Canis Canem edit
di
Luca Gambino
Si chiama Jimmy, ha 15 anni e frequenta la rinomata Bullworth Academy. Fin qui niente di strano, non fosse altro che Jimmy è quello che viene definito come un "ragazzo problematico". Sbattuto fuori da qualsiasi scuola abbia frequentato per il suo atteggiamento ribelle e i suoi atti di vandalisimo, il nostro alter ego è stato abilmente "parcheggiato" alla Bullworth dalla madre nella speranza che i metodi correttivi della scuola possano in qualche modo raddrizzare il buon Jimmy. I pochi minuti introduttivi di Canis Canem Edit riassumono il background del giovane protagonista. Una madre autoritaria, con quattro matrimoni alle spalle e fortemente motivata a volersi godere la quinta luna di miele, un patrigno/fantoccio che non riesce a tener testa alla neo mogliettina. Un quadretto familiare dove la personalità di Jimmy s'incastra a meraviglia. Furbo, scaltro e con una naturale propensione a mettersi nei guai. Non esattamente un teppista, ma sicuramente un tipo capace di farsi rispettare più con i pugni che non con le parole. Ma Jimmy è anche leale, capace di aiutare il prossimo (meglio se dietro qualche lauta ricompensa) e soprattutto perfettamente in grado di capire che aria tira e ad adeguarsi molto velocemente alle nuove situazioni.
Inutile dire che la Bullworth tutto può essere, meno che quell'isitiuto rigido e severo capace di inculcare nel protagonista il benchè minimo sano principio. Al contrario, un preside quantomeno incapace e la suddivisione "classista" delle varie fazioni della scuola, non faranno altro che coinvolgere Jimmy nel vorticoso susseguirsi di eventi che formano l'ossatura dell'intera struttura di gioco. Al pari dei migliori college visti neil filone goliardico di TV e cinema, anche alla Bullsworth esistono svariati sottogruppi di studenti, ognuno con le proprie regole di vita e codici d'onore. E siccome il motto della stessa scuola recita in perfetto latino "Canis Canem Edit", ovvero cane mangia cane, è inevitabile che la coesistenza di tali "etnie" all'interno di uno spazio ristretto come quello del campus scolastico sia quantomeno difficile e problematico. Jimmy, dal canto suo, dovrà cercare di muoversi all'interno di questa ferrea struttura sociale, cercando di badare ai fatti propri, portare salva la pellaccia e, al contempo, seguire con profitto le lezioni giornaliere.
Mica facile, dal momento che tutti all'interno della Bullworth sembrano volere qualcosa da Jimmy. Dal bullo che tenta di pestarlo ad ogni piè sospinto, al secchione di turno che gli chiede in continuazioni favori di varia natura, alle stesse ragazze che sfidano il coraggio del protagonista per farsi recuperare appunti rubati. E Jimmy, che stupido non è, cerca di accontentare tutti, nella speranza che la propria reputazione cresca all'interno delle varie fazioni scolastiche. Bulli, Grezzi, secchioni e palestrati sono i nomi in codice di questi gruppi che vivono la Bullworth come una vera e propria città. Ognuno con le sue aree di appartenenza e territori da presidiare e salvaguardare dai potenziali avversari. Ed in effetti basta fare un giro nel campus per accorgersi che in effetti tra San Andreas e la Bullworth le differenze risiedono principalmente nelle estensioni e non nelle opportunità offerte al giocatore. C'è il vecchio barbone che si nasconde in un autobus in disuso a cui basta portare qualche transistor per la sua radio per ricevere in cambio utilissime lezioni di lotta paramilitare, ci sono i dormitori femminili da cui è meglio stare al largo ma che possono riservare piacevoli sorprese e videogames con cui svagarsi. Insomma, una piccola città che vive e si sviluppa in uno spazio relativamente grande. E visto che qualsiasi città ha bisogno di ordine pubblico, ecco che anche alla Bullsworth esistono i "Prefetti". Li potrete vedere girare tra gli edifici e i corridoi scolastici pronti a vigiliare sul corretto comportamento degli alunni. Ovviamente basterà star fuoro dal loro raggio visivo (peraltro indivuabile sulla mappa di gioco) per commettere le peggiori nefandezze.
