Castlevania: Lords of Shadow 2
di
Proprio la fase di esplorazione/platforming risulta, come detto, sensibilmente limitata rispetto al primo episodio, e in più di un'occasione il non perfetto piazzamento dei punti di appiglio e scalata, lascerà il giocatore in balia di situazioni in cui solamente con il trial & error si riuscirà a capire come proseguire. Ennesima dimostrazione di come gli sviluppatori abbiamo inserito elementi all'interno del gioco senza poi curarne in maniera congrua la qualità.
A chiudere il ventaglio di situazioni in cui il giocatore potrà incappare nel corso dell'avventura, ci sono delle sezioni stealth in cui dovremo evitare delle guardie servendoci di particolari abilità come il lancio di uno sciame di pipistrelli per distrarre i nemici, o la possibilità di trasformarsi in topi cosi da sgattaiolare alle spalle dei nemici per poi possederli, solo per un determinato lasso temporale, ma sufficiente a sbloccare porte altrimenti inaccessibili. Sezioni estremamente chiuse, quasi superflue nell'economia del gioco, che purtroppo dimostrano di trovarsi totalmente fuori contesto, lasciando un po il tempo che trovano.
Tutti questi elementi purtroppo rendono Castlevania: Lords of Shadows 2 un titolo che non riesce a spiccare il volo sotto nessun aspetto ludico. Il gameplay poco definito, amalgamato ad una storia decisamente priva di mordente sue due elementi che offrono un prodotto in grado di far annoiare abbastanza in fretta il giocatore. Come se non bastasse, la longevità é stata sensibilmente diminuita rispetto al primo episodio, con una storia che giocata a livello normale, si concluderà in poco più di dieci ore.
Dracula, come sei invecchiato male!
Purtroppo anche sotto l'aspetto meramente tecnico, il titolo di Konami non riesce a confermare quanto di buono fatto vedere in passato. Quello che doveva essere un mondo “open world” non si é rivelato efficace come speravamo. Il titolo offre un costante viaggio dimensionale, tra due differenti mondi quello del passato e quello del presente. Universi “navigabili” attraverso dei portali. Questa scelta camuffa in realtà buona parte della componente esplorativa, e sebbene sia possibile effettuare del bactracking in puro stile Castlevania per raggiungere zone prima inaccessibili, tutto risulta estremamente guidato e poco interattivo.
Colpa di un level design sicuramente poco ispirato e che come succede per tutti gli altri elementi del titolo, offre da una parte buoni paesaggi e orizzonti ricchi di dettagli, contrapposti però ad aree di gioco piatte e poco ispirate. Buona parte di questa bassa caratterizzazione arriva purtroppo dalla componente visiva, che rispetto al primo episodio é stata inspiegabilmente (si, ancora una volta!) ridimensionata con moltissime texture in bassa definizione e modelli poligonali di protagonisti e non, che sollevano più di una perplessità. A questi elementi già di per se non proprio confortanti bisogna aggiungere - per quanto riguarda la versione Xbox 360 - una presenza percepibile di aliasing che rende ancora meno definiti i modelli poligonali.
Fortunatamente la componente tecnica viene in parte risollevata da un comparto sonoro orchestrato in maniera quasi perfetta, con una serie di temi ricorrenti ed in grado di regalare un pizzico di enfasi agli scontri e alla fasi più importanti di gioco. Il titolo offre anche un ottimo doppiaggio in lingua inglese, mentre per i meno anglofoni saranno presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Tirando le somme ci troviamo purtroppo davanti ad un caso veramente difficile da spiegare. Mercury Steam, dopo il primo capitolo di Castlevania, aveva tra le mani un sistema di gioco sicuramente non perfetto, ma che doveva semplicemente essere raffinato. Gli sviluppatori hanno invece optato per rivoluzionare gran parte delle meccaniche, che pur prendendo spunto da altri titoli, non riescono ad emergere in termini di qualità.
Quello che ne é uscito é un titolo privo di carisma, che si trascina dall'inizio alla fine senza un pizzico di mordente sia in termini narrativi che di gameplay. Forse, i fan più accaniti potrebbero chiudere più di un occhio per vedere come l'epopea dei Belmont si concluderà, ma tutti gli altri giocatori potrebbero trovarsi di fronte a difetti in grado di minare pesantemente l'esperienza di gioco.
