Castleween
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
La peculiarità più interessante del gioco risiede nella possibilità di switchare i due personaggi in modo d'affrontare le situazioni col personaggio più appropriato. Idea relativamente interessante, già sfruttata da altri titoli (mi viene in mente il vecchio ma bellissimo Donkey Kong su SNES), ma incapace di regalare emozioni forti. Innanzitutto perché su schermo avremo sempre un solo ed unico personaggio, in secondo luogo perché la caratterizzazione degli stessi è molto approssimativa, e le differenze le troviamo quasi esclusivamente a livello di armamentario, tra l'altro alquanto limitato, e per il fatto che Greg ha pochi problemi col fuoco, e Alicia col ghiaccio.
La notte dei morti viventi.
Benché i personaggi utilizzabili sono due bambocci indifesi, bisogna stare attenti ai brutti incontri nel bosco, dato che a volte loschi figuri si nascondono dietro agli alberi per insidiare le tenere fanciulle come Alicia, o bravi ragazzetti quali Greg. L'atmosfera è infatti quella tipica che ci si aspetta dalla notte di Halloween e così sono i cimiteri, le lande desolate e le zucche che la fanno da padrone. In quanto ad ambientazioni quindi nulla da eccepire, altro discorso invece va proferito per quanto riguarda il reparto grafico. A livello visivo infatti non ci siamo e anche sorvolando su un poligon count quasi ridicolo, rimangono texture poco curate e tutto, dalla costruzione degli ambienti alle animazioni dei personaggi e dei mostri è poco curato, scarno, brutto a vedersi.
Momenti di vita vissuta...
...ovvero quando si viene uccisi da un mostro perché stati leggermente sfiorati, quando si è costretti a ripercorre varie volte gli stessi passaggi, o quando ancora inevitabilmente si cadrà in un baratro per via di una telecamera poco agevole.
Diciamo che a farmi andare avanti in questa produzione non sono state solo la mia dedizione al lavoro o la grande mano del capo pronta a colpirmi, ma ho dovuto compiere un vero e proprio atto di patriottismo per varie ragioni: innanzitutto i livelli sono tutti uguali, o quasi in quanto le differenze sono minime; seconda cosa, la frustrazione dopo essere stati ammazzati incivilmente da qualche mostro per aver sbagliato di un millisecondo il tempo dell'attacco, dopo un po' farebbe venire i cinque minuti persino a un santo; terza ed ultima cosa, le azioni fattibili, davvero esigue.
Alcuni livelli ricordano per certi versi i vecchi Crash Bandicoot, ma del marsupiale manca molto: frenesia, velocità, e il carisma che quell'animale sapeva infondere. Per il resto il ritmo rimane blando e lento, e gli "enigmi" (meglio dire la strada da seguire) se così li si vuole chiamare, sono di poco conto e non creano problemi. In definitiva non mi sento di consigliare questo gioco per via delle magagne poco fa menzionate, rimane però pur sempre un'idea buona da parte dei programmatori che sarebbe stata meritevole di uno sviluppo migliore.
Castleween
Castleween
Eviterò di lanciarmi in varie reminiscenze poetiche per valutare questo gioco, che a grandi linee definirei "Un platform concettualmente superato, minato da vari difetti a livello tecnico e che a stento si avvicina alla sufficienza. Davvero troppo poco per il mercato attuale". Noi la nostra l'abbiamo detta.