Castlevania: Harmony of Despair

di Fabio Fundoni
Quando il vampiro non era Twilight...
Nomi affascinanti come quello di Castlevania sono decisamente rari e preziosi, tanto che anche chi non ne ha mai giocato nemmeno un capitolo é conscio dell'importanza intrinseca che la saga degli ammazzavampiri ha nel mondo dei videogame. Con il passare degli anni e il susseguirsi dell'uscita di diversi capitolo, Konami ha spesso cercato di dare una nuova verve al brand, tra esperimenti non troppo riusciti (principalmente in tre dimensioni) e l'approdo delle nuove console, una su tutte il Nintendo DS. In attesa del progetto supervisionato da Hideo Kojima per PlayStation 3 e Xbox 360, arriva su Xbox Live Arcade Castlevania: Harmony of Despair, titolo che prova a dare nuova sostanza ai capisaldi della serie.

L'idea questa volta é quella di mantenere aspetto e forma, cambiandone però profondamente le meccaniche. Siamo sempre davanti ad un platform in due dimensioni, con il protagonista che si muove in un macro livello esplorabile sia in verticale che orizzontale, dove pullulano nemici, trappole e, soprattutto, segreti da scoprire. Se però in passato ci siamo fatti ammaliare dalle avventure di particolari personaggi pronti a sconfiggere il male in lunghe epopee a suon di fruste e magie, adesso la trama (sebbene spesso marginale) decade definitivamente, per lasciare spazio ad una impostazione il più arcade possibile.



Saremo messi davanti ad una sequela di mini-castelli da espugnare, il tutto in tempo massimo di trenta minuti: se non riusciremo a sconfiggere il boss del livello entro il count-down arriverà inesorabilmente il game over, ma non preoccupatevi: ci saranno tante altre occasioni durante la ricerca per lasciarci le penne. Per affrontare il difficile compito potremo usufruire delle abilità di ben sei tra i vari protagonisti dei precedenti capitoli, tra i vari Soma Cruz e il sempre imprescindibile Alucard. Un vero tuffo in una dolce marea di ricordi per i giocatori più anzianotti e un bell'invito ai neofiti a fare un sano “ripasso” della storia dei videogame.

Sei personaggi in cerca d'autore
Sin dalle prime battute riuscire a “ripulire” una zona si rivela un'impresa abbastanza complicata, portandoci a collezionare una discreta serie di dipartite. D'altro canto si capisce presto che tutto fa parte della struttura del gioco, visto che ogni volta che riprenderemo da capo potremo conservare oggetti, equipaggiamento e soldi (da spendere in un apposito negozio) recuperati in precedenza, passandoli anche da un personaggio all'altro. Insomma, passo dopo passo riusciremo a diventare più potenti oltre che, naturalmente, a imparare i modi migliori per arrivare al meglio alla fine dei castelli e trovare i bonus più preziosi.

Non é però il single player il punto dove gli sviluppatori hanno voluto basare la loro ultima fatica, ma decisamente il tutto é più improntato al gioco in compagnia. Tramite Xbox Live potrete infatti avvisare due modalità, una competitiva e una cooperativa. Un massimo di sei giocatori potranno sfidarsi o aiutarsi per superare i vari livelli. Se il combattimento tra utenti tende un po' troppo spesso a trasformarsi in “rissa” poco razionale, cercare di cooperare per il bene comune regala sicuramente più soddisfazioni. Oltre a rendere più semplici le varie situazioni che affronteremo, avere dei compagni ci permetterà di raggiungere particolari luoghi altrimenti inarrivabili a patto naturalmente di trovare qualcuno pronto a darci una mano senza lanciarsi semplicemente allo sbaraglio. In ogni caso, per avere sempre sotto controllo i movimenti altrui potrete allargare la visuale sino a vedere l'interezza dell'area di gioco, da cui dunque scompare ogni “segretezza”.



La presenza di sei personaggi differenti riesce a donare una certa varietà alle situazioni, visto che ognuno si differenzia dagli altri grazie a modo di combattere e abilità speciali. Purtroppo però non basta questo a trasformare Castlevania: Harmony of Despair in un capolavoro, lasciando diverse perplessità sulla scelta di un simile stacco con il passato. Se prima si respirava il piacere dell'esplorazione ragionata, con il giocatore alla perenne ricerca del modo per raggiungere una particolare stanza ora questo viene a mancare, lasciando il posto alla necessità di correre per non morire, reso ancora più forte dal fatto che non potremo ne mettere in pausa le partite ne usufruire di salvataggi, una discreta scomodità.

Evoluzione a metà
I molti che si attendeva un gioco dalla profondità dei vecchi titoli portato in alta definizione rimarranno dunque delusi, non solo dalle implicazioni del nuovo gameplay, ma anche da una sostanziale mancanza di ammodernamento grafico. Si, il gioco é in HD, ma sprite e fondali sembrano essere presi di peso dalle precedenti produzioni: benvenuti alla sagra del pixel sgranato. Un vero peccato, soprattutto perché altre case hanno dimostrato che anche su Xbox Live Arcade é possibile avere ben altri risultati, come d'altronde Harmony of Despair riesce a fare sul piano audio, davvero molto pregevole.

La longevità non é poi delle migliori, visto che il pacchetto base offre solo sei castelli, mentre altri arriveranno in futuro tramite DLC... naturalmente a pagamento. Tocchiamo qui un altro punto dolente del prodotto, visto che viene offerto al prezzo di 1200 Microsoft Point, senza però riuscire ne a riproporre i fasti del passato ne a crearne di nuovi. Impossibile poi non ricordare che sullo stesso marketplace potete trovare a 800 MP l'intramontabile Symphony of the Night, vero e proprio sinonimo di qualità.

Divertente si, ma troppo spesso frustrante e impregnato di un senso di “incompiuto”, forse schiacciato dal portare un nome tanto importante come quello di Castlevania, Harmony of Despair non é un progetto da buttare, ma offre anzi molti spunti d'interesse, mancando però l'obiettivo principale che molti appassionati aspettavano. Magari se avete un buon numero di amici pronti a seguirvi online in questa avventura potrete potreste passare qualche ora molto piacevole, ma non aspettatevi il “miracolo”.