Castlevania Lament of Innocence

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti

Leon Belmont: all'amor non si comanda
Protagonista di questo nuovo episodio di Castlevania è un certo Leon Belmont, un cavaliere che rinuncia alla carica di cui è insignito pur di potere scappare in un castello a salvare la sua bella amata, una fanciulla dal nome di Sara Trantoul. Come in tutti gli episodi della serie che si rispettino, c'è sempre una molla che fa scattare l'eroe di turno verso il nemico di sempre, ovvero Dracula; questa volta è una questione d'amore, il che rende la faccenda ancora più struggente. Ma a parte queste vicende, scontate e abusate nel corso degli anni, e che il giocatore dimenticherà dopo due millisecondi, ciò che conta sapere veramente è che dovremo avere la ragione su tutti i mostri e i labirinti del castello dove è rinchiusa la nostra amata.

Oh che bel castello Marcondirondirondello....
Il castello in questione è composto da 5 aree, tutte raggiungibili, e da subito, attraverso una piattaforma con altrettanti 5 warp-points. Questo infonde immediatamente l'avventura di una sensazione di libertà e di non linearità; anche se poi c'è da sottolineare che ogni area presenta un suo grado di difficoltà e a volte sarà agevole esplorarne una piuttosto che un'altra. Visto in quest'ottica, il gioco non esalta la non-linearità quanto dovrebbe. Come da tradizione, man mano che ci avvicenderemo nei meandri del maniero, potremo consultare la mappa a schermo che ci dirà dove siamo, che percentuale di esplorazione abbiamo raggiunto e quant'altro ancora. Una novità è costituita da delle pietre che possono essere trovate in giro e che rappresentano delle specie di segnalibro... insomma, volete ricordarvi un determinato posto? metteteci una bella pietra sopra ed è fatta! Le ambientazioni rimandano a quelle che Konami ci ha abituato a visitare durante tutti questi anni di caccia ai vampiri; dagli aquedotti ai laboratori, passando per giardini incantati, librerie e quant'altro ancora. Insomma, gli elementi tipici della serie ci sono tutti, e in tutto il loro splendore.


Di mostri e boss un po' paciocconi
Una delle cose di questo nuovo Castlevania che purtroppo colpisce dopo un bel po' di tempo passato a giocare, è la bassa intelligenza artificiale dei nemici in genere, per non parlare dei boss... chiariamo subito: questo non è un titolo facile, ma è ben al di sotto del livello di difficoltà in cui un Castlevania di tutto rispetto si dovrebbe presentare. Purtroppo però non vi sarà certo difficile aggirare i vari nemici con tutta dimestichezza; questo è un peccato poiché porta il livello di sfida a una fruibilità quasi immediata, portando conseguentemente la longevità del gioco ai minimi termini accettabili. Per ciò che concerne, invece, la caratterizzazione del bestiario di creature avverse ai Belmont c'è da notare l'ottimo lavoro svolto dal team di programmazione; le animazioni sono molto belle e curatissime e alcuni boss vi sorprenderanno con delle trovate ispirate e del tutto inaspettate.

Un gioco frustante
Ma come avrete la meglio su tutto questo esercito di creature infernali? Semplice, come da tradizione: a colpi di frusta. Già, la frusta, la prima mitica arma del primo episodio di tutta la saga; ma a seconda dell'occasione (e soprattutto a seconda dei nemici) avrete a disposizione vari tipidi frusta. Queste differenziazioni si concretizzano in attacchi di ghiaccio, fuoco, fulmine e quant'altro ancora. A nostra disposizione, comunque, avremo non solo la frusta e le classiche armi secondarie (croci, coltelli, acqua santa ecc.), ma anche vari power ups che ci aiuteranno in situazioni altrimenti tortuose. In questo episodio essi sono costituiti dalle Reliquie e dai Globi; le prime si comperano nella bottega di Rinaldo (colui che ci fornisce di pozioni, antidoti e quant'altro ancora), i secondi si ottengono sconfiggendo i boss di fine livello.