionados. È a dir poco inconcepibile far pagare 80 euro per un gioco che non porta niente di tangibile: una campagna in single player in modalità DMZ, mappe multiplayer vecchie di oltre di una dozzina d’anni e fatte resuscitare per mancanza di idee, una modalità zombies talmente triste come forse mai se ne erano viste (oltre che essere come già detto una DMZ popolata da non morti) ed una modalità guerra terrestre messa solo come mero riempitivo.

Perché non lanciare questo capitolo di pura transizione ad un prezzo giustificato molto più basso invece di gettare fumo negli occhi agli amanti della saga? Perché non prendersi un anno di pausa invece di far uscire un gioco destinato a critiche dure e pungenti che fanno perdere solo ed esclusivamente di credibilità agli occhi del mondo? Domande che sappiamo bene non avranno risposta. Il consiglio, da parte nostra, è quello di evitare assolutamente l’acquisto di questo "compitino" realizzato senza troppa cura e rispetto, tanto tutto ciò lo trovate nella versione Warzone (esclusi gli zombies o la campagna in singolo, che sono assolutamente dimenticabili) che è gratuita... e scusate se è poco!