Scazzottate, scherzi goliardici e crudeli sono pratiche all'ordine del giorno all'interno dell Bullworth, senza disdegnare i furti dagli armadietti, le imboscate e perché no, le situazioni amorose. Basterà infatti fare il regalo giusto (cioccolatini o fiori) alla ragazza giusta per ottenere un corroborante bacio (goditela ora, Jimmy, più avanti le cose saranno dannatamente complicate...). A fare da collante tra una missione e l'altra, ci saranno le lezioni giornaliere che metteranno il nostro alunno di fronte a lezioni come la chimica, l'inglese e l'arte. Meglio non disdegnare le lezioni e non solo perché il non frequentarle ci aprirà le porte per le peggiori punizioni, ma anche perché gli esami andati a buon fine ci permetteranno di sbloccare importanti novità all'interno del gioco. Essere promossi in chimica, per esempio, ci darà modo di creare da noi stessi petardi e fialette puzzolenti, mentre un buon voto in arte ci consentirà di approcciare con maggior successo il sesso debole (ah, il fascino dell'artista). Tutti elementi che avranno un peso sostanziale nel compimento delle nostre missioni.
Il tutto realizzato magistralmente da Rockstar non solo sotto il profilo prettamente estetico (siamo decisamente avanti rispetto allo stesso San Andreas), ma anche sotto quello del gameplay che sebbene forse meno variegato, riesce ad essere meno dispersivo e più "concentrato" verso le attività giornaliere di Jimmy, scandite peddisequatamente dall'alternarsi delle giornate.
Ovviamente la struttura free roaming fa ancora una volta da padrone, non obbligando il giocatore a seguire fedelmente un determinato canovaccio, ma inanellando missioni principali e sotto missioni secono l'ordine che gli è più gradito. Una modalità di gioco ampiamente introdotta e sviluppata in quel capolavoro di Grand Theft Auto e perfettamente riprodotti in Canis Canem Edit, pur senza toccare le vette raggiunte in San Andreas. Non pochi anche i punti di contatto con le passate produzioni Rockstar sul sistema di controllo, che per molti versi riprende e in alcuni casi migliora alcune delle migliori funzioni viste proprio in GTA e, per alcune cose, in The Warriors. Pur risultando un po' come la "summa" di molte delle precedenti esperienze Rockstar, Canis Canem Edit sprizza personalità da tutti i pori, riuscendo a brillare di luce propria e restituendo al giocatore uin'esperienza ludica decisamente divertente e appagante.
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Inutile dire che la Bullworth tutto può essere, meno che quell'isitiuto rigido e severo capace di inculcare nel protagonista il benchè minimo sano principio. Al contrario, un preside quantomeno incapace e la suddivisione "classista" delle varie fazioni della scuola, non faranno altro che coinvolgere Jimmy nel vorticoso susseguirsi di eventi che formano l'ossatura dell'intera struttura di gioco. Al pari dei migliori college visti neil filone goliardico di TV e cinema, anche alla Bullsworth esistono svariati sottogruppi di studenti, ognuno con le proprie regole di vita e codici d'onore. E siccome il motto della stessa scuola recita in perfetto latino "Canis Canem Edit", ovvero cane mangia cane, è inevitabile che la coesistenza di tali "etnie" all'interno di uno spazio ristretto come quello del campus scolastico sia quantomeno difficile e problematico. Jimmy, dal canto suo, dovrà cercare di muoversi all'interno di questa ferrea struttura sociale, cercando di badare ai fatti propri, portare salva la pellaccia e, al contempo, seguire con profitto le lezioni giornaliere.
