Castlevania: Lords of Shadow

Se nel sistema di combattimento abbiamo parlato, in maniera compiaciuta, della presenza di luce e ombra, non possiamo fare a meno di dire che anche la realizzazione tecnica presenta punti di luce e punti d'ombra, ma in questo caso siamo sicuramente meno compiaciuti. Cominciando dagli elementi di luce, la grafica comprende un ottimo studio dei modelli e delle textures, con una cura particolare per Gabriel (costruito sull'attore Robert Carlyle) e gli altri personaggi principali della storia, ma senza disdegnare per nulla i boss e persino i nemici comuni. Gli ambienti sono ragionevolmente vasti e di norma prevedono un buon livello di dettaglio, sebbene tendano a sfruttare molto l'angolo retto, anche solo nelle collocazione degli oggetti.


Le oscillazioni con la catena sono un classico di Castlevania
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Molti scontri boss finiranno giocoforza con dei QTE, come questo
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Goblin: così piccoli, così tanti e così esplosivi
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Gli elementi d'ombra si riassumono in un sola, fastidiosissima scelta operata dagli sviluppatori: le inquadrature. Con un lavoro magistrale di regia, il team ha piazzato negli ambienti un certo numero di telecamere semi-fisse, che in teoria dovrebbero mantenere sempre Gabriel nella migliore inquadratura. Purtroppo la pratica é ben lungi dalla teoria, e troppo spesso il cambio di inquadratura o la rotazione della stessa si rivela disastroso: prima di effettuare delle serie di salti é sempre meglio assicurarsi che l'inquadratura non voglia fare strani scherzi, senza contare le volte in cui Gabriel, anche nel bel mezzo di un combattimento, finisce fuori camera. É anche comprensibile che per una motivazione stilistica si sia preferito non dare al giocatore il controllo diretto della telecamera (nonostante la leva analogica destra sia inutilizzata), ma una scelta del genere DEVE essere supportata da inquadrature ineccepibili.

La colonna sonora si avvale di un gran numero di brani tra il maestoso e l'inquietante, studiati ovviamente per integrarsi alla perfezione con l'impronta fantasy-gotica (forse più fantasy che non gotica) data all'ambientazione; certo, si sente un po' la mancanza dei temi ritmati dell'epoca 8-16bit, ma é inutile cercare il retrò in un gioco che di retrò ha solo il titolo. Ottimi tutti gli effetti sonori ed anche i doppiaggi, disponibili esclusivamente in Inglese e con le voci originali degli attori a cui i personaggi sono ispirati: primi fra tutti Robert Carlyle per Gabriel e Patrick Steward per Zobek (nonché voce narrante). Tutto il gioco é sottotitolato in Italiano.

Nelle prime fasi di gioco, nonostante il sistema di combattimento non abbia niente di particolarmente complicato (e all'inizio non avrete neppure le due barre del mana), emergerà immediatamente una caratteristica interessante di questo LoS, ossia una difficoltà media più elevata del normale. Già dai primi scontri, infatti, anche i nemici comuni resisteranno a più di una botta e saranno in grado di infliggervi danni notevoli: se siete giocatori alle prime armi, é fortemente consigliato iniziare dal livello di difficoltà minimo e avrete tempo per aumentarlo in seguito - in totale sono quattro, di cui il massimo non immediatamente disponibile. I giocatori più esperti probabilmente troveranno invece accattivante la sfida a livello medio, ma già al terzo é consigliabile appropinquarsi solo dopo aver accuratamente potenziato Gabriel.




D'altronde LoS é un gioco che rivela molte delle sue carte man mano che si va avanti: più si va a fondo, più diventa interessante, e più fa venir voglia di tornare indietro e rivedere i livelli precedenti, in cerca degli oggetti abbandonati, magari perché prima irraggiungibili. Alcuni livelli, soprattutto nella prima metà, hanno una struttura che prevede bivi e biforcazioni che poi si ricongiungano in punti precisi, ma ciò non toglie che talvolta sia necessario ri-iniziarli per esplorare il percorso precedentemente evitato. E poi, ovviamente, un livello sarà completo al 110% (un vizio di forma voluto) solo completandolo alla massima difficoltà e superando tutte le prove opzionali.
Una giocabilità molto buona, pertanto, nonostante il succitato problema (piuttosto grave) delle inquadrature, in un'alchimia di generi che ricorda a tratti God of War (combattimenti), a tratti Tomb Raider (enigmi e arrampicate) e nel complesso parecchio Dante's Inferno, anche come tematiche. L'avventura dall'inizio alla fine prende circa le canoniche 8-10, forse anche 12 ore, ma si riattraversa ripetutamente in cerca del perfezionamento - e in questo la versione Xbox360 ha un piccolo difetto nella suddivisione in due dischi, che vi obbliga a cambiare il supporto ogni volta che passate da un livello iniziale a uno avanzato.

L'ultima domanda é: come si inserisce questo Lords of Shadow nella filosofia di Castlevania? La risposta é: in verità un po' a fatica. Molti elementi classici sono presenti: la frusta/catena, i pugnali da lancio, l'acqua santa, vampiri, licantropi e scheletri, così come un protagonista di nome Belmont. Ma altri elementi risultano un po' scarni: alcuni nemici storici sono tatalmente assenti, il nome Dracula sembra quasi inserito a forza (compare solo dopo i titoli di coda), ed anche al tematica del castello é centrale solo nei capitoli intermedi, mentre é aliena all'inizio ed alla fine della vicenda (e meno male che la serie dovrebbe essere “Il Castello Demoniaco di Dracula”...). La trama é comunque bella, profonda e ricca di tematiche assai delicate, come l'amore, la redenzione e la dannazione; ed anche se magari non saranno così inaspettati, giungeranno anche i colpi di scena.

Concludendo, Castlevania: Lords of Shadows é un titolo che, nonostante qualche problema (primo fra tutti le stramaledette inquadrature) si lascia giocare e godere dall'inizio alla fine, piuttosto vario grazie a nemici più forti della norma e un sistema di combattimento che vi obbliga a amministrare efficacemente le vostre forze. Forse non sarà il capolavoro che molti avrebbero desiderato associare ad un Brand così ricco di fascino, ma é comunque l'episodio più dignitoso da quando la serie é passata in 3D - e in generale un bel gioco.

Ecco come gli sviluppatori hanno immaginato i Vampiri
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Ondeggiando con la catena é possibile infrangere questi rosoni
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Ecco Gabriel Belmont, fascinoso eroe di quest'avventura
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11

Castlevania: Lords of Shadow
8

Voto

Redazione

Castlevania: Lords of Shadow

Castlevania: Lords of Shadows probabilmente non é il “capolavoro” che molti avrebbero voluto, con il brand che ha potuto usufruire di questo appellativo per l'ultima volta con Symphony of the Night, ma é comunque un buon gioco - sicuramente il più dignitoso dal passaggio in 3D - che ha l'unico vero difetto in una gestione più che discutibile delle inquadrature. Fortunatamente riesce a supplirvi con una certa profondità di trama, un discreta varietà di nemici, un gran numero di enigmi e soprattutto una difficoltà da non sottovalutare. Un gioco il cui gradimento cresce andando avanti coi capitoli e che si rigioca man mano per sbloccare tutti gli elementi prima irraggiungibili, o semplicemente per riprovarlo a difficoltà più elevate.