Carmageddon TDR 2000

di Redazione Gamesurf
Carmageddon 2 era semplicissimo nei livelli classici e molto difficile nelle missioni, mentre qui troviamo un apprezzabile bilanciamento del tutto. Ora, nei livelli normali, non sarà più possibile incrementare a oltranza il tempo a nostra disposizione (in Carmageddon 2 il timer si bloccava ai 20 minuti), ma potremo collezionare fino a quattro minuti massimi. Se da un lato questo ci porta a non poter zingarare più di tanto in giro per i vari livelli, dall'altro rende molto più competitiva la gara, visto che adesso non ci é più permesso buttar via tutto il tempo che vogliamo senza fare niente. Un gioco snaturato? No, solo una piccola e piacevole variazione al tema

Gli stessi stage di gioco sono cambiati. Si sono leggermente ridotti quanto a estensione, ma risultano essere percepibilmente più compatti e concentrati. Adesso abbiamo pure un vero e proprio traffico "civile" fuori-gara, peccato solo che non ci sarà possibile distruggere le vetture di questo tipo
Ma veniamo ai difetti. Personalmente mi sarei aspettato qualcosa di più dai pedoni. Ok, é tornato il mitico starter, ma non sono così diversi fra di loro come erano nel primo gioco. Dov'é il parroco? E la vecchietta con le stampelle? E i giocatori di rugby? Certo, il fatto che siano poligonali ci da modo di vivisezionarli a piacimento, ma ci manca quella varietà che rendeva a tratti esilarante il primo capitolo. E, oltre a questo, latita pure qualche altro dettaglio, apparentemente risibile ma in fondo significativo. Dove sono finiti i ritrattini degli avversari? E la prat-cam di Max e Die Anne (quest'ultima misteriosamente sparita in questo terzo capitolo)? Perché non veniamo più premiati a seconda di come investiamo i passanti (in Carmageddon le combo si sprecavano). Perché non possiamo più aprire gli sportelli in corsa? Tutto questo va leggermente a sfavore di TDR2000, che ha perso molto di quell'impareggiabile feeling che abbiamo amato nei due capitoli precedenti. Questo terzo episodio si colloca, qualitativamente, poco sotto il primo e molto sopra il secondo, ma di certo é il capitolo meno carmageddoniano di tutta la trilogia. Ma stiamo comunque parlando di un gran bel gioco, valido e appassionante. E, alla fine, anche il motore grafico non é male come sembrava ad un primo sguardo. Niente di trascendentale, sia chiaro, ma comunque ben più fluido dei predecessori (nonché della demo), maggiormente performante e più bello da vedere. Il numero di poligoni resta medio-basso, sono buone le texture (molto varie tra l'altro) e notevoli gli effetti luminosi. Insomma, anche da questo punto di vista la neonata Torus non fa certo rimpiangere la buona vecchia Stainless. Il gioco ha un'ottima longevità, grazie alle 50 diverse vetture da ottenere, e alle 48 gare da disputare su 9 diversi scenari