Carnival Games

di Roberto Vicario

Ne abbiamo già parlato poco tempo fa in occasione della review di Super Mario Party: la natura intrinseca di Switch rende la console di nintendo la piattaforma perfetta per tutto quel genere denominato “party game”.

In parte fu così anche su Wii, dove all’appena citato spin-off mariesco, si erano aggiunte tante altre serie che sfruttano l’allora novità del sensore di movimento. Tra queste c’è anche quel Carnival Games che offriva una serie di mini giochi da compagnia in pieno stile carnevalesco/fieristico (come suggerisce, tra l’altro, il nome stesso del gioco).

LA FIERA DI PAESE

A distanza di oltre dieci anni dall’uscita su Wii, 2K ripropone la sua serie su Switch sia in formato fisico che digitale e con un prezzo budget. Un ritorno che non brilla, lo diciamo subito, per qualità estetica o per realizzazione tecnica, ma che punta dritto al divertimento, offrendo una cartuccia (o un prodotto digitale) pronta all’utilizzo nel momento in cui ci si trova a dover gestire delle situazioni di gruppo o delle feste in cui la Switch può brillare.

Questo perché tutti i mini giochi presenti nel pacchetto (venti in totale) sono estremamente semplici in termini di regole, velocissimi da assimilare per via della somiglianza che si può avere con tantissimi “stand” da luna park o parchi giochi che abbiamo incontrato, e con cui probabilmente abbiamo interagito nella nostra vita.

Palline da buttare dentro i bicchieri, le famose corse dei cavalli o il laser game si unisco ad altre attività più classiche come il baseball e il bowling. Un pacchetto discretamente variegato, non così ricco come quello di Mario Party, ma comunque apprezzabile. Come succede anche in molti giochi di questo genere, alcuni minigames funzionano meglio di altri, ma in linea generale (anche qui qualche eccezione non manca) la grande maggioranza del pacchetto si lascia apprezzare per la sua immediatezza in fatto di comandi. Sfide che potranno essere completate sia singolarmente, oppure attraverso la classica playlist che permette di giocare più titoli contemporaneamente.

Ognuna di queste attività - sia che vengano affrontate singolarmente, oppure in sfide di gruppo - elargiranno dei biglietti in base al posizionamento raggiunto nella classifica; biglietti, che scandiranno la progressione all’interno del gioco, permettendoci di sbloccare nuovi mini giochi oltre agli otto immediatamente disponibili.

Ed è proprio introducendo questo argomento che possiamo spiegare il perché di un voto così basso. Carnival Games è stato pensato in maniera un po' troppo arzigogolata se rapportato al tipo di prodotto che vuole essere. I mini giochi bloccati, ad esempio, richiedono un certo ammontare di biglietti per diventare giocabili; alcuni di questi si sbloccheranno abbastanza velocemente per via di una richiesta di ticket piuttosto esigua, ma altri vi chiederanno un investimento davvero importante, con oltre 200 biglietti per sbloccare un mini gioco.

Una scelta un po’ infelice, che in parte limita l’esperienza di gioco richiedendo al giocatore l’obbligo di rigiocare parecchie volte i mini giochi già disponibili. Vista la durata sei singoli, non è poi così alto l’impegno richiesto in termini temporali, ma è comunque una scelta antipatica e che potrebbe scoraggiare chi è invece alla ricerca di un prodotto rapido ed immediato.

A questo elemento si aggiunge anche l’assurda (e questa si che è assurda) scelta di dover sbloccare i motion control all’interno dei singoli mini giochi. Controlli che tra l’altro in alcuni giochi funzionano molto bene, mentre in altri risultano molto meno immediati.

Ovviamente, come già accennavamo, è anche possibile giocare tutto il prodotto in single player, ma è un’esperienza che vi sconsigliamo caldamente, dato che l’esperienze si assottiglierebbe in maniera drammatica.