Mica facile, dal momento che tutti all'interno della Bullworth sembrano volere qualcosa da Jimmy. Dal bullo che tenta di pestarlo ad ogni piè sospinto, al secchione di turno che gli chiede in continuazioni favori di varia natura, alle stesse ragazze che sfidano il coraggio del protagonista per farsi recuperare appunti rubati. E Jimmy, che stupido non è, cerca di accontentare tutti, nella speranza che la propria reputazione cresca all'interno delle varie fazioni scolastiche. Bulli, Grezzi, secchioni e palestrati sono i nomi in codice di questi gruppi che vivono la Bullworth come una vera e propria città. Ognuno con le sue aree di appartenenza e territori da presidiare e salvaguardare dai potenziali avversari. Ed in effetti basta fare un giro nel campus per accorgersi che in effetti tra San Andreas e la Bullworth le differenze risiedono principalmente nelle estensioni e non nelle opportunità offerte al giocatore. C'è il vecchio barbone che si nasconde in un autobus in disuso a cui basta portare qualche transistor per la sua radio per ricevere in cambio utilissime lezioni di lotta paramilitare, ci sono i dormitori femminili da cui è meglio stare al largo ma che possono riservare piacevoli sorprese e videogames con cui svagarsi. Insomma, una piccola città che vive e si sviluppa in uno spazio relativamente grande. E visto che qualsiasi città ha bisogno di ordine pubblico, ecco che anche alla Bullsworth esistono i "Prefetti". Li potrete vedere girare tra gli edifici e i corridoi scolastici pronti a vigiliare sul corretto comportamento degli alunni. Ovviamente basterà star fuoro dal loro raggio visivo (peraltro indivuabile sulla mappa di gioco) per commettere le peggiori nefandezze.
Scazzottate, scherzi goliardici e crudeli sono pratiche all'ordine del giorno all'interno dell Bullworth, senza disdegnare i furti dagli armadietti, le imboscate e perché no, le situazioni amorose. Basterà infatti fare il regalo giusto (cioccolatini o fiori) alla ragazza giusta per ottenere un corroborante bacio (goditela ora, Jimmy, più avanti le cose saranno dannatamente complicate...). A fare da collante tra una missione e l'altra, ci saranno le lezioni giornaliere che metteranno il nostro alunno di fronte a lezioni come la chimica, l'inglese e l'arte. Meglio non disdegnare le lezioni e non solo perché il non frequentarle ci aprirà le porte per le peggiori punizioni, ma anche perché gli esami andati a buon fine ci permetteranno di sbloccare importanti novità all'interno del gioco. Essere promossi in chimica, per esempio, ci darà modo di creare da noi stessi petardi e fialette puzzolenti, mentre un buon voto in arte ci consentirà di approcciare con maggior successo il sesso debole (ah, il fascino dell'artista). Tutti elementi che avranno un peso sostanziale nel compimento delle nostre missioni.
Il tutto realizzato magistralmente da Rockstar non solo sotto il profilo prettamente estetico (siamo decisamente avanti rispetto allo stesso San Andreas), ma anche sotto quello del gameplay che sebbene forse meno variegato, riesce ad essere meno dispersivo e più "concentrato" verso le attività giornaliere di Jimmy, scandite peddisequatamente dall'alternarsi delle giornate.
Ovviamente la struttura free roaming fa ancora una volta da padrone, non obbligando il giocatore a seguire fedelmente un determinato canovaccio, ma inanellando missioni principali e sotto missioni secono l'ordine che gli è più gradito. Una modalità di gioco ampiamente introdotta e sviluppata in quel capolavoro di Grand Theft Auto e perfettamente riprodotti in Canis Canem Edit, pur senza toccare le vette raggiunte in San Andreas. Non pochi anche i punti di contatto con le passate produzioni Rockstar sul sistema di controllo, che per molti versi riprende e in alcuni casi migliora alcune delle migliori funzioni viste proprio in GTA e, per alcune cose, in The Warriors. Pur risultando un po' come la "summa" di molte delle precedenti esperienze Rockstar, Canis Canem Edit sprizza personalità da tutti i pori, riuscendo a brillare di luce propria e restituendo al giocatore uin'esperienza ludica decisamente divertente e appagante.
Canis Canem edit
8.5
Voto
Redazione
Canis Canem edit
E Rockstar non sbaglia nemmeno stavolta. Pur appoggiandosi ad un canovaccio di gioco ampiamente utilizzato e forse abusato riesce a donare a Canis Canem Edit una personalità tutta sua e un sistema di gioco che per quanto "già visto" riesce comunque ad essere sempre fresco e attuale. Le vicende del liceo Bullsworth non mancheranno di affascinarvi, trascinandovi in un mondo si violento e maleodorante, ma anche divertente, ironico e attuale. Già, perché il tema trattato da Rockstar è, ancora una volta, un dito nell'occhio della società attuale, il sale su una ferita aperta che tanti preferiscono far finta di non vedere. Ampiamente consigliato