Castlevania: Lords of Shadow 2

di Roberto Vicario
Squadra che vince non si cambia”. Un termine usato molto spesso in ambito calcistico, ma che ben si adatta anche al altri contesti, non prettamente sportivi. Forte del successo ottenuto da Castlevania: Lords of Shadow, Konami ha deciso di lasciare carta bianca ai ragazzi spagnoli di Mercury Steam per la realizzazione di quello che, idealmente, é il titolo che chiude la trilogia della famiglia Belmont.

Una lunga sessione di gioco in compagnia di Dracula, ci ha permesso di capire e comprendere il lavoro svolto dagli sviluppatori. In questa recensione avrete cosi modo di scoprire se l'immortale Dracula ha potuto godere di una degna sepoltura.

Un mondo corrotto e oscuro

Castlevania: Lords of Shadows 2 comincia esattamente dove il primo si era concluso. Dopo gli avvenimenti che hanno trasformato Gabriel Belmont nel Signore delle Tenebre, meglio conosciuto come Dracula, in questo seguito ci troveremo a vestire nuovamente i panni del noto personaggio. La storia, questa volta, ci parlerà di un Dracula in una versione (quasi) inedita: stanco, distrutto da dolori legati a vicende familiari e desideroso di porre fine a quell'immortalità che lui stesso reputa una vera e propria maledizione.



In suo aiuto tornerà Zobek che, risvegliandolo da un lungo sonno, gli offrirà la “chiave” per porre fine al suo essere immortale, a patto però che lo aiuti a sconfiggere Satana. Tuttavia, Dracula non é più quello di una volta. I suoi poteri si sono persi, così come gran parte delle abilità che prima del suo lungo sonno, sapeva utilizzare con abilissima maestria. A cambiare é inoltre il mondo intorno a lui. Su quella che un tempo era la sua dimora, é stata costruita la città di Castlevania, un luogo che mischia elementi estremamente moderni, ad altri legati al passato del nostro protagonista. Spetterà quindi al giocatore scoprire i segreti che si celano nei meandri della città e salvare l'umanità dall'arrivo di Satana.

Questo é l'incipit su cui la storia di Castlevania: Lords of Shadows 2 prende forma. Una trama che sulla carta potrebbe potenzialmente suscitare grosso interesse, per via di alcuni elementi che - come già visto in altri titoli - se usati con un minimo di arguzia narrativa possono rendere decisamente intrigante tutto il contesto.

Purtroppo però a differenza del primo capitolo, in questo seguito gli sviluppatori spagnoli non sono stati in grado di apportare quel qualcosa in più all'interno dell'evoluzione narrativa, capace di giustificare interesse e coinvolgimento da parte del giocatore. La storia scorre piatta, in un susseguirsi di momenti e situazioni senza alcun picco narrativo. Quello che se ne ricava é un ritmo blando, con personaggi che potevano essere decisamente più profondi in termini di personalità e carisma, trovandosi invece assolutamente incapaci di coinvolgere pienamente chi sta giocando.

Purtroppo per Konami il titolo mostra il fianco anche ad una serie di critiche sotto l'aspetto del gameplay. Senza apparente motivo (noi perlomeno non siamo riusciti a trovarlo) Mercury Steam ha ribaltato quasi totalmente il sistema che aveva contraddistinto in positivo il primo capitolo, trasformando questo Castlevania: Lords of Shadows 2 in un'accozzaglia di generi che, prendendo spunto da altri titoli, non riescono a trovare la stessa solidità in termini di giocabilità.



In questo capitolo la parte dominante sarà quella action a discapito di quella esplorativa, che é stata sensibilmente ridotta rispetto al passato. A sorreggere l'azione c'é un sistema di combattimento che prendendo spunto da altri titoli di genere, utilizza il classico attacco diretto, quello di zona e infine tutta una serie di poteri speciali, che man mano che proseguiremo nell'avventura, Dracula potrà riacquistare. Come successo in DMC, il combat system si basa fondamentale sull'utilizzo di tre armi principali: la frustra dell'ombra, la spada del vuoto e gli artigli del caos. Se la prima porta a segno colpi generici, le altre due possono vantare particolari caratteristiche legate al congelamento e all'esplosione. Queste armi saranno utili contro diverse tipologie di nemici, anche se la poca varietà in termini di attacco da parte dei mostri base, non offre un graduale aumento nella difficoltà degli scontri. Meglio le boss fight, quindi, che pur mostrando anche in questo caso dei netti passaggi a vuoto, sono anche in grado di regalare alcuni momenti interessanti ed appaganti, in cui finalmente l'uso di strategia, mista a tempismo e rapidità, rappresentanto elementi da padroneggiare se si vuole sopravvivere.

Come sempre l'uccisione di nemici rilascerà anime che assorbite con la pressione di uno dei due stick, rimpingueranno la barra dei nostri poteri speciali. Non mancherà inoltre un sistema di crescita sia per quanto riguarda le abilità di Dracula che per le armi stesse. In qualsiasi momento potremo accedere al menu di personalizzazione, andando a trasferire esperienza ai nostri strumenti di offesa, oppure imparare nuove tecniche più incisive e devastanti. A differenza di molti altri elementi, questo é sicuramente uno di quelli che, se confrontato con il capitolo precedente, ha subito uno netto miglioramento.

Per fare questo dovremo affidarci non solo all'uccisione dei nemici, ma anche all'esplorazione delle aree di gioco. Sparsi per la città troveremo troveremo vari altari su cui sacrificare il nostro sangue in cambio di benefici, oppure “casse del dolore” che una volta sbloccate aumenteranno la barra della salute o dei poteri speciali. Non mancherà ovviamente il negozio di Chupacabra, un fedele servitore di Dracula, che vi permetterà di comprare elisir in grado di aumentare momentaneamente i vostri valori, o più semplicemente, ripristinare la vostra salute.