Una trilogia - se cosi vogliamo chiamarla - che poteva chiudersi in maniera decisamente migliore. Insomma, il nostro Dracula purtroppo per lui (e per noi) non dormirà sonni tranquilli.
A chiudere il ventaglio di situazioni in cui il giocatore potrà incappare nel corso dell'avventura, ci sono delle sezioni stealth in cui dovremo evitare delle guardie servendoci di particolari abilità come il lancio di uno sciame di pipistrelli per distrarre i nemici, o la possibilità di trasformarsi in topi cosi da sgattaiolare alle spalle dei nemici per poi possederli, solo per un determinato lasso temporale, ma sufficiente a sbloccare porte altrimenti inaccessibili. Sezioni estremamente chiuse, quasi superflue nell'economia del gioco, che purtroppo dimostrano di trovarsi totalmente fuori contesto, lasciando un po il tempo che trovano.
Tutti questi elementi purtroppo rendono Castlevania: Lords of Shadows 2 un titolo che non riesce a spiccare il volo sotto nessun aspetto ludico. Il gameplay poco definito, amalgamato ad una storia decisamente priva di mordente sue due elementi che offrono un prodotto in grado di far annoiare abbastanza in fretta il giocatore. Come se non bastasse, la longevità é stata sensibilmente diminuita rispetto al primo episodio, con una storia che giocata a livello normale, si concluderà in poco più di dieci ore.
Dracula, come sei invecchiato male!
Purtroppo anche sotto l'aspetto meramente tecnico, il titolo di Konami non riesce a confermare quanto di buono fatto vedere in passato. Quello che doveva essere un mondo “open world” non si é rivelato efficace come speravamo. Il titolo offre un costante viaggio dimensionale, tra due differenti mondi quello del passato e quello del presente. Universi “navigabili” attraverso dei portali. Questa scelta camuffa in realtà buona parte della componente esplorativa, e sebbene sia possibile effettuare del bactracking in puro stile Castlevania per raggiungere zone prima inaccessibili, tutto risulta estremamente guidato e poco interattivo.
Colpa di un level design sicuramente poco ispirato e che come succede per tutti gli altri elementi del titolo, offre da una parte buoni paesaggi e orizzonti ricchi di dettagli, contrapposti però ad aree di gioco piatte e poco ispirate. Buona parte di questa bassa caratterizzazione arriva purtroppo dalla componente visiva, che rispetto al primo episodio é stata inspiegabilmente (si, ancora una volta!) ridimensionata con moltissime texture in bassa definizione e modelli poligonali di protagonisti e non, che sollevano più di una perplessità. A questi elementi già di per se non proprio confortanti bisogna aggiungere - per quanto riguarda la versione Xbox 360 - una presenza percepibile di aliasing che rende ancora meno definiti i modelli poligonali.
Fortunatamente la componente tecnica viene in parte risollevata da un comparto sonoro orchestrato in maniera quasi perfetta, con una serie di temi ricorrenti ed in grado di regalare un pizzico di enfasi agli scontri e alla fasi più importanti di gioco. Il titolo offre anche un ottimo doppiaggio in lingua inglese, mentre per i meno anglofoni saranno presenti i sottotitoli in lingua italiana.
Tirando le somme ci troviamo purtroppo davanti ad un caso veramente difficile da spiegare. Mercury Steam, dopo il primo capitolo di Castlevania, aveva tra le mani un sistema di gioco sicuramente non perfetto, ma che doveva semplicemente essere raffinato. Gli sviluppatori hanno invece optato per rivoluzionare gran parte delle meccaniche, che pur prendendo spunto da altri titoli, non riescono ad emergere in termini di qualità.
Quello che ne é uscito é un titolo privo di carisma, che si trascina dall'inizio alla fine senza un pizzico di mordente sia in termini narrativi che di gameplay. Forse, i fan più accaniti potrebbero chiudere più di un occhio per vedere come l'epopea dei Belmont si concluderà, ma tutti gli altri giocatori potrebbero trovarsi di fronte a difetti in grado di minare pesantemente l'esperienza di gioco.
Una trilogia - se cosi vogliamo chiamarla - che poteva chiudersi in maniera decisamente migliore. Insomma, il nostro Dracula purtroppo per lui (e per noi) non dormirà sonni tranquilli.