Captain America : Super Soldier

di Tommaso Alisonno
Siamo in Francia nell'anno 1944 - Seconda Guerra Mondiale, per chi non se lo ricordasse. Tra le fila alleate rinasce la speranza grazie all'arrivo del tanto reclamizzato Super-Soldato Steve Rogers, il famoso Captain America, anche se i più pessimisti affermano che si tratti solo di propaganda. Quando però le file alleate vengono attaccate da soldati dotati di tecnologie mai viste prima e recanti il simbolo dell'organizzazione Hydra, diventa evidente come le peculiari abilità del “Cap” saranno indispensabili per evitare che il conflitto si trasformi in un massacro.



Fedele alla tradizione che vuole l'uscita del videogioco ogni qualvolta un personaggio dei fumetti raggiunge il grande schermo, anche per il suo beniamino nazionale Marvel si assicura la collaborazione di una software house, in questo caso SEGA. Captain America - il Super Soldato é ambientato nella stessa timeline della recente pellicola, e lo dimostra anche il fatto che l'uniforme indossata dal protagonista é la medesima, ma racconta un'avventura differente. Partendo dal presupposto che Steve Rogers sia già un super-soldato armato di scudo circolare e abbia già avuto a che fare con l'Hydra e il Teschio Rosso, lo vedremo qui impegnato in una missione quasi totalmente solitaria all'interno di un villaggio e un castello della Baviera, alle prese con un'entità nota solo come “il Dormiente”.

Il gioco é un Action/Adventure che alterna fasi di esplorazione con qualche elemento simil-platform a numerosi combattimenti corpo a corpo, occasionalmente inframmezzati da sottogiochi o variazioni sul tema, fino agli incontri coi boss. In assenza di nemici, il Cap può esplorare le zone in cerca di oggetti nascosti: essi si dividono in uova di ceramica collezionabili, bobine di filmati e diari dei personaggi, nonché dossier che forniranno punti-informazione (o esperienza che dir si voglia). A parte il comando d'iterazione, in queste fasi é possibile usare un tasto azione per saltare sui cornicioni, sulle sbarre su cui volteggiare o sugli angoli di muro: per quanto saltare col giusto tempismo vi permetta di accumulare la barra Speciale (di cui parleremo tra un attimo), di base i salti sono precalcolati e salvo pochi casi isolati é impossibile cadere.
Quando Cap sarà al cospetto dei nemici, assumeranno importanza i tasti per l'attacco veloce e per la presa, oltre al già citato tasto azione che diventerà una schivata con capriola. É anche possibile riparasi dietro allo scudo per assorbire i colpi, ma l'utilizzo difensivo più efficiente per l'attrezzo é quello di parare nell'esatto momento in cui viene sparato un proiettile, così da rispedirlo al mittente.



Lo scudo, inoltre, può essere ovviamente lanciato, sia con un lancio rapido che si dirige verso il nemico più vicino tra quelli visibili, sia attraverso la modalità “puntamento”, utile per selezionare un bersaglio specifico oppure per colpire barili esplosivi, come interruttori o altri oggetti.Durante il gioco avrete sott'occhio due indicatori: il primo é la classica barra della vita, che si rigenera automaticamente al di fuori degli scontri, ma può essere rimpinguata anche effettuando mosse speciali. La seconda e la barra Speciale di cui abbiamo accennato: questa si riempie sferrando ed evitando attacchi, soprattutto con particolare tempismo o su avversari inermi, e può essere parzialmente spesa per eseguire le succitate mosse speciali, capaci di uccidere sul colpo i nemici minori e provocare danni consistenti ai boss. La barra può essere inoltre sacrificata per entrare in “modalità super-soldato”, con incremento notevole dell'attacco e della difesa del Cap.

La realizzazione tecnica é decisamente gradevole: lo studio dei modelli é ben dettagliato, sebbene i nemici dello stesso tipo siano tutti uguali tra loro, ma d'altronde indossano uniformi che prevedono elmetti e maschere. Abbastanza buone le animazioni, anche se spesso i corpi morti si abbandonano in pose innaturali “da burattino” non sempre belle a vedersi, specie quando coinvolti in esplosioni. Soprattutto encomiabile lo studio delle mappe: non tanto per la vastità, quanto piuttosto per il tentativo ben riuscito di ricreare degli ambienti (il villaggio, il castello, le prigioni, il laboratorio), ciascuno su più livelli e con numerosi segreti, e di metterli in collegamento tra loro in modo che la storia proceda lineare ma sia possibile un certo grado di back-tracking.