Castrol Honda

di Redazione Gamesurf
Il weekend di campionato viene simulato alla perfezione, permettendo al pilota di vivere tutto il weekend, dalle prove libere alle qualifiche, fino a raggiungere la gara vera e propria
Giunti sulla pista avremo poco tempo per ammirare la grafica dopata dall'ormai indispensabile 3dfx. Qui si tratta di correre, e di farlo alla svelta. Ci vengono in aiuto varie facilitazioni in puro "GP2-Style": freni automatici, traiettoria ideale sulla pista, cambio automatico... per i primi giri sul bolide della Honda vi consiglio di tenerli attivati, in modo da prendere maggior confidenza con il mezzo. Via via potrete eliminarli per ottenere un controllo totale del mezzo

I settaggi nei box sembrano essere molto completi: si può intervenire sulla mescola delle gomme, sui rapporti del cambio, sulla geometria del manubrio (al fine di determinarne la giusta sensibilità)
Il problema é che queste regolazioni non sembrano avere poi grandi ripercussioni sul comportamento della moto in pista. A parte l'ovvio risultato di cambiare i rapporti tra le marce, il cambio gomme in particolare non mi pare incidere come dovrebbe sulla guidabilità e sulla tenuta del mezzo. Tenuta comunque già ai limiti del ridicolo, visto che sono riuscito a piegare fino quasi a sdraiarmi persino a velocità molto basse. Solo a velocità elevatissime la moto tende a "partire" un pochino, ma in genere non accade mai niente di drammatico
Sarei poi curioso di vedere quale astuta combinazione di gomme e ciclistica permettano ad un pilota di uscire di pista bellamente piegato, finire (sempre in piena piega) sulla terra e vedere la suo moto che, invece di partire per la tangente alla velocità della luce come sarebbe giusto e doveroso, si raddrizza automaticamente come fosse stata colpita dalla pietà dell'angelo custode di tutti i virtualpiloti. Disgustorama
In Castrol Honda per cadere bisogna per forza di cose farsi un muretto a piena velocità. In pratica nella simulazione ci fanno dare una pattina per terra quando invece avremmo dovuto essere trasportati al cimitero senza nemmeno scomodare il medico di pista. Certo, volendo cadere, si cade. Ma in pratica ogni nostro errore si traduce in una bella uscita di pista con la moto che a velocità-tartaruga ci permette di rientrare sul circuito